Invece di lavorare, scrivo un post.
Eh, sì: qui si lavora anche la domenica! Non è una regola del NC, in questo stato anzi direi che tutti sono partiti o si stanno organizzando per il Memorial Day, che sarebbe domani (lunedì).
Grandi grigliate e festa in famiglia, per questa giornata che credo serva a ricordare i caduti nelle guerre portate avanti dai vari governi americani...
Invece è una regola di questo progetto, in cui noi sfigati italiani non abbiamo praticamente pause se non al sabato. Sinceramente, è una cosa che non sopporto! Odio lavorare nel weekend!!!
Lasciamo perdere, comunque sono qui, è passata una intera settimana e sono stanca, stanca da morire.
Ho preso il nuovo fuso orario con relativa facilità, da martedì sera in poi diciamo che ho preso il ritmo.
Ci sono 6 ore di differenza tra qui e l'Italia, e con i ritmi che ho a lavoro diventa molto difficile trovare il tempo per sentire i miei cari. Sono stanca per i ritmi che teniamo qui, comunque.
Vi racconto com'è la mia giornata tipo: sveglia alle 5:30 per farmi una doccia e prepararmi, colazione compresa; alle 7e30 del mattino si è già in auto per andare in ufficio. Il team è di dieci persone e le auto a disposizione sono due, perciò ci si muove tutti insieme con estrema precisione e rigidità di orari.
Alle 8 sono già operativa a lavorare. A mezzogiorno c'è un pranzo in piedi, io chiedo cibo vegan e per fortuna il catering è ligio.
Ho provato ad assaggiare altri piatti portati ai miei colleghi, ma dopo la brutta avventura di una salsa al formaggio con acciughe (quasi morivo quando ho letto bene gli ingredienti) ho deciso che il mio cibo vegan è la cosa migliore che mi potesse capitare. Almeno so cosa mangio.
La sera stacchiamo alle 18:30 circa, si corre in albergo, e poi si corre a cena: entro le 19:30 bisogna essere tutti in auto altrimenti non si arriva nei vari posti per le 20, il che è MALE visto che tutti i maggiori ristoranti qui intorno chiudono alle 10 (nel senso che alle 10 stanno già tirando su le sedie sui tavoli).
Alle 10:30 circa siamo sempre di ritorno all'albergo, dove io crollo senza aver avuto un minuto libero e dormo fino al mattino dopo.
Solo al mattino alle 5:30 ho il tempo di chiamare o scambiarmi sms con Claude, anche perchè durante il giorno a lavoro mi è totalmente impossibile, e la sera è un orario impossibile per chiamare in Italia (se qui in NC sono le 19, a Milano è l'una di notte).
Che dire? Ritmi serrati, scadenze allucinanti, tutto in salita. Non so sinceramente come me la caverò, ma perdio, è solo lavoro! Non sto salvando la vita a nessuno...cerco di prenderla così, anche se le pressioni sono tantissime.
Torno in Italia venerdì. Mi domando se recuperare il fuso orario al contrario sia più difficile. Non saprei proprio, lo scoprirò.
Mi manca la mia vita solita, lo ammetto. Non me ne accorgo mentre lavoro, è tutto così frenetico, pieno. Me ne accorgo quando torno in albergo la sera. Me ne accorgo prima di chiudere gli occhi. Me ne sono accorta più di tutto ieri, sabato, quando di solito passo il mio tempo con mio marito e godo della sua presenza, del suo amore e dei suoi sorrisi. E' lui che mi ricarica le pile, ora me ne rendo conto. Vivere con lui, pensare a curare la nostra vita assieme in tutti i suoi aspetti, poterlo svegliare con un bacio, fare colazione assieme con lui che affonda la faccia nella tazza del caffè perchè non riesce a svegliarsi...è questo che voglio dalla mia vita.
Mi manca da morire, mi sembra di star buttando via il mio tempo lontano da lui.
Non è rimpianto, abbiamo da qui all'infinito per la nostra vita assieme. Quello che voglio dire è che non so come andrà questo lavoro, mi impegnerò e ce la metterò tutta, ma questa è l'ultima trasferta lontano da casa, lontano da noi due (contando che questo progetto potrebbe potenzialmente andare avanti fino a fine anno, eh?).
Chissà se nel frattempo avremo venduto casa e chissà se avremo trovato quella dei nostri sogni...
4 commenti:
I ritmi americani devono essere una roba orrenda. Oddio, nella vita ci si può abituare a tutto, ma credo che la questione sia se ne vale la pena... Frenetici, ultracompetitivi, no, gli USA decisamente non sono per tutti! E lo dimostra, in un campo totalmente diverso dal tuo, anche una super campionessa come Carolina Kostner, che durante i suoi allenamenti in California ha patito tutto il patibile ed ha collezionato soltanto insuccessi, risorgendo letteralmente al suo rientro in Europa. Per quanto mi riguarda, ti auguro di tornare presto a casa, tra i tuoi affetti, tra le braccia del tuo Claude e le marachelle dei tuoi mici perchè, come giustamente hai detto tu, è solo lavoro e non salvi la vita a nessuno.
Un abbraccio!
Menomale che almeno riesci a mangiare bene e sano! Con quei ritmi il tempo passerà in frettissima e sarai presto a casa!
@vivib: abbraccioni anche a te...hai colto il punto!
@cecilia: vorrei poter dire di star mangiando sano, ma non è proprio così. Ogni cosa ha almeno 5 righe di ingredienti, qualunque piatto è un pasticcio infinito di sapori e aggiunte, c'è molto fritto nelle scarse scelte che posso fare e quindi no, non posso dire di star mangiando sano. Tra l'altro, siccome i legumi sono sconosciuti in moltissimi ristoranti (GRAVISSIMA MANCANZA a mio parere) durante la settimana devo mangiare delle uova che di vegan non hanno proprio niente. Per fortuna ho trovato un posto che vende avocados per variare un po', ma per esempio li ho finiti e nessuno mi ha potuto accompagnare a comperarli...mi perdo se vado da sola. Sigh.
caspita, tieni duro cara :*
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