venerdì 3 aprile 2015

Un altro arrivo, un'altra partenza

Sono appena tornata da Cracovia, una esperienza come le altre, cioè lunga (lavoravamo 11+ ore al giorno) e difficile per la sensazione di essere sempre una pila scarica.
Mentre scrivo sto lavorando. Ho appena lanciato una serie di job in background, quindi lavorano felici e tranquilli, e fra poco dovrò confrontare il risultato con dati in mio possesso.
Notate l'ora, non è sbagliata: superiamo le nove di sera. ma d'altronde chi fa il mio mestiere lo sa che va così, impegni personali, amicizie, hobbies: tutto piano piano diventa uno sfondo sfocato, e restiamo assorbiti in un gorgo che non ci lascia scampo.
Non è questione di imporsi per uscire prima dal lavoro.
Quando troppe persone dipendono da quello che riesci a chiudere, tu non te ne vai facendo spallucce. E' il sistema che è malato e prende meno persone facendogli fare il doppio del lavoro, me ne rendo conto. Ma schiacciata tra le mille responsabilità, non si può fare altro, la scelta non esiste e anche se non sto salvando vite umane, io resto qui e lavoro finchè non ho finito.

E come me, milioni di altre formichine che hanno un mutuo da pagare, dei figli da mantenere, una moglie da accontentare, un ego da soddisfare.
Io non so più cosa voglio. Se da un lato so che sto semplicemente spremendo il fondo del dentifricio (io sono il dentifricio), dall'altra parte mi sento terribilmente inerte.
Come un pacco postale, prendo aerei ogni settimana per andare qua e là.
Sono tornata a casa e non ne ho riconosciuto l'odore, quando ho aperto la porta.
Quando la sera, finita la riunione alle 9 di sera, dico "torniamo a casa", sto parlando della mia stanza d'albergo.
Non guido da giorni, prendo solo taxi perchè vanno in nota spese.

Ma secondo voi, vivere così, è una figata? No perchè qualcuno mi ha pure detto "vorrei essere al tuo posto". Io ve lo dico: state al vostro, fatevi una casa, una famiglia, ricordatevi di com'è fatto l'abbraccio del vostro partner, la sensazione di protezione delle vostre cose. Perchè niente è indelebile nella nostra memoria, e io riguardandomi indietro nell'ultimo anno non vedo altro che una corsa infinita senza aver costruito niente di vero.

3 commenti:

Sempre Mamma ha detto...

Sono scelte non scelte, scelte obbligate, scelte anche un po' subite, quindi non possono soddisfare, non ci si può sentire realizzati.
Un abbraccio e spero che la Pasqua tu la possa trascorrere tra i tuoi affetti e farne un pieno

Aria ha detto...

Mi dispiace leggere queste righe, comprendo esattamente come ti senti, perchè è quel che io non vorrei mai. Ti auguro di trovare presto la serenità e la possibilità di poterti liberare da questa ragnatela che intappola la tua anima. Ti faccio i miei piùari auuri di buona pasqua e buona Vita, perchè sei una persona profonda e speciale, e lo meriti!

ero Lucy ha detto...

E' un bellissimo post, pur nella sua amarezza. Beh ma da qualche parte starai andando?? :) baci.