mercoledì 17 marzo 2010

Il vuoto spinto e storie di vita vissuta

Possiedo il fascine dell'orrido, e ne sono consapevole, è così da sempre.
Perciò ho voluto mettermi alla prova, cercando di capire se avrei sopportato anche un film di Moccia. Mio dddio, che cosa ho fatto. Sì, l'ho guardato, e non ho capito.
Non ho capito perchè vende così tanto, perchè i ragazzi vanno a vedere i suoi film, perchè ci si dovrebbe immedesimare nelle sue storie. Sarà una bravissima persona, e poi di gavetta nel cinema ne ha fatta parecchio, ma io davvero non capisco e non so se questo non capire significa che non ricordo più i miei 14 anni o se i 14 anni di adesso sono diversi dai miei. Sì, sto parlando del terrificante AMORE 14 uscito tipo un anno fa non si capisce bene PERCHE' gli abbiano pure fatto vedere la luce, ma almeno è stato il film meno visto tra quelli che ha diretto Moccia.
La protagonista anzi le protagoniste hanno 13 anni (poi ne compiono 14) quanto ce li ho io adesso. Non so, è forse un'altra cosa, in effetti io a 13 anni vagavo con i vestiti di terza mano che mi passava mia sorella che li aveva ereditati dalla figlia dell'amica di mia madre...O forse è il fatto che uscita da scuola se non facevo di corsa ritorno a casa venivo polverizzata dai miei genitori (avevo 10 minuti di tempo da quando finivano le lezioni, non uno di più). O anche il fatto che uscire di sera significava...non significava proprio niente! Mai uscita di sera, nemmeno d'estate!
Uscire al pomeriggio entro le sei e un quarto di sera...mi è stato concesso alle superiori. E mai infrasettimanalmente, e non tutti i sabati. Ricordo con precisione, avevo 13 anni tondi tondi, c'era il sole e ero sul letto, parlavo con mia madre, le avevo appena chiesto se potevo andare all'oratorio (che tristezza) con la mia amica Cinzia (che ogni tanto rivedo su qualche cartellone pubblicitario, fa la modella, come aveva sempre desiderato alle medie, quando spostava i banchi e chiedeva alla classe di apprezzare la sua camminata da sfilata e io applaudivo forte) e lei mi rispose - lo ricordo perfettamente, è vivido il ricordo, come una foto - mi rispose perchè vuoi uscire? e io per vedere le mie amiche e lei e perchè le vuoi vedere? e io ma perchè siamo amiche e lei sì ma perchè?
*Sì ma perchè?*
Secondo voi era una domanda a trabocchetto oppure era la seria incapacità di capire che cercavo di socializzare con le mie coetanee? Ok, era una domanda a trabocchetto, ovvio. Ma al momento non riuscivo a capire a cosa si riferisse, visto che per me non era difficile immaginare il mio desiderio di voler stare con le mie coetanee. A 13 anni ero estremamente trasparente, e la campana di vetro in cui i miei genitori mi avevano amorevolmente messo per evitare di farmi crescere prima del tempo aveva funzionato benissimo. Io del mondo, della cattiveria della gente, della malizia nelle intenzioni, non sapevo proprio ma proprio niente. Ho imparato a suon di legnate dopo, e a volte penso nemmeno troppo bene.
In ogni caso: il film non è un film d'amore, ma di fantascienza.
La figura del fratello maggiore è di uno sfigato che non ammette i propri errori e riversa la rabbia sugli altri, salvo poi scrivere in una notte un romanzo (?) e vederselo pubblicato da una grossa casa editrice, perchè siamo nell'era del tutto-e-subito, il concetto di gavetta non esiste proprio. No, vi faccio ridere: nella scena finale c'è appunto il fratello (20 anni) che fa il barista di notte da meno di un anno e se n'è andato di casa per incomprensioni col padre (quindi badate bene si mantiene da solo con il suo stipendio da barman) e arriva con una macchina decapottabile di tutto rispetto. Non ci capisco 'na mazza di auto, ma quella di sicuro costava almeno 10 volte la mia. Aggiungiamo che il ragazzotto ha preso casa in una casa galleggiante...l'ha rimessa a nuovo...ha anche una moto...ma per favore!
Io però una scusa ce l'ho: stasera non riuscivo a scaricare lo streaming di Alias, il telefilm che mi sto guardando ogni tanto la sera (anche qui, mi rendo conto che non è una punta di diamante nella storia del cinema) e allora mentre aspettavo che finisse di scaricare almeno una puntata, ho pensato: guardo su tutubo qualcosa che SONO SICURA  non mi dispiacerà mollare a metà.
Non ha scaricato una cippa, e io mi sono flippata 'sto popò (nel senso proprio di popò) di film.
Appena sono arrivata ai titoli di coda, megavideo mi ha fatto la grazia e lo scaricamento è passato da 12 kb/s a 400. Vabbè.
Mi viene in mente il mio primo bacio, dato a 14 anni. Ero emozionata ma la lingua ruvida di quel ragazzo che mi piaceva tanto, tal Bruno, mi colse totalmente di sorpresa. Mica sapevo come si baciava. Pensavo di morire soffocata, non avevo idea se avrei potuto respirare dal naso oppure no. E poi, dopo quel bacio, mi spedì i suoi amici (18enni, come lui) a dirmi che ero troppo piccola per sapere cos'era l'amore, quindi mi salutava...ciao ciao.
La prima delusione di una lunga lista, a trent'anni posso dire che la mia collezione di due di picche (ricevuti, ma anche dati) è estremamente variegata e costellata da sfigati di ogni latitudine. L'unica cosa che non è cambiata è il fatto che ad ogni bacio io ho ancora il batticuore.

6 commenti:

Lucien ha detto...

Tempo fa mi chiedevo "ma chi cavolo è 'sto Moccia?"
Quando ho letto che ha esordito come sceneggiatore de I ragazzi della 3C, tutto è stato più chiaro.

Viviana B. ha detto...

Mai visto un film di Moccia. Mi venivano i brividi solo guardando i trailers... ora, poi, dopo cotanta recensione... BLEAH! Continuerò a non guardare i film di Moccia.

Belle ha detto...

Ma chi è Moccia? I gotta google him!
Zion, mi ritrovo nella tua preadolescenza! Pensa che io stavo pure in collegio!

Momo ha detto...

Bello spaccato di vita. Brava!

Moky in AZ ha detto...

Per fortuna Moccia non esiste nella scena americana... ma ho letto qualcosa del suo lavoro. Anche io, che pero' ho qualche anno piu' di te, ero una 14enne di quelle protette, fin troppo forse. In quarta ginnasio avevo le treccine alla Laura della Casa nella Prateria !! Ti lascio immaginare che culo che mi facevano i compagni di classe!
Io proprio non capisco questa corsa al "diventare grandi", e vedo genitori spingere le proprie figlie a diventare adulte quando invece dovrebbero davvero solo pensare ad istruirsi e ad essere "bambine" che stanno diventando (piano piano, ne'!) donne.
E vale anche per i maschi, secondo me. Io se potessi tornare anche solo per un giorno ad essere una 13enne, tanto per ricordarmi come si vive senza responsabilita'...

paroleperaria ha detto...

ecco, Moccia mi manca... oppure aspetta... è quello di quel film con scamarcio e laura (non mi ricordo il cognome?)... boh... evidentemente, anche se è lui, non mi ha preso granché. :)