venerdì 8 ottobre 2010

Il titolo è provvisorio

Aspetto tutta la mattina un tecnico che venga a riparare un elettrodomestico in garanzia, e non appare. Passo 2 ore e mezza chiamando due call center diversi, che tra di loro si odiano e si mandano le peggiori ingiurie, e risolvendo in un nulla di fatto. Le canzoncine registrate sono state create apposta per far saltare i nervi della gente. Che poi tra l'altro, se mi fai aspettare venti minuti a chiamata con sempre e solo un pezzo di ritornello (nemmeno tutto) di un tormentone o di un'aria di Verdi, non puoi pretendere che non mi saltino i nervi. Avrei preferito un telefono muto, quasi.
La mattinata è volata a sgobbare in casa (tanto dovevo aspettare il tecnico) e nervosa perchè ero smaniosa di riabbracciare il mio cellulare Nokia 5800 NE che, come ormai sanno anche i muri, è stato consegnato una settimana fa al Nokia Care Point e da è ritirare oggi. Già oggi? Sì, mi è arrivato un sms che mi diceva di andarmelo a riprendere. Gli ho persino comperato uno strap nuovo, colorato, che mette allegria.

Nel pomeriggio faccio un'ora di coda e me lo restituiscono, "Ma c'è una brutta notizia". E cioè non è più riparabile. Nemmeno a pagamento, ossia la riparazione consiste nel trapianto di una nuova scheda madre, che costa come tutto il telefono.

Ho perso tutto: rubrica costruita in anni e anni di viaggi, conoscenze, sorrisi, bevute e schitarrate a cielo aperto.
Ho perso le foto, anche le prime con Claude, quelle dei dettagli più divertenti che ho trovato in giro, quelle dei nostri baci in austria, in belgio, in francia, in olanda, in danimarca.
Ho perso il regalo dei miei trent'anni, il più bello che mi abbiano mai fatto.
Ho perso il mio navigatore satellitare che era il primo e l'unico che io abbia mai avuto, io che mi perdo ovunque e ho bisogno di una bussola per orientarmi persino all'esselunga.
Ho perso il cellulare che volevo tanto tanto e che pensavo di non meritarmi, e che invece mi era stato regalato con tanto amore.
E l'amarezza più grande è anche la consapevolezza che avrei potuto salvarlo, bastava non appoggiare lo zaino per terra, e bastava usare la custodia impermeabile del cellulare che avevo comperato IL GIORNO PRIMA proprio a Copenhagen.

In fondo è un oggetto, occhèi, che sarà mai.
Però mi domando cos'altro andrà storto. A partire dalla bicicletta che mi hanno rubato, che ancora mi fa male a pensarci, continuando con il corso di Tai Chi che ho cominciato in cui mi sono ritrovata - sorpresa! - la compagna nonchè madre di due figlie del mio ex storico.
Per non parlare del fatto che a radice di questo lui si è palesato (in palestra, in chat) perchè è convinto che siamo amici e che la loro presenza non mi turbi affatto.
In realtà non dovrebbe turbarmi affatto, e cerco di prendere questa circostanza francamente irritante per cercare un percorso dentro di me di ACCETTAZIONE della loro ingombrante presenza su questa Terra.
Mi sento uno schifo e mi trovo di fronte al mio lato peggiore, che pensavo di non avere affatto. Non sono ancora tanto pronta a sviscerarlo, ma so che è una cosa di cui ho già preso coscienza e anche se non mi piace, devo risolverlo, superarlo. In qualche modo.

Perciò sta cosa del telefono è la ciliegina sulla torta di un periodo in cui vago isterica da un angolo all'altro della mia vita.
Non credo che potrò permettermene un altro a breve...continuerò con l'ex telefono di Claudio che comunque è un discreto telefono...voglio dire, manda sms, fa chiamate...il resto era tutto un "di più", ecco. Quell'uva è acerba.

Volevo chiamare questo post "cambiamenti" ma più che cambiamenti, questi sono schiaffi in faccia e basta. Eddai, mica mi sono rotta una gamba, o peggio. E finchè c'è la salute...devo smetterla di sconfortarmi.
:-(

6 commenti:

Saint Andres ha detto...

Caspita ZIon, mi dispiace, non te ne va bene una però alla fine se fai caso sono tutti problemi risolvibili, come dici tu "uva acerba", che poi magari se guardi bene, l'uva potrebbe essere acerba sul serio, quindi c'è solo da portare pazienza, un respiro a fondo e ripartire! :D

Anonimo ha detto...

non serve neanche dire "poteva andarmi peggio", perché a qualcuno va meglio! o consolarsi con "non tutto il male vien per nuocere";
il fatto è che le storture si calamitano... se la fortuna è cieca, la sfiga ci vede benissimo: passerà!

Baol ha detto...

Lo sconforto no ma una sana incazzatura credo sia lecita

Eleonora ha detto...

hai tutto il diritto di piangere il tuo telefono...i nostri oggetti sono parte di noi come una gamba, un braccio, un dito..

Moky in AZ ha detto...

... eddai che dei buoni marshmallow vegan ci starebbero pure bene!! Incrocio le dita che il pacco arrivi presto...

Per il resto, il cellulare per se non vale niente (ahem!), sono i ricordi che contiene e che rappresenta che contano. Mi dispiace...

Momo ha detto...

Non voglio infierire dicendoti che se il tuo cellulare era un iPhone, e questo iphone aveva fatto un bagnetto per tua distrazione, Apple comunque te lo avrebbe sostituito pagando 1/3 del suo costo totale.
E non voglio infierire neppure dicendoti che in ogni caso, grazie alla sincronizzazione fatta sul computer, non avresti perso nulla di ciò che iPhone conteneva. Quando ti sarebbe arrivato il nuovo iPhone in sostituzione, avresti solo dovuto collegarlo al computer e ripristinare usando l'ultimo backup e tutti i contatti, le foto, la musica, gli sms, i video, ecc... sarebbero tornati al loro posto.