Auguri a tutti per un 25 aprile diverso dal solito: in molti comuni non si sentiranno le note di "bella ciao" (a Mogliano) nè saranno permessi cortei (a Cornaredo) a causa delle imposizioni della giunta Leghista locale.
Vi voglio invece raccontare che è già parecchio tempo che ho realizzato come io sia prevenuta nei confronti di alcune categorie di persone. Non faccio la lista qui, piuttosto ho deciso di provare a informarmi un pochino meglio sulla prima voce della mia lista perchè l'intolleranza del diverso si può combattere solo con la conoscenza e la cultura, non certo con l'ignoranza.
Perciò ho approfittato di un libro uscito recentemente per "Giovani adulti" (leggasi: adolescenti) sul tema della transessualità, visto che la mia repulsione per questa categoria di persone è abbastanza evidente.
La mia esperienza personale diretta è scarsa.
Gli unici transgender con cui sono venuta a contatto sono:
1) le prostitute su via novara (a Milano) e dintorni, che sono una pena per gli occhi e per l'anima
2) le drag queen (che non sono per forza tutte transgender) che animano la notte meneghina in discoteca o nei rave
3) quelle che incontro al supermercato o dal parrucchiere che sembrano caricature di un essere umano.
L'unico trans con cui mi sono trovata a mio perfetto agio è stato un infermiere (stavolta uso il maschile) che mi ha fatto l'accettazione in un ospedale oftalmologico di milano.
Si vedeva senza ombra di dubbio che era un transgender, ma forse per questione di igiene e lavoro era senza trucco e con un atteggiamento sobrio e professionale, come ci si aspetta da un qualunque infermiere.
La differenza di solito perciò è proprio qui: l'atteggiamento esplicitamente sessuale che ho riscontrato nei transgender con cui sono venuta a contatto mi ha sempre, sempre, sempre urtato tantissimo. Inoltre, l'utilizzo esagerato di chirurgia plastica (tette abnormi, sederi mostruosi, labbra a canotto etc) mi schiaffeggia moralmente in modo che la mia reazione sia di fastidio totale.
Vorrei comunque puntualizzare il fatto che gli stessi atteggiamenti e gli stessi antiestetici interventi plastici mi provocano orrore anche in persone non transgender. Semplicemente, mi fanno ripugnare. La chirurgia plastica, non solo quella che salva le persone che hanno subito incidenti o che hanno difetti genetici, è una gran cosa, può migliorare la vita di tantissime persone e può rendere anche tanti più sicuri di se stessi (pensate le correzioni alle orecchie a sventola, al naso storto, agli occhi strabici): e vale anche per i transgender! Però l'utilizzo volto a far diventare tutti come oggetti sessuali mi fa schifo, tutto qui.
In ogni caso, non volevo sobbarcarmi di una lettura troppo scientifica o complessa. Volevo capire un pochino meglio, almeno un tantino, cosa potesse esserci "dentro" alle persone transessuali. Perciò sono partita dalle basi, e ho scelto questo libro di Julie Anne Peters: "Luna".
E' scritto con delicatezza, nonostante tocchi un tema, quello dell'identità sessuale, che facile non è per niente.
Il punto di vista narrativo è della sorella del transgender: entrambi sono minori, legatissimi, e solitari. La protagonista è veramente un ottimo escamotage letterario per traghettare il lettore nel cuore del ragazzo trans filtrando tutto attraverso ragionamenti "normali", che tutti possono capire.
L'ho letto in un fiato, meno di 5 ore, e vi assicuro che ne vale assolutamente la pena se, come me, avete bisogno di qualche elemento in più per cercare di vedere una PERSONA, una persona vera, dietro a quelle maschere e quei colori che nascondono sentimenti di sofferenza, di rivalsa, di angoscia del non essere sè stessi fino in fondo.
Questo libro forse non risolve il mio problema di non sentirmi a mio agio in fila al supermercato con uno/a di loro. Però mi aiuta a cercare di non giudicare, mi aiuta a pensare.
In fondo se incontrassi la B a r a l e al supermercato non mi scosterei solo perchè ha fatto 17 operazioni di chirurgia plastica. La differenza è che lei è venuta meglio, perchè la natura ha voluto che nascesse donna.
Cos'è nowhere in my mind? Un tentativo di eliminare per sempre la cartastraccia, uno sfogo alla megalomania? Un modo per essere spiati dal buco della serratura?Un diario, un noioso, intimo diario. Se ci si incappa per sbaglio, pazienza, è come trovare un foglietto per strada mezzo scritto. Di chi è, di chi parla, nessuno potrà mai capirlo e saperlo se non per qualche strano evento del destino, che ci tratta come bambole di pezza con cui giocare e poi da buttare via.
domenica 25 aprile 2010
Buon 25 aprile (e a proposito dei buoni propositi)
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7 commenti:
Buon 25 aprile amica mia
Zion, lasciatela fare, standing ovation per questo post. Anche io come te mi sono sempre trovata a disagio per la sessualita' "in your face"... che pero' si trova in tantissimi personaggi "famosi" ... lbbra a canotto... bellissima espressione!! la usero'... (posso? Hai il copyright??!!)
Io ho guarto il film "Transamerica", anche quello centrato sull'argomento trans, oviamente. Anche li' alcuni momenti che mi hanno disturbato, ma educativo. Buon 25 anche a te!
anch'io ne becco a vagonate al supermercato (e sono ancora piu' aggressivi/e, perchè sono quelle/i famosi/e, le amiche di brenda e natalì...) e vederle senza trucco e con la barba appena accenata e le tettone, beh, ...da cambiare supermarket!
eh capisco il punto di vista. Pero' pensando al bel piattone di merda che la vita gli ha servito ancora prima ancora di cominciare su alcune cose si riesce a passare sopra.
il desiderio di capire ti fa onore.
come palbi.
(certi uomini mi fanno schifo sul serio.
i transgender tenerezza).
valescrive
Bellissimo post! E mi da lo spunto per parlare di un film che mi è sempre piaciuto molto e che mi accorgo solo ora di non aver ancora messo in Nonsolobotte!
;-)
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