Hanno preso la decisione di interrompere la propria gravidanza: tre donne, dai 27 ai 36 anni.
Una volta in ospedale per gli accertamenti preliminari all’interruzione di gravidanza, il primario le ha umiliate nel corridoio del reparto davanti al personale e alle degenti urlando «Assassina, sta uccidendo suo figlio».
Terzo mondo? No, Melzo: a urlare è stato il responsabile di Ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Melzo e noto antiabortista, simpatizzante di Comunione e liberazione.
L'articolo in cui si parla della triste vicenda e di come, per fortuna, le donne hanno reagito è disponibile a questo link.
Cos'è nowhere in my mind? Un tentativo di eliminare per sempre la cartastraccia, uno sfogo alla megalomania? Un modo per essere spiati dal buco della serratura?Un diario, un noioso, intimo diario. Se ci si incappa per sbaglio, pazienza, è come trovare un foglietto per strada mezzo scritto. Di chi è, di chi parla, nessuno potrà mai capirlo e saperlo se non per qualche strano evento del destino, che ci tratta come bambole di pezza con cui giocare e poi da buttare via.
6 commenti:
non vedo come la posizione di primario nel reparto di ostetricia sia compatibile con le posizioni anti-abortiste in un paese dove l'aborto e' riconosciuto come diritto. Non dico che non possa praticare la professione ma dico che sicuramente non puo' essere alla guida di un reparto di ospedale
Dopo i 5 anni del liceo passati in mezzo a gente di CL che faceva, ha sempre fatto, e continuerà a fare quel che vuole, sinceramente non mi stupisco di questa cosa e anzi mi sembra quasi che sia pure andata bene..niente caccia alla streghe...siamo già qualche passo avanti... :-\
@palbi: la sanità in lombardia è totalmente in mano a Comunione e Liberazione. Totalmente. Persino il presidente della regione è di quel partito lì, e non poteva essere altrimenti qui, hanno mani in pasta ovunque. Conosco la moglie di un dottore a cui hanno detto che doveva essere di cl per poter ambire a una promozione. Così, papale papale.
@serena: epperò non possiamo abituarci!!! proprio noi donne dobbiamo lottare per i nostri diritti visto che tentano di toglierceli in maniera subdola in continuazione. Ok, cl tendenzialmente fa quello che vuole, ma queste tre donne si sono rivolte al giudice di pace e questo ha costretto il medico a chiedere scusa. Questo è qualcosa!!!
Premessa: dopo questo non so se vorrai avere ancora a che fare con me. Ma ho la pessima abitudine di dire ciò che penso... quindi spero che sarai come sempre aperta al dialogo e sopporterai anche questa mia opinione.
Credo che una donna dai 27 ai 36 anni dovrebbe essere abbastanza matura da non farsi mettere incinta se non lo desidera...
Mi sento di escludere che tutte e tre le donne fossero vittime di stupro o minorate incapaci di intendere cosa stavano facendo al momento del concepimento...
A quanto ne so, da decenni esistono metodi contraccettivi efficaci, venduti in tutte le farmacie d'Italia e, nel caso dei profilattici, pure in autogrill e simili...
Detto questo, comunque, trovo indegno che il primario abbia insultato queste donne. Personalmente credo che potrei pensare di abortire solo se sapessi che il bambino ha gravi patologie e, se mi immagino in quel frangente, mi vedo colma di dolore e di sofferenza. Spero che queste tre quasi mamme siano arrivate a decidere l'interruzione di gravidanza perchè rimaste incinta in modo stupido e leggero e non perchè sanno che il loro bambino non potrebbe mai godere di una vita piena e "normale". Quando un figlio lo si cerca, lo si ama e lo si desidera profondamente, scegliere di porre fine alla sua vita è tutt'altro che semplice (come ha dimostrato, in ben altri frangenti, Beppino Englaro): in questi casi sentirsi urlare dietro da un tizio bigotto che si è degli assassini credo sia proprio l'ultima cosa di cui si possa aver bisogno!
@vivib: sono contentissima che tu sia tornata, anche quando non possiamo proprio pensarla alla stessa maniera. :-) è così stimolante confrontarsi con te! Detto questo, ti rispondo per le ...rime! :D
"Ti senti di escludere..." e chi te lo dice? La statistica del buon senso? Il buon senso comune è spesso e volentieri molto più miope del reale. Ad esempio, potrebbero avere dei gravissimi problemi economici oppure dei problemi in famiglia. Abortire non è mai una cosa che si fa così, per sfizio. Come se fosse facile prendere una decisione del genere, proprio a 27-36 anni, quando si è abbastanza mature per essere Donne e non 15enni che non sanno cosa stanno veramente facendo. A cosa vanno incontro. Quali conseguenze, strascichi ci saranno. Pensa la trentaseienne, a quell'età quasi tutte sentiamo l'orologio biologico: un figlio lo vogliamo perchè sta "scadendo" il tempo. Con che leggerezza pensi sia possibile togliersi questa possibilità? Se decidi di interrompere la gravidanza è evidente che ci hai pensato, e bene anche.
I metodi contraccettivi efficaci possono talvolta non funzionare. E quando dico talvolta, non è che sia poi così tanto raro. Certo, uno pensa "ed erano in tre contemporaneamente lì?". A parte che tutto può essere, visto che melzo raccoglie un bacino di utenza molto ampio, ma poi chi siamo noi per giudicare queste donne? Una donna può aver commesso una imprudenza e caso vuole che fosse proprio il momento meno adatto per compierla. Che poi, "una donna", si è sempre in due a compiere una imprudenza, ma la colpa (perchè di questo si tratta) la assume solo la donna che va ad abortire.
E' lei la colpevole, è lei che interrompe la gravidanza. E l'uomo che dovrebbe darle una alternativa, che dovrebbe supportarla, che dovrebbe aiutarla in tutto questo dov'è? Siamo sole di fronte a determiante scelte perchè manca quella metà che dovrebbe non solo concorrere all'imprudenza, ma anche a risolverla (la risoluzione non è per forza una interruzione di gravidanza).
Sia chiaro, io non sono PRO-ABORTO. Io sono PRO-SCELTA. Siamo libere di SCEGLIERE, vuol dire che abbiamo la possibilità impagabile di poter fare una scelta che tante donne prima di noi non hanno avuto.
La possibilità di scegliere non ci dà la matematica certezza di avere al nostro fianco un uomo che ci supporti, che sia un bravo compagno, non ci dà la certezza di una sicurezza minima economica per poter dire "ok, possiamo farcela", non ci dà la certezza di non essere licenziate perchè precarie e incinte, non ci dà la certezza di non essere stuprate per strada, non ci dà la certezza di non avere un preservativo rotto nonostante tutte le precauzioni. Ci dà solo la LIBERTA' di decidere cosa è meno peggio: se il senso di colpa e il vuoto dentro di noi, oppure una alternativa infelice.
Siamo DONNE, e non c'è proprio niente di semplice.
Bho, Zion, sarà colpa del fatto che ho accanto a me un uomo splendido, un vero dono del cielo, unitamente al ticchettìo dell'orologio biologico che si fa sempre più insistente... fatto sta che in questo momento della mia vita sono piuttosto antiabortista.
Certo, devo riconoscere che hai ragione: non tutti i contraccettivi funzionano sempre, non tutti gli uomini dicono "ok, mettiamo su famiglia!" pazzi di gioia quando scoprono che saranno padri e via di seguito. Vero è anche che in un momento come questo, in cui la precarietà dell'impiego è totale e diventare madre è sinonimo di licenziamento, la scelta di mettere al mondo un figlio è tutt'altro che semplice. Io stessa, ad esempio, so per certo che se rimanessi incinta verrei licenziata subito...
E' vero, scegliere non è mai facile, ma c'è una terza alternativa che tu non contempli, tra il senso di colpa e di vuoto ed il crescere un figlio non desiderato: ci sono i centri di aiuto alla vita. Senza il terrorismo e la cattiveria di certi primari Ciellini. Ciao e... grazie per il sempre piacevole e corstuttivo confronto!
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