sabato 12 marzo 2011

31 a breve

Tra meno di un mese compirò trentuno anni. Ci penso oggi e mi sento un sacco divertita dalla cosa.
Primo, perchè praticamente tutti i miei ex a quest'ora di anni ne hanno ben di più. E ricordo i molti piagnistei di gente che a 27 o poco più anni si pensava praticamente finito, sul viale del tramonto.
Io non capisco di checcazzo si droghi 'sta gente, ma davvero. A 31 anni il mondo è meravigliosamente incasinato, pieno di schifo e di potenziale positivo. Ma è anche vero che si ha in mano la propria vita, con tutti i pro e contro che ne conseguono. A ogni scelta corrisponde una conseguenza, a volte positiva, a volte negativa, ma comunque l'orizzonte non è più fermo come nella bolla dell'adolescenza, in cui ci si crede sempre stufi e si guarda al futuro come una cosa remota. Il futuro è oggi, adesso, tangibile e modellabile.
Le responsabilità sono ovviamente altre e più grandi, ma insieme ad esse anche la capacità di giudizio è migliorata e ci si riesce a godere meglio quello che uno ha cominciato a ottenere.
Anche se in questo istante sto passando un momento lavorativo particolarmente brutto e difficile, posso pianificare il mio futuro, posso vedere la luce in fondo all'orizzonte (a luglio quando scade il contratto), posso avere una vita come la voglio io al di fuori del tracciato lavorativo. Certo, sacrifici ce ne sono tanti. Emotivamente sto evolvendo in un modo che non mi piace, mi rendo conto che rispetto a dieci anni fa sono più fragile, più piagnona, più rigida nelle scelte, pure più drastica tante volte. Questo è soprattutto dovuto al percorso a ostacoli che mi ha permesso di arrivare fin qui, con una relazione stabile che mi infonde sicurezza e dà colore alla mia vita: ma prima di arrivarci ho visto spezzata la parte più fiduciosa e ingenua di me, quella che speravo sarebbe rimasta per sempre. Peccato. Si guarda avanti, ma mi spiace non poter essere mai più come prima.

Detto questo, ho litigato con M.
M ha l'età di mio papà, e io gli voglio molto bene. Gli anni sono passati stranamente in fretta per lui, forse anche per me, quello che prima non mi infastidiva ora mi infastidisce assaj. Specialmente la radicalizzazione sulla posizione della fine dell'amore. Innamorati non si resta, per lui e i suoi più cari e coetanei amici. Nessuno è più innamorato della propria moglie da tempo immemore.
Il suo ribadire continuo, anche attraverso relazioni con ragazze pure più giovani di me (oramai non è difficile che siano più giovani...), che alla fine si resta insieme per motivi a me oscuri e il dileggio della mia fiducia nel coltivare il mio amore, mi urta.
Non sono affari miei con chi lui si "distragga", ma non vedo perchè la mia storia debba andare come la sua e quella dei suoi compagni.
Il problema per cui abbiamo litigato non ha a che vedere con queste mie personali riflessioni. Il motivo scatenante è che da molti mesi a questa parte il suo bisogno di vederci (almeno una volta ogni due settimane come minimo) si scontra con i miei impegni, che sono aumentati in maniera esponenziale da quando ho anche cominciato questo progetto. A parescindere da quelle lavorative, comunque, le mie priorità sono cambiate da quando Claus è tornato da Bologna e ho ricominciato a praticare arti marziali. Da un lato, dovevo per forza frequentare una palestra per motivi medici (e i miei ultimi guai, ora risolti, della fascite plantare sono stati un vero monito per me), dall'altro vedere Claudio di sera a casa è assolutamente necessario per coltivare la nostra unione.
Facciamo un rapido calcolo: le sere utili andavano dal lunedì al giovedì compreso, visto che il weekend sia io che M ci si dedica alle rispettive famiglie.
Il lunedì e il mercoledì se ne andavano per la palestra. In quei due giorni non vedevo Claudio, perchè lui ne approfittava per vedere i suoi amici.
Restavano dunque il martedì e il giovedì. Almeno una delle due sere è giusto che io stia a casa, perchè in settimana mi piace l'idea di stare almeno una serata con il mio ragazzo (di solito infatti era il martedì), per non parlare degli obblighi che una casa comporta. Io DEVO passare del tempo a casa, per lavare, stirare, fare la spesa, e tutto ciò che comporta avere una casa da gestire. Una sera sola a settimana è già decisamente troppo poco!
Il giovedì è praticamente l'unico giorno adeguato per vedersi con amici. Tra l'altro, ne devo per forza avere voglia, con tutte le cose che ho da fare??? Perchè poi mica esiste solo M, no??? Ho da coltivare decine di conoscenze, a volte riesco a vedere le persone a gruppi, altre volte invece devo organizzare singolarmente le uscite. Coinvolgerlo nelle mie uscite purtroppo non è molto fattibile. Non solo per l'età, piuttosto per la scarsa omogeneità dei gruppi di persone che frequento. Non sarebbero compatibili, nè mi farebbe piacere mescolare parti della mia vita che tengo accuratamente separate per questioni personali.
Il tutto si traduce in svariate scene di gelosia da parte di M, che si sente ferito perchè non ci vediamo abbastanza. Aggiungiamo il fatto che con l'arrivo di questo progetto la mia vita sociale si è ridotta a meno di zero, e che con M se si esce è impossibile tornare a casa prima dell'una di notte - e io sinceramente per affrontare conference call e meetings in inglese e tutti i problemi complicati che dobbiamo risolvere a lavoro ho bisogno di concentrazione e riposo - ecco che gli ho spiegato chiaramente che non è nulla di personale, ma non sto più vedendo nessuno, nè lui nè altri amici. Semplicemente, non ce la faccio. Torno a casa stravolta a orari impossibili, l'unica cosa che riesco a fare è cambiarmi e mettermi a letto.
Sogno ogni notte di lavorare, e sogno in inglese, angosciata.
Durante la settimana io e Claudio abbiamo ridotto davvero il tempo che passiamo assieme svegli. Certo, non ho fisicamente il tempo di andare in palestra, perciò ho smesso di praticare. Ma non ho più tempo libero, al contrario ne ho parecchio meno.

Insomma, sono stanca, stressata, angosciata per il mio lavoro, passo pochissimo tempo di qualità col mio ragazzo, a malapena riesco stare dietro a tutte le cose da fare in casa, e lui - LUI!!! CHE è IN PENSIONE!!!- si lamenta che la NASA fa progetti meno a lungo termine di me, dopo che gli ho chiesto di vederci a fine mese per una mostra che rimane aperta solo il giovedì sera: il prossimo non posso io, quello dopo non può lui, gli ho proposto il 31: L'HA PRESA MALE.

Sapete che c'è? Che mi sono rotta i coglioni. Già dormo male, già il mio lavoro mi prende 13 ore al giorno, già devo vedere il mio compagno, i miei fratelli, mia madre si lamenta che non ci si vede, già ho decine di cose a cui pensare che sono obbligatorie e non certo divertenti.
Se ci si mette pure lui...basta...mi sono rotta di sentire piagnistei perchè non ho una voglia matta di vederlo. Ma io mi domando se certa gente si ferma a pensare che cosa vuol dire sacrificare delle ore di sonno, quando cronicamente sono senza, per vedere lui che ME LA MENA perchè non ci vediamo abbastanza. Uscire con lui significa che devo stirarmi i vestiti del giorno dopo alle 6 del mattino, invece che dormire un'ora in più. Significa che non posso andare a fare la spesa, e poi se non c'è niente in casa pazienza, ordiniamo DI NUOVO una pizza. Significa che anche se è mezzanotte e sono stanchissima e mi si chiudono gli occhi lui dice "dai l'ultima sigaretta" e io 1) non ho più voglia di fumare e 2) ma figa non vedi che non mi reggo in piedi? te lo dico da un'ora "andiamo a casa" ma ovviamente fai come cazzo vuoi tu!!!

Io VOGLIO avere una vita sociale, io VOGLIO vedere i miei amici, ma non sopporto il doversi vedere PER FORZA quando la mia vita è tutta una corsa disperata perchè ho 2000 impegni. BASTA. ORA BASTA.

Con M ho chiuso. 6 anni di amicizia buttati nel cesso.

9 commenti:

Gio ha detto...

Ecco un vantaggio delle amicizie platoniche: non richiedono tempo, ma solo, appunto, amicizia.

indierocker ha detto...

saggi i primi pensieri...

e poi M, vabbe', vuol dire che doveva finire..

ciao!!!

Zion ha detto...

@giò: mi apri gli occhi. Si vede che per lui non era così platonica.

@indieroker: prima o poi, ed è ora il momento! :-/

Baol ha detto...

Sì, e l'acqua dello sciacquone l'ha praticamente tirata lui

concordo con indie sulla saggezza dei primi pensieri

Gao ha detto...

ma il sig M tanto normale non era !
PS belle le cose che hai scritto e tanto vere. e' normale cambiare con gli anni, vedessi come e' cambiata mia moglie! era un'ingenua superottimista... ora lo e' molto meno... oh, nin e' che magari e' colpa mia??!! :-)

Gao ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
ondalunga ha detto...

Se era un vero amico ti avrebbe capita!

Carla ha detto...

Sono devastanti le pretese. Un vero amico sa che ci sei sempre anche quando non puoi (e non perché non vuoi) e poi sa attendere una tua chiamata quando sei tranquilla senza romperti le palle. Ecco.

Zion ha detto...

@ondalunga: so che la prenderai con la dovuta ironia: salvate il congiuntivo!!! :D :D :D