martedì 16 febbraio 2010

Via gli scafisti, tranne quelli che portano le belle ragazze

Durante il recente incontro con Berisha, il premier ha attaccato gli scafisti e ha chiesto più vigilanza all'Albania.
Poi ha aggiunto: "possiamo fare un’eccezione per chi porta le belle ragazze".

Fonte (dove trovate il testo intero): Repubblica.it

Dalla scrittrice albanese Elvira Dones riceviamo questa lettera aperta al premier Silvio Berlusconi in merito alla battuta del Cavaliere sulle "belle ragazze albanesi".

"Egregio Signor Presidente del Consiglio,

[...]
Io quelle "belle ragazze" le ho incontrate, ne ho incontrate a decine, di notte e di giorno, di nascosto dai loro magnaccia, le ho seguite da Garbagnate Milanese fino in Sicilia. Mi hanno raccontato sprazzi delle loro vite violate, strozzate, devastate. A "Stella" i suoi padroni avevano inciso sullo stomaco una parola: puttana. Era una bella ragazza con un difetto: rapita in Albania e trasportata in Italia, si rifiutava di andare sul marciapiede. Dopo un mese di stupri collettivi ad opera di magnaccia albanesi e soci italiani, le toccò piegarsi. Conobbe i marciapiedi del Piemonte, del Lazio, della Liguria, e chissà quanti altri. E' solo allora - tre anni più tardi - che le incisero la sua professione sulla pancia: così, per gioco o per sfizio.

Ai tempi era una bella ragazza, sì. Oggi è solo un rifiuto della società, non si innamorerà mai più, non diventerà mai madre e nonna. Quel puttana sulla pancia le ha cancellato ogni barlume di speranza e di fiducia nell'uomo, il massacro dei clienti e dei protettori le ha distrutto l'utero.

[...]Andai in cerca di un'altra bella ragazza, si chiamava Brunilda, suo padre mi aveva pregato in lacrime di indagare su di lei. Era un padre come tanti altri padri albanesi ai quali erano scomparse le figlie, rapite, mutilate, appese a testa in giù in macellerie dismesse se osavano ribellarsi. Era un padre come lei, Presidente, solo meno fortunato. E ancora oggi il padre di Brunilda non accetta che sua figlia sia morta per sempre, affogata in mare o giustiziata in qualche angolo di periferia. Lui continua a sperare, sogna il miracolo. E' una storia lunga, Presidente...

[...] Credo che se lei la smettesse di considerare i drammi umani come materiale per battutacce da bar a tarda ora, non avrebbe che da guadagnarci."

Io mi vergogno profondamente di queste parole del presidente del consiglio. Mi fa schifo che la gente intorno a me, la maggior parte della gente intorno a me, lo voti, lo rivoti e lo stimi.
Mi vergogno di essere italiana. Che pena.

7 commenti:

Viviana B. ha detto...

Zion, le parole che hai usato, "tristemente telepati", descrivono alla perfezione quanto ci è accaduto. Tu ed io, partendo da presupposti diversi, affrontiamo la stessa cosa quasi in simualtanea e giungiamo alle stesse amare conclusioni. Che schifo! Povera Italia! Poveri italiani...

Baol ha detto...

O_____o


Che tristezza!

Viviana B. ha detto...

Passo velocerrima senza nemmeno fare il login, solo per dirti che se torni da me ho aggiornato con uno "stupidario" il post odierno! Ciao bellezza! :-)

clà ha detto...

questa è stata forse la battuta peggiore che abbia mai fatto. ha intristito moltissimo anche me.
ma proprio intristito, eh! nel senso che dopo sono rimasta triste e scazzata per diverse ore. che vergogna.

Gao ha detto...

abbiamo toccato il fondo?

Anonimo ha detto...

lanciamolo in mezzo all'oceano.
valescrive

Carla ha detto...

Già già, c'è quasi da arrendersi e andare via, e lasciare qui nella cacca chi lo ha votato.