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domenica 7 maggio 2017

Le cose cambiano, sempre

Il 20 Aprile scorso abbiamo rogitato. Questo termine che ha una curiosa assonanza con "vomitato", in realtà porta con sé tantissima felicità. Io e Claude abbiamo comperato la Casa Dei Vecchietti.
Siamo felici proprietari di casa, di una casa che ci sembra più che adeguata alle nostre necessità, e siamo impazienti di metterci piede.
In questi giorni ci sono degli operai che imbiancano e rifanno il parquet della taverna, e noi non stiamo assolutamente preparando niente per il trasloco.
Ho avuto una discussione con Claude che giura che "farà tutto lui", pertanto io non ho mosso proprio un dito, stavolta. E ovviamente nulla si è mosso...

Ma il medico mi ha ingiunto di stare serena per tutto, di stare tranquilla, di riposare. Perché sì, come giustamente suggerito dal post precedente, io e Claude aspettiamo un bimbo!

Lui arriverà a fine settembre, e per ora sembra andare tutto bene. Sono in apprensione perché vorrei controllare ogni giorno se sta bene, se è sano, se tutto procede da manuale, ma ovviamente non posso avere il controllo di questa cosa, anzi direi che non ho il controllo proprio di niente. Ogni mese che passa faccio visite e check up, e finora tutto è ok.

Se fossi religiosa pregherei dalla mattina alla sera, invece mi tocca cercare di essere più che razionale e dirmi che come deve andare, andrà.

I gatti da qualche mese sono diventati la mia ombra, iperprotettivi e iper bisognosi di coccole e attenzioni. Non si scollano mai da me e mi seguono ovunque in casa. Dovremo fargli subire quest'ultimo trasloco, e sarà l'ennesimo trauma nell'arco dell'ultimo anno, ma nella Casa Nuova avranno un giardino e la libertà di muoversi dove vorranno. Non vedo l'ora che possano rotolarsi sull'erba e possano andare dove vogliono. Li vorrei vedere felici, e nell'appartamentino dove stiamo adesso vivono purtroppo reclusi e soffrono gli spazi. Conto i giorni di quando li potrò vedere spaparanzati al sole!
La Casa, la nostra Nuova Casa, ci accoglierà per fine mese e io sono timorosa, entusiasta e emozionata nel ricominciare questa vita assieme a mio marito, che amo, stimo e che mi rende felice (e pure mi esaspera, ogni tanto!!!) da 10 anni a questa parte.
Ho una nuova vita, ci cammino dentro ogni giorno di più. Non sono mai stata così felice. Mai, mai, mai. Ma confido che mi sorprenderà negli anni a venire, come ha fatto nell'ultimo decennio.

Claudio, ti amo tanto. Sono felice di averti sposato.

venerdì 18 dicembre 2015

Classifica

A imperitura memoria, i miei album completi preferiti (e vuol dire che potrei ascoltarli a ripetizione, e viene saltata al massimo una canzone quando ne metto su uno):
* Ok computer (Radiohead) - 1997
* Eye in the sky (The Alan Parson's project) - 1982
* The stranger (Billy Joel) - 1977
* Songs for the deaf (Queens of the stone age) - 2002
* The dark side of the moon (Pink Floyd) - 1973
* Come away with me (Norah Jones) - 2002
* Origin of simmetry (Muse) - 2001

Non in quest'ordine, ma in ordine casuale perchè per un motivo o per l'altro sono tutti pazzeschi e bellissimi.
Sì, noterete un evidente schizofrenia nei generi, soprattutto contando che:
1) odio la musica anni '70 in generale
2) se devo trovare un genere che difficilmente mi stufa ascoltare, direi musica elettronica (trance, deep house/lounge, elettro-pop)
3) della musica country mediamente non mi importa nulla.

venerdì 11 settembre 2015

Urka

Ho appena realizzato che questo blog diario ha 10 anni.
Tanti auguri!

venerdì 16 gennaio 2015

Le cose che mi piacciono

Cecilia ha ragione, non scrivo spesso cosa mi piace del mio lavoro o degli annessi, e mi sono lamentata abbastanza...sapete che si dice che il lamento fatto ad alta voce sia veramente un sollievo fisico al lagnante? E' un meccanismo del nostro cervello, ultilissimo nel caso si voglia far sklerare qualcuno intorno a noi...ma vabbè! :D

Ecco gli oscuri lati positivi del mio lavoro e di questi ultimi viaggi. Ci ho pensato un po' su e mi sembra giusto dare a cesare quel che è di cesare.

1) lo stipendio. No, seriamente, al di là che sono largamente sottopagata per la mia figura lavorativa (potrei senza dubbio prendere 600 euro in più nette mensili se fossi altrove con la mia anzianità), lo stipendio potrebbe essere davvero più basso. Io non è che pretendo le vacanze in barca privata alle Galapagos, però mi sono potuta togliere degli sfizi pregevoli con Claudio, viaggiando in posti che ci piacevano senza dover contare le monetine per mangiare. Cosa che invece facevo per vivere nel nemmeno tanto lontano 2004, quando arrivavo a fine mese con 5 euro in tasca, pagando regolarissima tutte le bollette, ma mangiando pasta in bianco l'intera quarta settimana del mese.

2) aver conosciuto alcune persone che mi hanno ispirata. Poche, devo dire, perchè il mio ambiente lavorativo è pieno di stronzi matricolati con tanto di dottorato di ricerca in "ti accoltello alle spalle" e "ti sfrutto fino all'osso". Ma da figure anche negative ho capito cosa vorrei e soprattutto cosa NON vorrei essere nella vita. E secondo me non è cosa scontata, perchè vedo tanti che sono abbastanza trascinati dalla corrente di idee e personalità altrui, mentre avere chiare due o tre cose osservando chi è davvero realizzato o chi è davvero odiato è illuminante.

3) la forma mentis acquisita dopo anni di lavoro tecnico. Adoro essere abbastanza nerd, avere qualche skill di programmazione per capire cosa c'è dietro a una applicazione, capire come si interfacciano i sistemi, avere idea dei processi di business di una azienda, conoscere le problematiche dei software gestionali e avere skills di logistica. Anni di gavetta e di duro, durissimo lavoro mi hanno permesso di mettere da parte la naturale pigrizia di fronte alla tecnologia di chi ha una formazione umanistica, e mi hanno costretto a imparare a capire molto del mondo che mi circonda, in una maniera che temo sia invisibile a chi non ha la più pallida idea delle potenzialità degli strumenti che vengono usati ogni giorno per lavoro, per svago, per necessità. Certe cose che a me paiono lapalissiane lasciano completamente stranite persone che penso siano preparate, ma che sono tagliate completamente fuori dall'ambito tecnologico. Ve lo dico: è un peccato. Ma se mi metto a parlare di cose vagamente tecniche, addormento gli interlocutori...perciò lascio perdere.

Queste sono senza dubbio le più importanti.
Parlando del cesso dell'aeroporto di Atlanta, che pare abbia riscosso curiosità, è presto detto:
è pulito, proprio tanto pulito, i singoli bagni non sono troppo stretti (che se uno ha giaccone e bagaglio a mano è un bordello entrare), tutti i singoli bagni hanno il gancetto per la giacca/borsa, e (meraviglia!) hanno il coprisedile igienico. Avete presente? E' una specie di ciambella di carta sottile che copre il sedile del water e vi evita pericolosi equilibrismi.
Inoltre è possibile sia usare la fotocellula che tira l'acqua automaticamente, che il tastino per tirare a mano lo scacquone. Non so se avete mai lottato con una fotocellula difettosa, ma per quanto mi riguarda è una sicurezza avere anche il tastino. Mi fa sentire a mio agio.
Non è richiesta la mancia a chi pulisce (non ricordo più in quale aeroporto, ma mi è capitato).


Ora, e per rispondere anche al gentile anonimo che mi metteva in guardia sul lasciare il mio lavoro, alla luce di quello che ho scritto sopra, perchè DAVVERO voglio lasciare il mio lavoro in un momento così orribile dell'economia mondiale? Sono uscita di senno?

La risposta seria, quella senza lagne, quella senza skleri che offuscano la mia capacità di giudizio, è una sola.
Mi sto ammalando. Mi sto ammalando da anni, ed è sempre peggio. Voglio e devo prendermi cura di me prima che sia irreversibile. Il mio lavoro non solo ne è la principale causa, ma non mi permette assolutamente di avere tempo per prendermi cura della mia salute.
Non importa se saremo poveri, se sarà umiliante non avere un lavoro (vi ricordo che sono andata via di casa a 21 anni lavorando e studiando per via dell'imperativa necessità di emancipazione), prima viene la mia salute. Ho aspettato troppo tempo, cado a pezzi.
Ma ci metterò determinazione e ne uscirò.
Io, ora che sono pronta, ne sono sicura.

giovedì 25 settembre 2014

Surfin' USA

Sono ESAUSTA. Non dormo abbastanza ore, e non perchè faccio le ore piccole ma perchè per me 6 ore e mezza di sonno non sono assolutamente abbastanza. Ogni mattina cmq sveglia alle solite 5, almeno riesco a fare un po' di tapis roulant. Con gli occhi chiusi, perchè non riesco tanto ad aprirli.
Qui va malissimo, lavorativamente parlando, ma cerco di ripetermi "non è un problema mio" e alleggerirmi dall'ansia. Non la voglio, voglio stare bene cavoli.
Ho scoperto che così come ho un cinema a pochi minuti a piedi dall'albergo, esiste un palazzetto del ghiaccio. NON VEDO L'ORA DI PROVARE A PATTINARE!!! Ho disperatamente bisogno di muovermi, di camminare, e la mezz'oretta che faccio al mattino non è assolutamente qualcosa di lontanamente sufficiente! Spero proprio di non scoprire che pattinare fa male alla schiena...sarebbe un duro colpo. :'(

Ho scoperto che gli stati uniti sono incredibilmente costosi per me. Ora capisco perchè è prassi indebitarsi qui, mi sembra impossibile non farlo. Ovviamente un americano che facesse il mio stesso lavoro prenderebbe certamente il doppio di me, e quindi tutto è relativo. Comunque un volo interno da dove sto a Detroit (per andare a trovare un pezzo della mia famiglia sparsa per il mondo) costa 400 euro facendo un cambio e mettendoci 4 ore e mezza invece dell'ora e cinquanta minuti che ci metterebbe un volo diretto. Il quale volo diretto costerebbe tra i 750 e i 1200 euro a seconda della compagnia aerea scelta. Alla faccia di quello che ho sempre creduto!!! Volare in Europa su distanze simili è molto più vantaggioso.
Ma non è solo per i voli interni, direi che il vestiario costa moltissimo. Forse non conosco i negozi giusti, ma per capi di qualità made in Italy (non parlo di supermarche tipo Gucci o Armani, ma per esempio di capi del gruppo Miroglio) si riescono a trovare capi dall'ottima fattura e di buonissimo gusto a prezzi relativamente contenuti. Beh qui passi dalla maglia sintetica comperata da Walmart a capi di pessima fattura made in China (e sono spesso più cari delle nostre magliette a 10 euro), se non vuoi spendere tanto, per passare invece a Tommy Hilfiger spendendo 180 dollari per un paio di pantaloni andando all'outlet. Sinceramente, mi sembra che manchi quella via di mezzo a me tanto cara che mi fa dire "dai che figata!". La cosa che ci si avvicina di più è GAP, per intenderci. E 'nsomma, non è roba che posso mettere a lavoro facilmente. Inoltre, due shorts che ho comperato a fine maggio si sono già scuciti, ENTRAMBI, e la cosa mi fa estremamente e vorticosamente girare le balls.

Se avessi ovviamente più tempo potrei dedicarmi a studiare le marche, ma ecco, la sensazione è che non si può adottare lo stesso stile qui, si può risparmiare su molte cose che non sono le stesse su cui lesino in Europa, e questo mi puzzla un casino.
Oh. Mio. Ddddio. Ho scritto davvero mi puzzla? Someone has to take me out of here. I need more holidays.

martedì 13 novembre 2012

Sigh

La mia autostima oggi è defunta.
Ah, per la cronaca: se siete pendolari come me sappiate che domani 14 novembre c'è sciopero generale dei treni dalle 14 alle 18.
L'ultima volta finiva alle 17, e sono tornata a casa alle 21. Fate un po' voi...

domenica 29 luglio 2012

Ultravista a 15 decimi

Il Corriere.it scrive un articolo sulle operazioni al laser che non solo correggono la miopia, ma rendono la vista molto più acuta del normale rendendo così possibile una performance migliore a soldati e potenzialmente a atleti, lavoratori etc.
http://www.corriere.it/salute/12_luglio_28/alla-ricerca-della-ultravista_e9a8ddfa-d874-11e1-8473-092e303a3cd5.shtml
Ebbene, io non sono per niente d'accordo sulla validità del risultato viste le intenzioni. Parlo con cognizione di causa: nel 2001 ho subito una operazione agli occhi per cancellare la miopia, partendo da una situazione di partenza in cui registravo una severa miopia.
Ora ho una vista a dir poco perfetta, da un occhio ci vedo pure di più del normale. Sono contentissima, mi ha cambiato la vita (non potete capire cosa è significato per me non dipendere più dalle lenti a contatto e dagli occhiali, vedere i colori più vividi e finalmente riconoscere le persone che mi parlavano PRIMA che aprissero bocca).
Ma, c'è sempre un ma.
Non è vero che non ci sono controindicazioni, non è che sono solo rose e fiori.
Qui si parla di soldati che devono lavorare in condizioni anche estreme e l'idea dell'ultravista sembra solo piena di risvolti positivi, e non è così.
Io per esempio sono diventata molto sensibile alla luce solare e artificiale in situazioni di forte contrasto, ad esempio nel guidare di notte non solo i fari delle auto mi feriscono gli occhi, ma anche se si accendono gli stop dell'auto davanti ho male, proprio male agli occhi. Credo che se dovessi fare atterrare un aereo di notte, dovrei tener conto di questo problema.
Oppure ci sono situazioni in cui la secchezza degli occhi è così prepotente che la palpebra si incolla alla cornea e se cerco di aprirli lo stesso è come se mi facessi la "ceretta" alla cornea...no dico e se succedesse mentre uno guida un aereo o sta sparando? Non è che può temporeggiare dicendo "aspè che mi metto le lacrime artificiali...".
Inoltre non a tutti va sempre bene l'operazione, che è pur sempre una chirurgia delicata. Insomma, come al solito leggo un articolo di qualcosa in cui ho esperienza diretta e non rimango soddisfatta della parzialità con cui è trattato un argomento. Vorrei solo che a nessuno balzasse l'idea di farsi anche questa operazione per essere più "performante" senza che nessuno spieghi che i rischi e i problemi dopo ci sono: ecco perchè è nata per curare la miopia, e non è una operazione "estetica", se mi passate il termine. A me è cambiata la vita, ma vi assicuro che ne avevo davvero bisogno...mi scontravo con oggetti che davvero nemmeno vedevo per terra!
Ma uno che ha già 10 decimi, davvero vuole vedere una mosca a 9 metri di distanza invece che a sei, con tutti i disagi che comporta una operazione?

ps Il giornalista cita in chirurgo che chiede: "Chi affiderebbe il proprio figliolo a un autista di scuolabus che non vede bene?"
A me basta che abbia gli occhiali o le lenti a contatto, e che faccia i controlli che PER LEGGE già ci sono. Come al solito basterebbe seguire le regole...

giovedì 21 giugno 2012

Oddio quanto ho pianto!

Ho guardato questo video per caso, e per fortuna ci sono i sottotitoli in inglese (la lingua parlata è il coreano).
E' incredibile come possa essere dura la vita per tante persone, e questo ragazzo ne è un esempio eccezionale. Mi vergogno di aver studiato controvoglia negli anni, quando ci sono persone come lui che invece evidentemente sono andate avanti nonostante tutto!
Mi ha fatto commuovere anche la compostezza tipicamente orientale, e gli attestati di stima che gli hanno dato le persone dello show...la cosa più triste? Ci è andato da solo, è andato via da solo...i presentatori (i due del backstage) però gli hanno detto delle cose molto carine per incoraggiarlo.

Sung-bong Choi ha vinto il contest.

giovedì 22 dicembre 2011

3 scoperte che rivoluzionano il nostro quotidiano, ma solo se...

Quando potremo veder crollata l'armata del petrolio per vedere applicate tecnologie non solo possibili, ma già realizzate?

sabato 17 dicembre 2011

Se la donna abortisce, l'uomo può abusare di lei illimitatamente

Caro arcivescovo di granada o di dove cazzo stai,
sei un pezzo di merda. Sei un insulto a tutti gli esseri umani e specialmente di sesso maschile.
Sei un rigurgito di culo della società, e spero vivamente che tu venga preso a pedate da tutte le donne che incontri, tu lurida feccia schifosa, tu sterco di vacca, tu figlio di puttana.
Anche tu hai avuto una madre: ebbene, avrebbe dovuto abortire TE. Muori il prima possibile, grazie.

Edit: per chi non parla lo spagnolo: tra il minuto 2:10 e 2:36 più o meno, dice:
“Matar a un niño indefenso, y que lo haga su propia madre, da a los varones la licencia absoluta, sin límites, de abusar del cuerpo de la mujer” (Trad.: Uccidere un bambino indifeso, per mano della sua stessa madre, dà agli uomini il diritto, senza limitazioni, di abusare del corpo della donna)

E comunque tutto il discorso è un delirio di stronzate.
Mavaffanculo, va'.
Fonte: http://it.paperblog.com/l-arcivescovo-di-granada-se-la-donna-abortisce-l-uomo-puo-abusare-di-questa-543133/

Il video più bello del Mondo!

Questo video è assolutamente incredibile. Sono riprese/foto fatte dalla stazione spaziale ISS e sono assolutamente incredibili. Enjoy!

lunedì 24 ottobre 2011

In Inghilterra

Appena arrivata a Heathrow ho beccato questo immenso cartellone pubblicitario:
...che mi ha abbastanza impressionato! Ma bando alle ciance: asciugate le lagrimuccie, è passato tutto. Cena domenica sera in un ristorante Libanese di Londra centro (e no, non ricordo dove, ma tutti in strada fumavano il narghilè) con i miei cugini (nella foto, un menu con mia cugina intorno),
e poi nanna di corsa. La mia mattina comincia alle 5:45am. Per le 6:50 sono in stazione a Maidenhead. Prendo un primo treno fino a Slough, cambio e ne prendo un altro fino a Windsor Central.

Qui esco dalla minuscola stazione, che in realtà è al centro di un immenso centro commerciale a cielo quasi aperto (coperto per la pioggia, ma aperto ai lati...e tira un vento!!!). Circumnavigo il castello residenza della regina e della famiglia reale, con tanti "ohhh" "ahhh" perchè devo dire è sempre molto bello, e arrivo alla stazione di Windsor chiamata Riverside...se non ricordo male. Stamane stavo ancora dormendo mentre comincava ad albeggiare!!!
Ivi prendo un altro treno che mi porta a Staines, meta del mio viaggio. I treni sono confortevoli, hanno persino il tavolino...
...e c'è anche la !quiet zone" in cui non si devono fare rumori, nemmeno ci si può mettere le cuffiette per ascoltare musica, perchè potresti dare fastidio agli altri!
Staines è carina: ha una via dello shopping di tutto rispetto per un centro piccolino come questo, ha delle viste interessanti e l'architettura è tipicamente inglese! Le foto le ho fatto all'uscita dal lavoro, e non rendono giustizia.
Quando ho visto questo bistrot, ho pensato subito al mio ammiratisimo fotografo Momo! Si meritava una foto anche solo per il nome...







Certo che con gli orari dei treni non si scherza...ho dovuto settare il mio orologio avanti di un minuto per evitare di arrivare in ritardo alla banchina del treno!
Tra parentesi, non so altrove, ma in questa parte dell'Inghilterra i treni non vanno a energia elettrica!
 Non c'è la rete sospesa sopra al treno, infatti.
Sono in pratica degli enormi diesel, come un tir immenso che parte facendo un rumore della madonna, come se ingranassero la prima e sgasassero. Anzi, penso che lo facciano davvero!

La chicca l'ho lasciata per ultima: un tizio vestito bene, giacca e cravatta e pantaloni coordinati, con calzino di spugna azzurro cielo.
Qui a nessuno importa come ci si veste. Il dress code che mi hanno dato è "business casual" e a dire il vero ognuno lo interpreta come gli pare. Un tizio è arrivato vestito con il maglione del nonno, oggi, e mocassini a dir poco inguardabili. Eppure nel contesto del "do as you like" non stona affatto (ricordatevi il calzino azzurro...). That's England!

sabato 3 settembre 2011

Naso

Riconosco se i miei vicini sono tornati dalle vacanze dall'odore di bucato pulito nel loro bagno, a diversi metri dal mio balcone. A volte mi domando se sono normale.

giovedì 11 agosto 2011

Dopodomani dall'altra parte del mondo

Sabato mattina partiamo.
Prenderemo un aereo per Madrid, faremo scalo, pranzeremo, saliremo su un altro aereo e attraverseremo mezzo globo. Destinazione: sudamerica, le Ande.
Non so cosa aspettarmi da questa vacanza, sinceramente. Sono emozionata e un tantino in ansia. Quasi tutte le persone che hanno saputo di questo viaggio hanno cercato di mettermi addosso paura. paura dell'ignoto, paura dei ladri, paura del volo, paura della povertà, paura.
La cosa mi ha creato un grande fastidio, parlando per eufemismi.
L'ansia mi viene solo per via della lingua: nonostante io sia madrelingua spagnola, la lingua che conosco io è quella limitata che mi hanno insegnato i miei genitori, di 40 e più anni fa.
Quella parlata sarà cambiata negli anni: sarò capace di apprezzarne e comprenderne le varie sfumature? Aggiungiamo le cadenze, gli accenti, le storture tipiche di una lingua viva e in evoluzione. L'inglese non è usato (esattamente come in Italia) e non mi sarà d'aiuto.
E' stupido probabilmente farsi venire delle preoccupazioni per questo, ma sono io la linguista della squadra (nonostante l'ottimo inglese di Claude) e in Europa abbiamo viaggiato sempre senza alcun problema grazie ai miei tre anni scarsini di francese, nove di inglese e 5 di tedesco. Ora che non dovrei avere problemi, almeno sulla carta, mi faccio prendere un tantino dall'ansia...
E se poi non capisco nulla? Che madrelingua sono? E che delusione sarebbe? Mi sa che ho l'ansia da prestazione...

C'è un'altra componente che mi fa tremare.
Ho passato buona parte della mia vita a tenere a distanza quella che è la realtà, e cioè che il mio sangue è 100% sudamericano. Non mi piace abbronzarmi perchè la mia pelle si scurisce, e si indovina molto di più che non sono italianissima. Amo il mio accento spiccatamente milanese. Non uso il mio secondo cognome.
Normalmente evito accuratamente qualsivoglia riferimento alle origini dei miei genitori, e questo perchè le battute infelici e l'ignoranza mi fanno a dir poco imbestialire.
Non parlo solo di quando ero a scuola, questo succede anche nella mia vita adulta di lavoratrice.
Ricordo alle medie che una professoressa di italiano una volta elogiò un mio tema dicendo "sarebbe mediocre, ma visto che non sei italiana..." - la vissi davvero male, anche perchè ero da sempre bravissima nei temi (dalle elementari alle superiori). Non capisco cosa le venne in mente!
Un paio d'anni fa ero in mensa con dei colleghi e qualcuno parlò delle mie origini non italiane. Un paio di commensali cominciarono a scherzare sulle "valigie di cartone" che i miei genitori si portarono sicuramente dietro per venire in italia. Il disprezzo e l'arroganza di quei commenti mi fecero davvero imbestialire, e risposi mettendoli al loro posto (il che è facile, visto che le valigie non erano affatto di cartone e l'azienda di famiglia dà lavoro a gente ben più qualificata di quei due), ma io mi immagino quanti ragazzi magari sono figli di persone con un trascorso diverso dai miei e si sentono dire certe cose.
Intanto, vorrei proprio vedere se chi fa le battutine sarebbe capace di prendere delle valigie di cartone e andare all'avventura così, senza probabilmente un paracadute, in terra straniera, magari senza sapere una parola sola della lingua del posto, armati solo di speranza e buona volontà. Se avessero davvero il coraggio e la capacità di fare una cosa del genere, credo avrebbero più rispetto per tutti i cittadini del mondo.
Cioè, io me la sto menando per due settimane di VACANZA in cui CONOSCO LA LINGUA ma forse non alla perfezione totale, e loro ironizzano su persone che imparano una lingua da zero????
Ora che ci penso, e scusate perchè questo è davvero un flusso di coscienza, sono proprio sciocca a farmi queste paranoie. Cavoli, mi vergogno di me stessa! Mio padre e mia madre hanno imparato benissimo l'italiano, si sono adattati a vivere in un mondo molto più formale e meno colorato di quello a cui erano abituati, hanno costruito una grande famiglia, accolto tanti parenti e amici che passavano di qua, fatto studiare tutti i figli e hanno belle amicizie con cui invecchiare.

Ma chissene frega se il mio spagnolo è vecchio di 40 anni!!! xD

Vi lascio con questa ultima foto: queste sono le valigie matrioska che comperai un annetto e passa fa in un outlet a un prezzo stracciato. Sono belle, capienti e spero anche resistenti.
Se sono resistenti, lo scopriremo durante questo viaggio, in cui spero ardentemente di vedere la Croce del Sud. Per chi non ama l'astronomia, qui un link esplicativo.

Buone vacanze a tutti, e ci risentiamo a settembre!

sabato 4 giugno 2011

Disservizi delle Poste

Ragazzi, io SO cosa è successo alle Poste Italiane. Leggo qualche commento alle notizie in giro per la rete e rimango allibita: "non è credibile il disservizio informatico" "gatta ci cova" "indaghi la Magistratura" e via così.
E allora credete a me, che ho un fidanzato con parenti che lavorano alle Poste e che conosco il sistema su cui lavorano alle Poste (per essere esatti, è il mio lavoro quello).
Il problema è informatico.
Gli sportellisti non possono farci niente di niente di niente.
E l'azienda di consulenza che ha fatto il guaio, che ha l'appalto dei lavori, cade sempre in piedi e ho il sospetto non subirà danni nemmeno stavolta. Anche se la colpa è loro!

martedì 31 maggio 2011

Passaporto

Ci vogliono più di 80 euro per un passaporto valido al di fuori dell'Europa. Per l'Europa invece costa la metà.
Che poi, bella forza che regalo mi fai? All'interno dei confini europei non ci vuole il passaporto...
La parte migliore: se dopo un anno che hai pagato gli 80 euro vuoi uscire ancora dal Vecchio Continente, ne devi pagare altri 40...così ogni anno finchè non ti scade.
Una fettina di c*lo no?

domenica 22 maggio 2011

Riferimenti culturali

Milano centro, zona di negozi. Lui e Lei che passeggiano di fronte a me con passeggino.

Lei (fissando una vetrina): cosa ne pensi de La Perla?
Lui (più avanti, spingendo il passeggino): eh?
Lei: cosa ne pensi di La Perla?
Lui: ...
Lei: La-Per-la! Cosa ne pensi?
Lui: eh.
Lei: cosa ne pensi di... (avanti così in loop)

Certe volte credo che ai maschi manchino totalmente i riferimenti culturali per cogliere le sfumature nei discorsi delle donne. Una donna avrebbe risposto senza esitazioni: Bello, ma troppo caro. Senza NEMMENO guardare la vetrina.
Detto così, a un povero maschio che non ha mai studiato cataloghi interi di biancheria intima o moda mare da donna, la domanda suona senza alcun senso e totalmente decontestualizzata. Una specie di trappola dietro cui probabilmente si nasconde un litigio o perlomeno un battibecco, in cui lui perderà e non capirà nemmeno che cosa ha fatto per scatenare le ire funeste della compagna. L'esperienza media di un maschio adulto lo costringe a rispondere sul vago, sperando di scamparla. Lo compiango.

Certo che anche lei, ma che domanda è?

sabato 11 dicembre 2010

Quando ci si mette la natura...

Troppo vento significa sulle piste: ghiaccella, alias ghiaccio per terra invece di neve compatta adatta a far scivolare la tavola; visibilità scarsa a causa dei cristalli di ghiaccio e neve che si alzano a tradimento per le raffiche facendo male alla pelle e togliendo visuale; impianti a rischio chiusura da un momento all'altro.
Ecco, oggi ci sono raffiche di vento in quota e parecchi impianti chiusi...perciò abbiamo rinunciato alla nostra prima uscita. Uffi.
Speriamo di riuscire a sciare settimana prossima. :-(
L'ultima volta che ho sciato con raffiche di vento sopra i 50Km/h è stato sullo Zermatt, e anche se stavo ferma a causa dell'improvvisa visibilità a zero, il vento mi spostava verso il bordo pista anche se stavo accucciata. Decisamente, è stupido andare in montagna con queste condizioni.