mercoledì 26 maggio 2010

Calma induista (non sono io)

E' da stamattina che schiumo, e questo non fa bene nè a me nè a chi mi deve sopportare...

Mi sveglio alle 7 con la radio sveglia, ma mi riappisolo subito e mi risveglio mezz'ora abbondante dopo.
Rotolo faticosamente fuori dal letto, ma faccio una fatica infinita.
La frutta che volevo mangiare a colazione è a dir poco frizzante, perciò immangiabile. La butto con tristezza, e memore dell'orribile esperienza di qualche tempo fa, chiudo subito il sacchetto dell'umido (ne sto "sprecando" almeno 2 a settimana, mi sento male) e lo lascio fuori dalla porta sullo zerbino.
Mi trucco da fare schifo, roba che mi guardo e dico "orrore!" perchè ho mescolato un verde metallizzato che non si spalma bene sulle palpebre e fa troppo contrasto coi marroni che ho usato per sfumare. In pratica, sembro un semaforo.
E' tardi però, non posso rifarmelo: devo prendere il treno delle 8:15! Poi guardo meglio l'ora e mi accorgo che l'ho già perso. Sigh! Mi trascino verso l'armadio per vestirmi e scopro che qualunque cosa mi metta mi fa pena.
Mi metto una maglietta, mi cambio i pantaloni, mi ricambio la maglietta provo il maglioncino maniche corte, maniche lunghe, metto una camicia, muoio di caldo e perciò la tolgo, e non sono mai soddisfatta.
Inutile dire che ho perso anche il treno delle 8:30.
Sempre più isterica mi catapulto fuori di casa con le uniche cose che si abbinano come colore e schiaccio il sacchetto dell'umido. Splat.
Che bello. Sigh.
Esco di casa, butto la spazzatura e arrivata in strada (quindi troppo tardi per tornare indietro senza perdere *di sicuro* un altro treno) mi ricordo che NON ho preso le medicne contro l'allergia.
Che giornata di merda, morirò di asma e di prurito agli occhi, alla pelle e di irritazione al naso.
Arrivata all'angolo guardo l'orologio e scopro che sono in ritardo per il treno delle 8:45. Pure!!!
Accelero il passo, ma me lo vedo sfilare davanti in lontananza, quel tanto che non mi permette - nemmeno correndo - di prenderlo.
Ce l'avrei fatta ad arrivare in tempo se solo avessi potuto usare la mia bicicletta, che qualcuno ha scientemente rotto e vandalizzato in stazione tempo fa.
Sono in pieno attacco di bile (anche perchè ho pensato alla mia innocente bici), ma cerco di calmarmi (inutile perchè ho la solita vocina che mi dice "è colpa tua! ritardataria! sei sempre in ritardo!" e la cosa peggiore è che è vero) con scarsissimi risultati.
Mi manda un sms Claude tutto giulivo. Ecco, se c'è una cosa che non sopporto è essere arrabbiata e vedere qualcuno contentissimo.
Credo che sia vero il triste detto "mal comune mezzo gaudio". Che anima piccola che ho.
Arrivo in stazione, prendo la guida turistica della prossima destinazione delle mie vacanze (che tra parentesi non sarà più l'America del Sud per varie ragioni che non starò qui ad elencare) e dentro di me ripeto "OHMMMMMMMMMMMMMM OOOOOHHHHMMMMMMMMMMMM OHHHHMMMMMMMM" sperando che funzioni.
Più o meno.
Salgo sul treno alle 9:00, nettamente in ritardo e senza una qualsivoglia scusa.
Mi accomodo e il treno parte, e poi si ferma in mezzo al nulla.
Una, due tre, quattro volte.
Così, senza un perchè, nonostante il convoglio fosse partito in perfetto orario.
Cioè, se fosse stato in ritardo, avrei capito le difficoltà di inserirlo in un binario al volo, la precedenza ad altri convogli, etc etc.
Ma così? Cosa devo dedurne? Alla quarta volta che si ferma (e al decimo minuto di ritardo) esternamente non mostro granchè, ma dentro di me si scatenano i due minuti d'odio verso Trenitalia.

Alzo il volume della musica (Norah Jones, che ha un potente effetto calmante e rassicurante) e cerco di superare questo inizio di mattina decisamente negativo.
Non sono veramente in grado di svegliarmi al mattino. Non dormo bene a causa dell'allergia e mi sveglio molto più stanca di quando vado a letto.
Mi sento sempre così triste quando arrivo in ritardo a lavoro, eppure non sono veramente in grado di uscire di casa per tempo. Anche quando mi alzo presto, finisce che per qualche strano fenomeno esco di casa in ritardo.
Cosa vuol dire? C'è un rimedio? Forse solo Ordine&Disciplina, con un poliziotto che mi pungola per fare tutto in orario?
Io so solo che le lenzuola sono così fresche e profumate di bucato...non riesco veramente a staccarmene ♥♥♥...

ps: Questa è la descrizione dell'inizio mattina di oggi, ma si può tranquillamente applicare a tutti gli altri giorni della settimana!!!

6 commenti:

Bk ha detto...

:-)
Che bello restare a dormire...
stamattina anche io per alzarmi che c'è voluto!
ho dovuto usare la catapulta per scendere dal letto... :-)

Saint Andres ha detto...

Guarda nella sua drammaticità la storia del sacchetto della spazzatura mi ha fatto venire in mente due programmi di Discovery Channel che molto spesso guardo uno è "Mythbusters" (divertente-consigliato), l'altro ancora più legato alla storia dell'umido è "Lavori sporchi", ecco già il titolo dice tutto, moolto sconsigliato, sia prima che dopo i pasti :D

rompina ha detto...

hai appena descritto un mio qualsiasi momento pre-uscita...non importa che sia mattina, pomeriggio, sera, non importa se per prepararmi ho ORE o pochi minuti, il risultato non cambia, lo spazio/tempo di deforma...vivo in una dimensione parallela temo, che si ricongiunge alla nostra realta' sempre in ritardo sulla tabella prevista...conta che avevo il liceo sotto casa (letteralmente) e riuscivo ad arrivare in ritardo quasi ogni mattina...sigh.

Gao ha detto...

povera! finita meglio la giornata??

Zion ha detto...

@bk: la catapulta é un'ottima idea. La prendo seriamente in considerazione ;-)

@saint: ehi grazie per le dritte, sono davvero utili per come me non ha idea dell'offerta televisiva. Quando sono ammalata in particolare non so mai cosa guardarmi online! Thanks!

@rompina: ho sempre pensato che abbiamo parecchi lati in comune!!! :-) torna a scrivere ogni tanto, però. Mi spiace che non ci emozioni più coi tuoi post intimistici. :-)

@gao: l'ho terminata a birre, degustazione di formaggi e miele e chiacchere con un amico. Direi che non c'é paragone! ;-)

clà ha detto...

gua-ra-nà! gua-ra-nà!
ne bevi una disgustosa appena tazza appena alzata ed entri in iperattività.