domenica 7 dicembre 2014

Qualcuno mi fermi

Non sono mai stata una persona diplomatica, ma anni di lavoro su progetti internazionali mi hanno temprata al silenzio.
Piuttosto che dire qualcosa che potrebbe offendere qualcuno, che potrebbe suonare insolente, che potrebbe essere motivo di confronto in cui dovermi esporre con le mie idee ben radicate e abbastanza radicali su temi scottanti, preferisco assumere un'aura di indifferenza e tacere. Non è che abbia paura del confronto, ho paura di non sapermi trattenere dall'esprimere il mio disprezzo verso persone con cui sono comunque costretta a lavorare per altri x mesi.

Tanto per fare un sunto scottante a scanso di equivoci: sono pro eutanasia, aborto, matrimoni e felicità gay, odio i fascismi vari, assolutamente pro diritti agli immigrati, ma contraria al parassitismo dei cosiddetti zingari italiani e non, sono simpatizzante della sinistra estrema ma orrificata dai rappresentanti della sinistra estrema italiana (anche se li ho persi di vista da un po'...sono tutti morti???), vorrei sbattezzarmi, sono rigida nel seguire regole e divieti, se c'è scritto "80 all'ora" vado a 80 all'ora anche se mi fanno i fari, credo che i poliziotti non siano cattivi se non per alcune mele marce che rendono vano il lavoro di tanti, odio la corruzione e chiedo pene certe e più severe per i recidivi.

Fatto? Quasi. C'è di più ovviamente ma magari così vi siete fatti una idea.

Ieri sera eravamo, io e alcuni miei colleghi con cui sono in trasferta qui negli Stati Uniti, a cena in un pub della zona.
Parte il racconto di questo mio collega che ha appena 30 anni e guadagna più o meno 6 volte il mio stipendio (quindi si può dire persona preparata, con una certa cultura, che ha già girato il mondo).
Racconta di come quando era alle medie e viveva a Napoli ci fosse questo ragazzino in classe che era omosessuale (non lo chiama così, ma con un epiteto infelice che indica un certo sprezzo). E racconta di come gli facessero "scherzi goliardici" per insegnargli che la vita era difficile e lui era meglio si preparasse.
Il bersaglio della classe era proprio lui, in quanto omosessuale e diverso.
Io scuoto la testa perchè mentre raccontava di scherzi al povero giovane ragazzino (ricordiamoci come eravamo a 14 anni, please), tutti ridacchiano per la riuscita degli scherzi. Il mio collega infarcisce il racconto con l'episodio in cui il ragazzino va dal preside, e la classe reagisce omertosamente fingendo, compatta, di non sapere chi fossero i colpevoli.
Scatta un dibattito in cui nessuno riesce a ribattere alla frase del mio collega che dice "lui era il più debole, e in quanto più debole lo menavamo", e qui io seriamente non ce la faccio più.
Faccio un ENORME sforzo di diplomazia per non rovesciargli addosso il piatto e le posate, e gli dico che il ragazzino è il più debole solo perchè il branco lo rende il più debole. Se si mettono in 100 contro uno, chi è il più debole? Non c'entrano NIENTE ovviamente le qualità di una persona, è solo che il gruppo decreta la vittima e quella, in minoranza, evidentemente non può contrastarli.
Mi fermo lì lasciando il mio collega a elaborare per un nanosecondo l'informazione, che sicuramente viene immediatamente accantonata (ormai è radicata in lui una convinzione che nemmeno l'EVIDENZA può negare) ed evito di andare avanti col mio ragionamento perchè altrimenti avrei dovuto dire VERAMENTE cosa pensassi.
E cioè:
1) le dinamiche tra ragazzetti 14enni sono tipo le seguenti: un leader carismatico si accorge di avere presa su una massa di adolescenti amorfi. Usa questa influenza per sentirsi importante e per gratificazione personale. Ha paura di perdere la sua figura di leader, perciò perchè è UN VIGLIACCO cerca una preda che sia facilmente distinguibile dagli altri (il "diverso" per enne motivi, ma ne basta uno) in modo che nessuno che usi il cervello se non per farsi le seghe e guardare porno (a quell'età che altro fai?) possa farsi domande morali.
2) gli altri adolescenti, che sono perlopiù amorfi, vorrebbero avere il carisma del capo carismatico, perciò LO SEGUONO E LO COPIANO. Si sentono accettati e corroborati dal fatto che tutti sono esaltati dal fare la stessa cosa, che se viene fatta dal capo carismatico non può che essere figa e li assurge al ruolo di fighi. Usare il cervello è una opzione non contemplata (se non per farsi seghe etc etc).
3) il ragazzino che è preso di mira e che denuncia è un grandissimo figo perchè HA DENUNCIATO, ha provato a reagire. Sta alla scuola e agli adulti proteggere la sua crescita e punire i colpevoli. E' una gravissima mancanza se la scuola non lo fa (come sembra essere successo).
4) SE ALL'ALBA DEI 30 ANNI E UNA LAUREA NON SEI IN GRADO DI CAPIRE QUESTE COSE, SEI UN GRAVE MINORATO MENTALE. SEI UN IDIOTA SENZA SPERANZA E MI FAI VOMITARE.

Ebbene sì, sono sicura che non l'abbia capito, e sapete perchè?
Perchè ha avuto il coraggio di dire che se sei il papà dell bullizzato (cioè del ragazzino) probabilmente sei in imbarazzo nel consolarlo perchè pensi che tuo figlio è un po' sfigato, mentre se sei il papà del bullo fingi di rimproverarlo, ma in realtà...
Ma in realtà questa è la mentalità imperante: COLPEVOLIZZIAMO LA VITTIMA. Ha qualcosa di sbagliato e perciò IN FONDO SE LO MERITA. Se fosse come tutti gli altri allora non sarebbe uno sfigato e non le avrebbe prese.
Questo è l'esempio eclatante di quella mentalità DIFFUSISSIMA che leggo e ascolto e che dice CHE LA VITTIMA UN PO' SE LA VA A CERCARE.




Un po' se la va a cercare.



Un po' se lo merita.



Chiunque la pensi così: mi fate vomitare. Vo. mi. ta. re.
Ed è per questo che prego e spero esista una civiltà, nel mondo, in cui questo modo di vedere le cose è SBAGLIATO e PUNITO. Ce lo meritiamo, sapete? Finchè persone che non sono in grado di vedere come sia sbagliato educare alla vigliaccheria e colpevolizzare chi viene sopraffatto da un gruppo numeroso avranno diritto di voto, questo è il risultato.
E a me tocca lavorare con queste persone fino a forse maggio dell'anno prossimo. Il mio project manager (49 anni) rideva, i miei colleghi ridacchiavano (40+ anni).
Poi mi dicono perchè mi voglio licenziare e mandare affanculo tutto.

13 commenti:

clara ha detto...

disgustoso, semplicemente disgustoso.
se scoprissi che mio figlio si comporta così, gli scatenerei contro un'apocalisse.
esaltarsi per il figlio bullo è triste, ma colpevolizzare la vittima e credere che ci sia da vergognarsi per lei è ancora peggio.
nei pochi episodi di bullismo in cui mio figlio (4 anni) è stato protagonista attivo, io mi sono molto vergognata e mi sono chiesta dove avessi sbagliato. cerco anche di insegnargli che se è vittima o testimone di bullismo, deve subito andare a dirlo a chi di competenza (maestre, genitori, poliziotti). però se sento queste storie penso che ci siano ancora troppi genitori che remano contro.
tu cerchi di crescerli con degli ideali di giusto e sbagliato, e dei troll incivili glieli tolgono.

Aria ha detto...

che amarezza...c'è davvero gente malata al mondo, sono malati, si...di ignoranza, presunzione, insensibilità! e fanno pure i soldi questi vermi schifosi! ma un giorno avranno quel che han seminato, credimi, perchè la vita è una ruota che gira per tutti...anche per i bastardi!

Lucien ha detto...

La mentalità dei tristi maschi Alfa italici, che si imbottiscono di Viagra a 35 anni e piuttosto che avere un figlio gay lo preferiscono ladro o delinquente!

Hai la mia solidarietà.
Comunque consolati: c'è chi per lavorare e guadagnare meno deve buttare giù bocconi anche molto più amari di uno stronzo che sproloquia.

Eiluned Beltane ha detto...

Povera te, che non puoi sfuggire a 'ste cene. Io ho smesso di andare alle solite cene fra colleghi, con gente che non mi piace, non ce la facevo proprio ad ascoltare certe persone tenere banco, fortunatamente essere vegani è una buona scusa per rifuggire questi eventi!

Zion ha detto...

@cecilia: non posso esimermi. Sono negli States fino a sotto Natale e la cena si fa tutti insieme dopo il lavoro. Sono stata ammalata mercoledì e giovedì, in quel caso ho saltato la cena e dall'ufficio sn andata direttamente in albergo a dormire, ma venerdì sera stavo meglio ed è stato inevitabile. Sono costretta a passare tutto il giorno tutti i giorni con persone così. Non ho scampo.

ondalunga ha detto...

che gente di merda Zion, scusa l'epiteto.
Sei stata anche troppo diplomatic, io con questa gente non riesco ad esserlo. Schifo.

ero Lucy ha detto...

Il migliore sunto sul bullismo che abbia scritto una profana. Sei una profana della psicologia, vero? :)

p.s. io come te, identica, tranne nello sbattezzo :D

Zion ha detto...

@eroLucy: caspita grazie!!! Io sì, sono una profana assolutamente della psicologia, perciò un tuo commento positivo da parte tua è graditissimo.
:) wow!

Sempre Mamma ha detto...

Quando leggo questi post mi immedesimo sempre, nella bulla, non in quella presa di mira. Il ero la bulla, io ero la leader, io avevo preso di mira una ragazzina perchè era più brava di me a scuola, perchè era sempre ben vista dai profe, perchè per mia mamma la usava sempre come termine di paragone. Che rabbia che mi veniva. Era il mio bersaglio. Alle superiori ero ancora in classe con lei, ma non avevo più quella rabbia nei suoi confronti, ero un po' maturata nel frattempo. Anni fa ho incontrato sua madre e le ho chiesto scusa per tutto ciò che avevo fatto. Qualche anno fa ho ritrovato questa ragazza in Fb, ci siamo riviste, ho chiesto scusa anche a lei. Ora siamo amiche.
Penso che i bulli abbiano dei problemi di comunicazione, di rispetto verso se stessi e sfogano la loro rabbia sui soggetti deboli, dove sanno che vincere è facile. Quando si diventa adulti però bisognerebbe capire che ciò che si è fatto era sbagliato, totalmente sbagliato, non bisognerebbe vantarsi del male inflitto, altrimenti si è delle merde, che non sono mai maturate.

Viviana B. ha detto...

Zion... che dire? Come la penso io su tanti argomenti (politica, religione ed altro) credo che tu lo sappia ormai: su tante cose siamo d'accordo, su tante altre no, ma trovo che tra noi ci sia sempre stato un confronto sereno e rispettoso. Per quanto riguarda l'argomento bullismo in generale, sai che da tempo sono impegnata con l'Accademia Marziale Saronno in questo progetto in cui sia io, sia il Maestro Davide ed il Maestro Caposcuola della disciplina crediamo molto. E' solo attraverso la conoscenza che si può sperare di cambiare le cose, ed è solo parlando che si può fare conoscenza, portare un minimo di consapevolezza laddove più serve. Per quanto riguarda questo episodio in particolare, condivido le tue parole una ad una: trovo che la tua analisi di bullo-leader, bulletti-smidollati-copioni e bullizzato-figo sia ineccepibile in ogni suo singolo aspetto. A preoccuparmi restano quegli ultra quarantenni tuoi capi e/o colleghi, verosimilmente padri di famiglia o potenziali tali, che hanno queste idee e che, di conseguenza, con queste convinzioni crescono i loro figli. Dovrebbero ricordarsi che nella vita c'è sempre qualcuno più forte, più intelligente, più preparato, più... qualunque cosa di te e che, di conseguenza, presto o tardi, il "diverso", il bullizzato potresti essere tu. E' solo imparando ed insegnando il rispetto per ogni essere umano, in quanto tale, nella sua unicità, che si può sperare in un mondo migliore. Basta, chiudo qui e ti chiedo scusa per questo commento chilometrico, ma come puoi ben immaginare la cosa tocca le mie corde più profonde. Un abbraccio

Zion ha detto...

@vivib: lo so che siamo diverse, ma mi piace TANTO il modo in cui riusciamo a esprimerci a vicenda e a chiarirci. Se potessi ti abbraccerei, penso che tu sia una persona fantastica, come tante che incontro/leggo sui miei blog preferiti.

L'iniziativa a cui prende parte la tua scuola di arti marziali è fantastica e spero ci sia sempre più spazio a una educazione al rispetto...e pechè no, all'autodifesa. Spesso poi è un ottimo incentivo a un po' di autostima di quei ragazzi che si sentono attaccati ogni giorno.
Vai così!!!

Baol ha detto...

Io avrei semplicemente preso la prima bottiglia sul tavolo e gliel'avrei infilata su per il culo.

Scusami Vittò, sai che anche a me 'ste cose mi fanno incazzare.

Anzeledda ha detto...

Già che ti licenzi, togliti pure qualche soddisfazione e digli quello che si meritano.