Mi trovo leggermente in imbarazzo per una situazione a cui probabilmente non dovrei dare peso affatto. Ma è come quando vedi uno con la patta aperta. Vorresti dirglielo, ma senza farglielo pesare.
La ragazza che mi aiuta in casa (santa donna, meno male che c'è lei!) mentre io sklero per il mio lavoro e passo le giornate inchiodata al pc è anche una mia si può dire "amica". Abita nel mio stesso condominio, non è madrelingua italiana (ma se la cava piuttosto bene), è capitato che facessimo passeggiate assieme e ci tenessimo compagnia nei rari momenti di respiro dal mio lavoro.
In realtà non esiste un rapporto di amicizia vero e profondo, ma credo sia simpatica e passare del tempo assieme non mi dispiace.
E' molto minuta e sottile, pelle chiarissima e senza imperfezioni, un'aria gentile. E' mamma di un bimbo di un annetto, che va al nido.
Imparando l'italiano ha acquisito un intercalare che mi lascia però perplessa. Ha preso a dire, all'improvviso, "puttava eva". La prima volta che è capitato di sentirlo uscire dalle sue labbra ho solo esclamato un involontario "PREGO?".
Giuro, non credevo che lei, così piccina e delicata, potesse dire con tanta nochalance all'interno di un discorso normalissimo, una frase così forte.
Si fosse fatta male, o avesse avuto un'aria arrabbiata, avrei capito. Ma l'ha detto come altre persone dicono "uffa!". Mi è parsa una esagerazione.
Lavorando da casa i giorni in cui è venuta a aiutarmi, mi sono accorta che non dice spesso altre parolacce, dice proprio questa, sempre, spesso, come fosse una congiunzione o un banale intercalare.
A me, sinceramente, dà fastidio.
Le parolacce in generale vanno benissimo, le uso e so che sono di uso comune. Spesso sono stata tacciata di parlare come uno scaricatore di porto, ma in realtà lo faccio solo in presenza di determinate persone, quando mi lascio andare, o se sono estremamente arrabbiata.
Ma devo dire che in effetti sono espressioni bene o male sdoganate: a chi non scappa "cazzo!" o "minkia!" ogni tanto? Ok forse non a tutti... :D però a me ogni tanto sì.
Morale, mi domando se dovrei dirle qualcosa. Almeno farle capire che in italiano, "puttana eva" è, tra le varie esclamazioni, piuttosto forte. Magari di usarne un'altra, se vuole. E' che mi immagino quando è al nido, e dice al suo piccolino "Bimbo, puttana eva, non si fa!". Non so...secondo me non si rende conto come suona alle orecchie di un madrelingua. Sbaglio?
Non vorrei ferirla, o infastidirla. Quando a me hanno detto di usare meno parolacce, all'inizio mi sono proprio risentita. Poi in realtà sono stata più attenta, e sì, mi sono accorta che non è una cosa tanto fine.
Non so bene come comportarmi. Immagino che altre mamme, sentendola parlare, potrebbero pensare che è una grezzona, ed evitarla...invece è tanto cara e brava.
Mi domando se non siano solo seghe mentali mie (eccola, un'altra parolaccia!).
9 commenti:
Beh io ho fatto una figura ben più triste! E' un imprecazione che ogni tanto mi scappa: il problema è che l'ho pronunciata diverse volte durante una partita a tennis...
La moglie del mio avversario che cononscevo si chiama Eva!
Tante scuse e l'abbiamo buttata sul ridere (almeno credo).
Entra in discorso in modo vago, parlando delle differenze fra le lingue, tipo chiedendole se nella sua lingua c'è qualche parola uguale all'italiano che però ha un significato completamente diverso (tipo kurva in polacco è una parolaccia). Cerca di virare la conversazione sulle parolacce, magari inventati che tu negli stati uniti hai fatto una figuraccia perché dicevi sempre qualcosa che poi era un po' volgare, chiedile come impara lei l'italiano e infine arrivi all'espressione in questione!
io glielo direi con leggerezza, in modo scherzoso, tipo "fa un po' strano vedere te, così carina e delicata, usare una parolaccia così forte, che buffo!"
se la butti sul ridere probabilmente non si offende, ma nota che lo dice così tanto da suscitare lo stupore altrui.
è una questione di madrelingua, sì: mentre in germania puoi dire "geil" (fico) per ogni cavolata, perfino nelle pubblicità, in austria si usa solo col significato di "eccitato sessualmente" ed è quindi molto volgare, visto che gli austriaci usano poco e pochissime parolacce. se non me l'avesse spiegato sami, io sarei andata in giro a gridare "GEIL!" e "SCHEISSE!" come si fa a berlino, collezionando figure di merda.
Puttana Eva, cazzo o minchia secondo me si equiparano, sempre imprecazioni sono, solo che quella non sei abituata a sentirla....Un po' come Fi@a, difficilemnte noi donne la usiamo.
Si ti dà così fastidio faglielo capire, dille che tua cugina si chiama Eva e ogni volta pensi a lei e non bene :)
Oddio, so che non dovrei, ma l'idea di questa ragazza piccoline e dall'aria dolce che usa come intercalare un'imprecazione grezzissima e oltretutto piuttosto datata dal punto di vista del lessico contemporaneo, mi ha fatto ridere. Ma giuro che capisco l'imbarazzo. Diglielo, non c'è nulla di male. Buttala sul ridere, in modo leggero. Vedo che su questo siamo tutti d'accordo.
Anche io concordo con chi dice di dirglielo. Le puoi dire che ci sono situazioni in cui si può usare, e altre in cui sarebbe meglio no: dopotutto, pensa se un giorno dovesse andare a cercare un lavoro, fare un colloquio… oppure pensa la bimbetto che impara a parlare dalla madre! Mi ricorderò sempre, una delle prime parole di mio figlio e' stata "fuck", grazie al padre che, nonostante i miei rimproveri, non ne voleva sapere di controllarsi il linguaggio… poi ha imparato...
In effetti, secondo me, non lo sa che è un po' forte come intercalare... :) personalmente non lo uso, quando invece le altre parolacce da te citate, le uso un po'... :) anche io glielo direi comunque...
@parleperaria: scusa, non avevo visto il tuo commento in attesa della moderazione!!! Grazie del tuo contributo, come sempre vi leggo tutti e penso spesso a cosa mi scrivete, poi avere il tempo per rispondere...beh quello è tutto un altro discorso!!!
Scusate! >_<
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