venerdì 22 febbraio 2013

La solitudine adolescenziale

Tendo a scordarmi quanto fosse brutto avere 13 anni.
E anche bello, per qualcuno eh? ma quel qualcuno non ero io, e non so quante persone ci si possono ritrovare, ma diciamo che in rete c'è una buona fetta di adolescenti che si sente come mi sentivo io allora.
Odiavo i miei genitori. Li odiavo proprio, mica da dire "poi passerà", sognavo segretamente di farli uscire fuori strada con l'auto per poterne finalmente fare a meno. Non solo non capivo il perchè non mi facessero socializzare come avrei voluto (non potevo attardarmi fuori da scuola nemmeno 5 minuti, non potevo andare a casa delle mie amichette, non potevo uscire il sabato pomeriggio per andare all'oratorio), ma il muro di incomunicabilità che c'era tra noi mi rendeva anni luce lontana da qualunque contatto con il pianeta terra "degli adulti".
Io vivevo proprio su di un altro pianeta, è indubbio. Con quella totale inesperienza di tutto che è propria della fanciullezza, e le pulsioni di vita proprie dell'adolescenza, oltre a modelli comportamentali vincenti che erano anni luce da quella che ero io. Per dire, lasciamo stare la televisione, ma a scuola le Ragazze Popolari erano proprio irraggiungibili, facevano cose che io non sapevo manco esistessero e parlavano di argomenti che io non avevo mai affrontato prima.

Su un social network che seguo si è scatenata una discussione sugli attuali idoli del momento i tal 1d, non so se avete presente. Io non ho mai ascoltato manco una parola di questi, ma leggendo qua e là in passato so che sono una boy band molto popolare e per fare un paragone possiamo dire che sono i Take That /Backstreet boys del momento. Vi ricordo che quando i TT si sono sciolti, in Inghilterra avevano istituito un numero di supporto psicologico per le fan che non riuscivano a sopportare lo scioglimento della band. Insomma, l'impatto collettivo di queste band è forte, non lo si può ignorare, a prescindere dal giudizio che si può avere sulla qualità della musica o sulla qualità dei nervi delle adolescenti.

La discussione su questo social è ovviamente impari, con persone adulte che si fanno venire attacchi di nervoso contro la proliferazione mediatica della faccina degli idoli e le repliche di ragazzine che cercano di spiegare perchè dovrebbero lasciarle in pace ad avere i loro idoli. Sinceramente io sto dalla parte (sigh) per una volta di queste bbmnk. Semplice perchè: possono essere isteriche decerebrate, o semplici adolescenti a cui piace la loro musica e i loro faccini, ma soprattutto: non hanno forse diritto a farsi venire le lacrime agli occhi per una canzonetta, come altre generazioni hanno fatto prima di loro? Se le reazioni sono eccessive, non sono "io" a doverle correggere, saranno i genitori a doverci pensare, mica io a doverle insultare in rete.
L'unica cosa che mi dispiace, è leggere queste parole (che hanno scatenato il mio post):

A me non importa un fico secco di ciò che dite perchè io sono sempre del parere che i 1D sono la mia vita,la mia famiglia e la ragione per cui vivo.


Sono molto convinta, anche dal contesto che non ho copiaincollato qui, che questa 13enne ci creda sul serio. E a 13 anni ci può anche stare che ci creda sul serio. La cosa che mi stringe il cuore è pensare che i suoi genitori non sappiano trasmetterle che amore le hanno dato e le vogliono dare, che pena sia vederla infelice, che notti insonni si sono fatti e si faranno, che cosa non darebbero per farla crescere sana e felice.
Probabilmente questa adolescente ha un muro di incomunicabilità coi suoi come io lo avevo coi miei. Pensare di essere felice quando vengono a mancare i propri genitori o pensare che la tua "famiglia" sia un'altra che nemmeno sa come ti chiami, è palesemente sbagliato, e soprattutto, ingenuo. Ingenuo come a 13 sai essere, ma quanto amore sprecato in tutto questo.
Quante occasioni mancate, quante difficoltà in più, e quanta solitudine. Se io ripenso alla mia adolescenza e post adolescenza, mi sento di dire che l'ho passata in tremenda solitudine familiare. Avevo qualche amica/o, a cui voglio e volevo bene, ma nessun punto di riferimento con cui potessi confrontarmi su grandi temi importanti, perchè coi miei proprio non ci capivamo. Solo quando a 23 anni ho impostato una relazione coi miei da persona adulta, da figlio pensante, allora abbiamo costruito un rapporto che adesso dico soddisfacente e costruttivo.
Spero che questa 13enne abbia un rapporto sereno coi suoi genitori molto presto, altrimenti mi spiace molto...si buttano via degli anni preziosi.

9 commenti:

Eiluned Beltane ha detto...

Mi ritrovo nelle tue parole, ma mi sa che è proprio genetico, da adolescenti ci si sente così, un po' tutti, i genitori sono nemici. Io ero innamorata di Baggio e dei NKOTB e quando rileggo ora i miei diari segreti mi vengono i brividi!

Eleonora ha detto...

Nemmeno io capisco questo accanimento contro gli adolescenti "di oggi", in fin dei conti lo siamo stati tutti, ognuno a modo suo, ma sempre adolescenti. Mia sorella (14 anni) è una fan dei 1D. Per il suo compleanno le ho regalato un dvd del loro tour e un altro paio di cose sempre "targate" 1D. Era contentissima, mio padre ha detto che non smetteva di saltare dalla gioia. Mi ricordo quando io e la mia amica, a 13 anni, andavamo a comprare i chewing gum con le figurine dei Backstreet Boys...eravamo tanto diverse? Non mi pare. Lasciate vivere loro quest'adolescenza che è già difficile da sè. Poi cresceranno anche loro, come siamo cresciuti noi.

Viviana B. ha detto...

Mah, secondo me a quell'età è fisiologico sentirsi incompresi da tutti, genitori in primis. Credo dipenda anche da tutti quegli ormoni che iniziano a mitragliarci: non si è più bambini, non si è ancora adulti... si sta in una "Terra di mezzo" sconosciuta e piuttosto inospitale in cui, ben che vada, ci si ritrova coi propri coetanei, ammesso e non concesso che almeno da loro non ci si senta incompresi.
I miei hanno avuto una tale pazienza, con me! Sai, adesso mi viene da ripensare alla mia adolescenza dicendo che, se fossi stata nei panni dei miei genitori, mi sarei data tante - ma tante tante tante!!! - pedate nel sedere. E loro invece... dei Santi!
Io non do contro alle bbmnk, semplicemente aspetto che crescano.

Carla ha detto...

Le stesse persone che criticano questi giovani fanciulli alla ricerca di un idolo si stanno comportando proprio come i nostri genitori hanno fatto con noi durante l'adolescenza. Io, dato che sono sempre stata una fanciulla macabra, da piccina mi interessavo all'occulto e mio padre mi sgridava perché erano tutte "cazzate" e ho trovato nella musica un rifugio confortante ai litigi familiari e alle incomprensioni. E al sopportare poco i propri genitori. Quando vivi in 4 in un bilocale e non hai nemmeno i tuoi spazi, l'unica cosa che puoi fare e metterti le cuffione, infilare il jack nello stereo e spararti nelle orecchie la musica a palla. La *tua* musica. La tua vita.

Carla ha detto...

E non sono d'accordo su chi dice che è fisiologico o genetico sentirsi incompresi. Lo si è per davvero. I genitori, e in genere le persone adulte, si scordano di come è stato difficile integrarsi nel mondo e anche se loro potranno giustificarsi dicendo che hanno fatto il loro meglio, non può essere così. Quando vedo questi ragazzotti con i pantaloni calati e le mutande in vista, coi capelli sparati o truccati con cipria bianca e occhi neri immagino come si debbano sentire in questa furiosa ricerca della propria strada. Non è facile. E le persone che li snobbano non fanno che accrescere questa loro smaniosa ricerca di un'identità. I ragazzi vanno accettati così come sono. Punto.

clara ha detto...

non ci si può far niente: è normale, durante l'adolescenza, avere un rapporto terribile con i propri genitori. io ero una stronza pazzesca, me ne accorgo adesso, ma allora mi dicevo che loro non erano la mia famiglia. i miei amici lo erano. non li potevo sentire né vedere, i miei. qualunque cosa dicessero mi infuriavo, e parlando con altra gente adesso mi rendo conto che era così per tutti. una mia allieva mi ha raccontato che si è scusata con sua madre per quanto è stata stronza da adolescente.
ho letto che è un processo necessario perché il cucciolo umano, diventando adulto, sia poi pronto a lasciare il nido e diventare indipendente. una sorta di odio "necessario" per potersi staccare dai genitori.

Anonimo ha detto...

Anch'io ho avuto un'adolescenza piena di divieti immotivati e incomprensioni di ogni tipo, quindi ti capisco.
Aliena in casa e fuori non ho avuto neanche la passione per TT o gruppi simili, ma non penso male degli adolescenti con questo tipo di passioni.

Le mie cuginette a 13 anni andavano matte per i Tokyo Hotel che allora andavano molto di moda, ma sono ed erano delle ragazze in gamba, molto studiose e intelligenti.
Ora che hanno 18 e 20 anni ascoltano musica diversa e dicono di vergognarsi di quella passione.
L'adolescenza è un percorso di crescita, ci si deve differenziare dalla famiglia e magari integrarsi in un gruppo condividendo alcuni gusti: meglio i 1D delle sigarette per lo meno! ;-)

Anonimo ha detto...

allora non sono l'unico a riempirmi la testa di seghe mentali. Ah beh, dai...incoraggiante.

Zion ha detto...

@tutti: vi leggo, sorrido e penso. Non so se sia fisiologico o meno, ho l'esempio di questa mia amica che ha un figlio di 10 anni (quasi 11) che è stato educato in maniera molto diversa da me. Parlano, si confrontano, si chiariscono. Vediamo se sarà così fra due anni, però per ora i binari sono quelli giusti, ecco. Ma molto lo fa il carattere. Sia dei genitori che dei figli...mica siamo tutti uguali.

@ritagli: ahah mica tanto!!! Benvenuto.