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mercoledì 15 giugno 2016

Incognite

La storia infinita di "cosa succederà domani?" è sempre lì, che si svolge vedendomi ora partecipante attivo, ora spettatore impotente.
Ad oggi la banca ha cambiato idea 4 volte (non una, quattro), lasciandoci in un limbo per la bellezza di 3 mesi e poi con un nulla di fatto da settimana scorsa.
Riorganizzarsi non è banale e soprattutto, siccome i tempi si allungano, dovremo per forza di cose andare in affitto.
Il problema vero è dove mettere i nostri amici pelosetti: Bella e Nero molto probabilmente non saranno accettati nel residence dove ci toccherà parcheggiarci, e trovare una alternativa non è facile. Dovranno comunque accettare il trasloco, e dovergliene fare due non è esattamente il massimo: ma non sono io a decidere, ho fatto del mio meglio per evitargli questo problema, ma davvero la vita ci rema contro. La parte di Speranza e Entusiasmo si è molto rapidamente spenta, e sono tornata a guardare il soffitto 4 o 5 volte a notte, a partire SEMPRE dalle 3 e 12 del mattino in poi. Ho una costanza eccezionale dell'aprire gli occhi sempre allo stesso orario, a volte un minuto prima a volte un minuto dopo, ma sempre un intorno del 12° minuto delle 3 AM.
E no, la via è silenziosa, non ci sono elettrodomestici che partono a quell'ora, non ci sono cancelli che sbattono, niente, è solo che la mia notte comincia ad allungarsi con veglie angoscianti a quell'ora. Poi mi riaddormento, poi mi risveglio ed è passata nemmeno un'ora, e via così fino a quando, esausta, di solito mi alzo con la sveglia che strilla e io che mi sento come se nemmeno avessi toccato il cuscino.
Di giorno a lavoro fisso il pc senza riuscire a schiacciare nemmeno un tasto, dopo che ho passato le ultime 3 settimane sputando sangue e lavorando più di 12 ore al giorno. Mi dico che devo superare questo momento, ma sono preoccupata e mi sento di non riuscire a trovare una buona via d'uscita: tutto quello che potevo fare l'ho fatto, eppure le banche ci hanno cambiato le regole del gioco, e nonostante io mi sia adattata e trovato una soluzione che stesse alle nuove regole, loro le hanno cambiate di nuovo, chiudendoci la porta in faccia: non ci arrendiamo, ci sono mille banche e troveremo quella giusta, solo che il tempo è scaduto. Dobbiamo lasciare casa.
Cosa faremo non ci è dato sapere.

mercoledì 1 giugno 2016

Giringiro

Venerdì mattina, primo di ricominciare a lavorare, devo "fare un salto" in banca a conoscere il nuovo direttore che prenderà in mano la nostra pratica e ci dirà di che morte dobbiamo morire vivere, I mean.
Sì perchè noi abbiamo una fretta del diavolo, e però intanto la pratica va, torna, viene rimandata, torna di nuovo, passa di mano, ops! la deve visionare anche il nuovo direttore, eh, e insomma devo dire che sono gentili e ci tengono informati ma accidenti non ce la facciamo ad avere una risposta definitiva...e noi non vediamo l'ora arrivi.
Comunque questa banca è sempre meglio di quella con cui avevamo il mutuo fino al mese scorso, perchè si sono comportati davvero malissimo. Ci hanno cambiato la persona di riferimento in aprile, e da lì è tutto precipitato: la nuova persona è incompetente, menefreghista, pasticciona e inaffidabile.
Non posso dire che sia tutta colpa della filiale, quanto di questa nuova persona che ci hanno appioppato. Avevamo una mezza idea di chiedere anche a loro di farci una proposta di mutuo, anche se sappiamo già che avrà tassi diversi e più alti, ma si vede che a questo funzionario in particolare non gli interessa abbastanza: non risponde alle mail, non risponde alle telefonate, quando doveva farmi la proposta è arrivato impreparato e ne ha fatta una al momento pasticciata.
Che delusione...contando che ci spillano mezzo litro di sangue al mese, potrebbero almeno sforzarsi.

In ogni caso ovviamente scherzavo quando parlavo di "fare un salto": dovrò muovermi con le stampelle, perchè la caviglia ancora non è per niente a posto. Che dite, ne uscirò per settimana prossima? Io ci spero...comunque dovrò mettermi un tutore. Come i vecchi. Andiamo bene!!!

lunedì 30 maggio 2016

Futuro, speranza

Oggi, adesso, tutto sembra possibile. Pazzesco, nemmeno mi capacito. Wow.

venerdì 11 marzo 2016

Scrutare l'orizzonte

La felicità per me è avere un progetto assieme e constatare che pur essendo tanto diversi, sulle cose fondamentali la pensiamo uguale. Ci supportiamo e non ci diamo addosso.
Ora che l'orizzonte si sta muovendo così in fretta, ora che tutto ci sta piovendo addosso come un tornado totalmente imprevisto, io e te siamo per mano. Mi sento fortissima perché siamo assieme. Ci muoviamo come una cosa sola, andiamo nella stessa direzione.
Condividiamo l'approccio, e mi sento fortunatissima ad averti incontrato.
Mi sento al sicuro, nonostante i numerosi dubbi - non abbiamo la sfera di cristallo.
Mi piace questa cosa di avere le idee così chiare su cosa vogliamo. Mi fa sentire così bene, ripagata di tutti gli sforzi che faccio, dell'impegno che ci metto.
E' il momento per mettere le basi per un cambiamento. E sono pronta.

(Prometto che ne parlo meglio e più chiaramente ad Aprile)

martedì 26 maggio 2015

Piano inclinato - again

Lo sapevo: no, seriamente: lo sapevo. Lo sapevo che non sono capace di stare ferma passivamente, lo sapevo che se non sento di star pianificando, escogitando vie di uscita, non sono più io.
E quindi? E quindi stamattina grande riunione di strategie, per capire cosa mi aspetta in futuro, per capire quali sono le possibilità vere, concrete. Poche, lontane, e chissà, ma stavolta a indirizzare e a dire cosa fare o non fare sono io. Non qualcun altro. E' vero, non esiste la perfezione e i miei sogni rimangono solo sogni, a prendere polvere. Quelli mi sa che ci resteranno lì a lungo. :-/
Ma restando sul concreto, adesso voglio provare a fare cose che abbiano un senso per me, non per il resto dell'universo, per ME.
Ho parlato chiaro e messo le carte sul tavolo. I giocatori hanno guardato, e spiegato le possibilità delle carte che anche loro hanno in mano. Non ho in mano io il gioco, ora tocca ad altri. Ma tornerà ad esserci la mia mano, butterò sul tavolo quello che riesco e forse non perdo proprio tutto.
Ci ho messo due mesi a elaborare il lutto di quella parte di me che pensava di poter fare quello che aveva sempre voluto. Ok, seppellito il sogno impossibile, buttati i fiori sulla terra smossa, resta solo quello possibile, perlomeno non improbabile.
Resto sul concreto, perchè castelli in aria non sono capace a farne. Concreta, a testa bassa. Mi pongo un obiettivo e vedo se posso raggiungerlo.
Le sensazioni del lunedì rimarranno, quello lo so: il mio lavoro mi fa veramente troppo, troppo cagarissimo. Però come sempre, il lavoro che faccio non è la mia vita: la mia vita è altro. E' ora di ricordarmelo e di vivere di conseguenza.

giovedì 19 febbraio 2015

The climb

Ieri sera in auto tornavo dall'IKEA, guidavo e ho ascoltato questa canzone. Mi prenderete per scema, ma ho pianto. Sì, per una canzone di Miley Cyrus, assolutamente ho pianto. Goccioloni grossi, che cadevano dagli occhi nemmeno mi fossi sfregata col peperoncino.
Semplicemente ascoltavo le parole e mi ci ritrovavo perfettamente.
Ricordate il mio entusiasmo, le mie speranze per il mio prossimo futuro, i progetti, la mia determinazione?
Ecco, niente da fare. Non è il momento, sono successe delle cose che esulano completamente dalla mia volontà e non c'è spazio per la mia autodeterminazione, per i miei desideri, per la mia salute: è tutto in secondo piano, in un tredicesimo o quattordicesimo piano a dire il vero, e senza ascensore.
Resto nella mia vita, resto a fare il mio merdaviglioso lavoro, e rimando a data da destinarsi tutto.
Non sorrido, non finisce bene, non c'è una vetta da cui guardare il mondo alla fine del viaggio, solo dovere e nient'altro.
Chi aveva pensato che sputassi nel piatto in cui mangiavo sarà contento, penserà che finisce tutto per il meglio, per quanto mi riguarda si tratta solo di un ergastolo da cui non si esce, un fine-pena-mai.
Cos'ho fatto nella mia scorsa vita per meritarmi questo, onestamente non lo so ma penso di essere stata una persona orrenda, ecco, altrimenti non mi spiego.
Non posso entrare nei dettagli, ma prevengo una serie di domande che nasceranno spontanee: 
"non c'è proprio niente che tu possa fare?" risposta "no". 
"Non c'è margine per almeno chiedere un part time o lavorare in maniera diversa, cambiare mansioni etc?" risposta "no". 
"Si sa per quanto tempo dovrai restare in questa situazione?" risposta "no".


Raga che devo dirvi? Navigo a vista. Non so più niente, non ho certezze e al massimo posso dire che c'è una nebbia del diavolo. Sogni, speranze...tutte cazzate. L'unica cosa che mi resta è andare avanti e contare sulle mie forze. Quelle che mi restano, perlomeno. I miei medici nutrizionisti hanno fatto dei test che indicavano livelli di stress "completamente fuori scala" (testuali parole), si sono spaventati.
Io non sono nemmeno più spaventata, so solo che o victoria o muerte.
In alto i cuori e sguardo all'orizzonte: due post fa dicevo che vedevo la luce in fondo al tunnel. Mi ero sbagliata, era proprio un treno.

martedì 3 febbraio 2015

Calma e gesso

Ok, sono sparita perchè come spesso mi accade, quando sono in trasferta in NC mi ritrovo assorbita completamente dal lavoro e non riesco ad avere la serenità per scrivere nel blog.
Però ora SONO TORNATA e questa volta PER SEMPRE, nel senso che ho finito le mie trasferte.
Dopo 10 mesi, posso dirlo: vedo il traguardo!!! La luce in fondo al tunnel!!! E non è un treno che sta per travolgermi...

I fatti: ho parlato col mio capo e mi ha confermato che non sarà più necessario che io mi rechi in America. Il progetto su cui sto lavorando si prolungherà a causa di numerosi ritardi nell'area logistica, cioè la mia, su cui lavoriamo in tre.
Invece di finire a Marzo, probabilmente andrà avanti fino a fine anno. Il mio impegno però era previsto fino a fine di questo mese, e siccome ho abbastanza (e nonostante tutto!!!) rispettato le scadenze, posso dire concluso il mio lavoro e potrò quindi dire addio a una manica di s a tutto il mio team di lavoro.
L'ultimo giorno di trasferta ho salutato tutti i miei utenti (cioè impiegati del cliente presso cui lavoro) e ammetto di essermi sciolta in lacrime di fronte alle loro generose manifestazione di stima e affetto nei miei confronti.
Posso seriamente dire di aver incontrato persone tanto care, addirittura ho intrecciato una amicizia con una dolcissima americana (devo avere un debole per le bionde con gli occhi azzurri, comunque...) con cui se solo abitassimo vicine sarei sicura di poter avere un profondo legame. E' di una tenerezza disarmante, goffa in moltissime cose che fa (e in questo mi ricorda me stessa), ma dal cuore grande e puro, davvero di un candore invidiabile, oltre ad avere una capacità di bere birra che farebbe impallidire un camionista. Davvero interessante.
I miei colleghi invece a sto giro hanno per fortuna mangiato pesce praticamente tutto il tempo, e questo ha migliorato sensibilmente il clima lavorativo. Non fate quella faccia a punto di domanda, ve lo spiego subito: io noto benissimo la differenza di quando mangiano carne ingozzandosi come se non ci fosse un domani (cosa che facevano i primi tempi, salvo poi stare spesso male), e quando invece mangiano pesce tutta la settimana. Sono molto, molto meno aggressivi.
Sono più distesi e meno ansiogeni, meno molesti - e vi assicuro è un goal non da poco!!!
In realtà, devo dirla tutta: presi SINGOLARMENTE i miei colleghi non sono antipatici. Con alcuni di loro anzi ci parlo volentieri, nei momenti di pausa, ci chiacchiero e sono persino A VOLTE interessanti.
Poi però quando sono IN GRUPPO diventano ossessionati dal sesso, dalle battute omofobe e da quelle sessiste. Sono il tipo di persona che ti dice "...e ridi qualche volta!!!" e tu vorresti tirargli un cartone sul naso.
Non perchè la battuta in sé fosse costruita male, ma perchè dopo 34+ anni che senti SEMPRE le STESSE BATTUTE sugli STESSI ARGOMENTI e mediamente tu sei L'OBIETTIVO implicito di quella battuta perchè sei l'unica donna del gruppo, allora mi tocca dire NON FA RIDERE.
Perchè di battute del genere ne sento TUTTI I GIORNI CHE IDDIO MANDA IN TERRA. E se forse potrei riderne con ironia la prima volta che la sento, dopo trentaquattro fottutissimi anni che si ripetono (e ripeto, mi sento chiamata in causa visto che sono una donna!) NON mi fanno PIU' ridereeee!!!! Altro che ironia, dovrei essere io quella che prende le cose alla leggera se tutti sono così pesanti?!?!
Ne cito una tra le tante di settimana scorsa:
"le donne non dovrebbero guidare, trovamene una che guidi decentemente" (risatone del gruppo. Vorrei far guidare che la mattina avevo scarrozzato metà team a lavoro, sì, guidavo io.) Ma poi, è una battuta questa? Boh.
Mio marito dice che alle persone piace stuzzicarmi perchè mi arrabbio facilmente. Probabilmente E' COLPA MIA, quindi. Torniamo allo stesso ragionamento di qualche post fa. Sapete che ho discusso con un mio collega (un altro, non quello di qualche post fa) che faceva battute orrende su di una coppia lesbica e io gli ho fatto notare che non importava che lui non le pensasse veramente quelle cose (giuro), a me personalmente non sarebbero MAI nemmeno venute in mente. E dava dell'ipocrita A ME per questa cosa! Stavo guidando e mi sono tenuta calma, ma onestamente avrei veramente voluto fargli vedere da vicino le venature del palmo della mia mano...

In ogni caso, persino quest'ultima persona se presa singolarmente ha un atteggiamento completamente diverso di quando è in gruppo: è educato, pacato, si può discutere senza che mi venga prurito alle mani. Non dobbiamo per forza avere qualcosa in comune, mi basta LA CIVILTA'.

Ma mi sono distratta, vi stavo raccontando le ultime novità: è ufficiale, poche settimane ancora e posso dire addio al mio lavoro. Certo, dopo sarò disoccupata e sarà tutto in salita, ma sono felicissima e mi sento piena di speranza e aspettative.
Mi sono già fatta un certo schema per focalizzare meglio le energie: prima di tutto, la salute. Torno dal mio nutrizionista, quello che l'anno scorso, prima di dover cominciare questo progetto pazzo, mi aveva instradato così bene.
Inoltre ho avuto una epifanìa delle mie, quelle che arrivano sempre troppo tardi. Ho capito perchè da qualche anno a questa parte mi sembra di "essere diventata una donna", cioè comincio a patire il freddo. Non l'avevo mai patito prima e sono sempre stata felice come una pasqua in inverno. Da un paio d'anni, per quanto lo preferisca comunque all'estate, non è più così. Perchè? E' cambiato qualcosa?
La risposta mi è venuta da sola una sera...sto perdendo massa muscolare. Sono stata per anni una fanatica dello sport, e ho vissuto di rendita per più di dieci anni. Ora la pago. Ora i muscoli stanno dicendomi CIAOOO e il risultato è un metabolismo più lento e una sensibilità al freddo che assolutamente non avevo prima.
Corro ai ripari. Col mio ultimo stipendio mi regalerò un trimestre (per cominciare) in palestra seguita da un professionista e l'idea è di mettermi sotto, per vedere se riesco a aiutare, tra l'altro, la mia schiena a rimettersi un pochino in sesto. Vedremo come andrà, ma l'idea è questa: alimentazione + sport. Speriamo funzioni!!!

Che dite, mi fate un in bocca al lupo??? Sto pisciandomi sotto dalla felicità e dalla paura. Futuro, arrivo!!!

martedì 11 novembre 2014

2015

Fra 3 settimane parto fino a sotto Natale, ancora un immenso tour de force di lavoro che sarà schiacciante. Il mio capo, esaltatissimo e non si sa per quale ragione, vuole prendere un aereo e andare un weekend a sciare ad Aspen (vacci solo, grazie), mentre a sto giro probabilmente andremo in giornata nella vicina Virginia ( o non so dove...boh). Rimettere la tavola ai piedi con quel competitivo del mio capo intorno mi innervosisce, ma non sia mai che mi perda questa possibilità a un prezzo ragionevole. Non so quando altro davvero potrò dire "ho sciato negli States!". Manco avessi 16 anni. In ogni caso spero di godermi neve e panorama.
Nel frattempo mi crogiolo nell'idea di licenziarmi il prima possibile (ovvero marzo 2015) e finalmente di mettere nello spam per sempre tutte le email che parlano di interfacciamento di sistemi, analisi di fattibilità, test andati male/bene e compagnia cantante. Se non fosse un terribile spreco, le stamperei e le farei bruciare in piazza.
^_^' ma no, i poveri alberi vanno salvati perciò...sarà un rogo solo virtuale.
Mi domando come dovrò comportarmi nella ricerca di un nuovo lavoro. Contando che quello che voglio fare io, probabilmente non sarà remunerativo a lungo.
Penso che cercherò un part-time QUALSIASI per avere almeno una piccola entrata, e non ho idea di quanto ci vorrà a trovarlo, ma suppongo parecchio. Quindi probabilmente andrà così:
- ci sarà una fase burocratica molto lunga in cui devo iscrivermi al collocamento o qualcosa del genere, per avere il sussidio (sempre che io ne abbia diritto);
- dovrò contattare la mia banca e l'assicurazione sulla vita per capire come bloccare tutto; non prevedo sarà una cosa indolore;
- dovrò scegliere una strategia sul mio progetto personale di lavoro autonomo, e studiare per almeno un paio di mesi a casa;
- parallelamente, vorrei finalmente seguire un corso di pittura ad acquerello (sogno! chissà se ci riuscirò);
- dovrò mettermi di impegno per fare attività fisica, suppongo valga anche camminare, e quindi d'inverno farò in modo di andare a piedi praticamente dappertutto sia possibile, usando l'auto il meno possibile (che risparmio anche).

In pratica, questi sono i miei buoni propositi per il 2015. Mi proietto nel futuro non pensando al presente, anche perchè il presente è abbastanza difficile. Vorrei potervi mostrare l'abbrutimento che mi provoca il mio lavoro, le crisi di nervi, la pressione costante. Forse è una cosa comune a TUTTI i lavori, la differenza è che se ti piace, almeno hai uno stimolo.
Io a volte fisso lo schermo del pc, senza più vederlo, e penso: perchè?
A che pro?
Sto facendo felice qualcuno, almeno? Sto aiutando qualcuno, almeno? Ha senso tutto quello che faccio?

La risposta, cari amici, è una canzone di Bob Dylan. E a me Bob Dylan fa pure cacare.

martedì 26 agosto 2014

Mal di vivere

Quando ho qualcosa che non va, di solito me ne accorgo che è troppo tardi.
Il bubbone emotivo scoppia, e io mi sento come se ORA, IMMEDIATAMENTE, fosse il momento di fare qualcosa.
Il mio problema è avere sotto il naso cosa vorrei (= lasciare il mio lavoro definitivamente) e non avere il coraggio di saltare. Vista la situazione economica disastrosa di questo Paese, ci credo che non ho il coraggio di saltare. Trovare un lavoro qualunque è veramente una lotteria, e non è facile credere che con tutta la spietata concorrenza che c'è per qualunque posto, io possa essere la prima della lista.
Aspetta...ehi, ma questo per caso suona come se la mia solita bassa autostima stesse parlando per me! La conosco, è lei! D'altronde, non ho una laurea in mano, e se voglio cambiare ramo riparto da (quasi) zero.
Tra l'altro ho dato una occhiata alle offerte di lavoro, e c'è imbarazzo nel leggere che perfino per una babysitter da due sere a settimana viene richiesta una laurea.
Oggi ho spedito il mio primo CV. Non capite cosa voglia dire per me. Sono 11 anni che io non spedisco CV. Undici. E per farlo ho sudato manco mi stessero chiedendo di premere il bottone che avrebbe lanciato un missile su una città di innocenti.
Che poi mandare UN CV soltanto è ridicolo, ingenuo, e forse pure un po' stupido. Conosco persone che stanno ricercando da anni e mandando centinaia (capite quanti? centinaia!!!) di CV, quindi uno è solo simbolico, una cosa per dire "vedi? Sono capace anche io", quando invece me lo sento, che non sono capace, che per me è uno sforzo immane, come gettare la spugna per qualcosa che ha assorbito un terzo della mia vita e non sono capace di lasciare andare.
E' così difficile che mi sorprendo. Vorrei cambiare la mia vita lavorativa, ma sono spaventatissima dalle conseguenze. C'è chi è ambizioso e sicuro di sé, e cambia per sentirsi valorizzato e guadagnare meglio.
Io voglio cambiare per disperazione: per non avere più incubi la notte, per non angosciarmi ad ogni riunione, per non sentirmi sempre e costantemente l'ultima arrivata e la più inadeguata. Per poter iscrivermi a un corso di acquerello!!! Ma ci pensate che non ho la libertà nè di vedere il mio medico nutrizionista (sono sempre in viaggio e non posso prendere ferie) nè di iscrivermi a un qualunque corso (palestra, bricolage, caxxate a caso, ditemene uno) perchè tanto so che non riuscirei a seguirlo? Che salterei la maggior parte delle lezioni, com'è successo da 11 anni a questa parte?
Non sono la persona adatta a sacrificare tutta la propria dimensione privata, non lo voglio più fare.
Quante volte l'avrò scritto, quante volte l'ho già detto?
Però è così, e come dice Vivib in un comento al post precedente, abbiamo il diritto e il dovere di realizzarci.
Potremmo farlo anche restando qua, ma il problema sarebbe anche il sentimento di "tradimento" che avrebbero i miei famosi legami se cambiassi lavoro.
E non c'è cattiveria nelle mie parole, purtroppo siamo tutti esseri umani e loro difficilmente capirebbero, non importa quanto io possa cercare di spiegarmi, non potrebbero capire, mancano gli strumenti e l'obiettività.
Soprattutto quest'ultima...e non riuscirò a dargliela io, nemmeno un pochino.


venerdì 9 maggio 2014

Nord America...

Non amo le trasferte e non amo nemmeno particolarmente il mio lavoro, anche se sono ligia quando sono su progetto e non mi risparmio.
Ma sono in bilico tra due sentimenti in questo caso, perchè da un lato sono terrorizzata di fallire e di dimostrare che sono una quaquaraquà sul lavoro, e dall'altro emozionata perchè torno in nord america.
Ebbene sì, parto! Due settimane in Italia, due settimane negli U.S.A., per 3 mesi, a lavorare per un cliente importante in un team che solo a sentirne le competenze mi spavento e penso "e perchè ci sono anche io???".
Ho una certa difficoltà a valutare cosa io sappia e cosa no, se le mie competenze sono buone o meno, e tendenzialmente mi terrorizza l'idea di andare a dimostrare che non ho imparato molto, abbastanza, negli ultimi 10 anni di lavoro...dalla mia posso dire che ce la metterò tutta e cercherò di colmare le mie lacune studiando soluzioni il meglio che riesco. Ma...ho paura...qui veramente mi sembra di essere un pesce fuori dall'acqua. :-P
Inoltre mi peserà da morire la mancanza fisica di mio marito, l'uomo con cui condivido tutto, con cui dormo abbracciata stretta stretta (tranne quando fa caldo!!!) e di cui cerco il bacino del buongiorno ogni mattina. Lo amo talmente tanto, è una sofferenza fisica separarmi anche solo per due settimane al mese da lui.
Mi mancheranno PERFINO quei due pelosetti dispettosi che adoro e che mi salutano ogni mattina con le orecchie alzate e gli occhioni tondi tondi spalancati. :-)

Ora si pone un altro problema: come fare a sfruttare a fondo internet negli stati uniti? Penso dovrò prendermi una SIM americana per chiamare con skype (in realtà con google hangout) l'Italia. Qualche consiglio su quale compagnia scegliere? Per fortuna il mio telefono dovrebbe essere quadriband, altrimenti non credo funzionerebbe negli stati uniti.
In ogni caso sono terrorizzata. Fra una settimana si parte. Stay tuned per gli aggiornamenti... :-)

domenica 4 agosto 2013

E ora?

E ora, si parte! Starò tre settimane in giro, non so se avrò tempo di aggiornare il blog. Ma sappiate che saremo tutti tranquilli e felici, compresi i gattini che a sto giro si evitano la pensione: la prima settimana staranno a casa, con una persona fidata che verrà tutti i giorni, due volte al giorno a dargli da mangiare e pulire i loro disastri. Poi staranno ben un mese in villeggiatura dai miei suoceri, dove li attende la loro sorellina (un vero gatto boss del quartiere) e un giardino tutto per loro. Spero solo che non si perdano...ma vedremo come andrà. Abbiamo deciso di lasciare i gattini dai suoceri perchè speriamo che Bella si fortifichi nell'animo dovendo interagire con altri gatti e stando all'aria aperta. Lo spero tanto. Ora che abbiamo raggiunto un bell'equilibrio, vorrei che lei diventasse un "gatto normale", sicuro di sè. Probabilmente è mera utopia, ma provar non dovrebbe nuocere.
Vi lascio qualche foto dei pelosoni. Compiono un anno il 10 agosto. Tanti auguri Bella e Nero!!!




Fotografare Bella è più facile per i colori e perchè sta in posa.




Ed ecco a voi, una delle tante sorprese che mi fanno trovare nella sabbietta...sono dei monelliiii!!!


Auguro a tutti buone vacanze!


mercoledì 12 ottobre 2011

C'ho la stupidera

Qualcuno doveva dirmelo che fare la pulizia del viso era doloroso. Ma dico, usano degli arnesi infernali e tu paghi anche per farti torturare!

Mi sto spengnendo dalla stanchezza, ultimamente. Alle undici e mezza vado in down dei sistemi e chi s'è visto s'è visto.

Ho la caviglia che sente il cambio del tempo. Peccato che è quella sbagliata, quella incidentata era l'altra. Vabbè, mi sa che la destra timbra il cartellino per la sinistra, bastarde fannullone!

Uso g+ tantissimo (=per i miei standard sui social networks) ultimamente e questo perchè sono google addicted.

Mi piace questa canzone:
che ho risentito come colonna sonora di un filmetto simpatico e catalogabile come chick flick direi. Chissà se qualcun(a) di voi l'ha visto ultimamente e sa di cosa parlo?

Non so se sono gli ormoni, o la settimana, o che altro ma certi giorni triturerei volentieri il mio compagno con una trebbiatrice, ma sfortunatamente non ne ho una a portata di mano per vedere se sono capace di portare a compimento il mio truculento sogno ad occhi aperti. Ma credo sia ordinaria amministrazione tra una coppia di innamoratini come noi. Forse. Di solito però lo amo eh? Di solito, almeno.

A casa ho solo piante finte ma ho avuto la tentazione di prendere una pianta di peperoncino vera. Ma poi ho desistito, che senso ha far soffrire una povera piantina innocente? Ho il pollice nero. Nerissimo. 

Ho scoperto che non conosco The Smiths. Immagino di aver appena bestemmiato sulla storia del rock.

Ultimamente però sono per il silenzio. Anche interiore. E' come se avessi bisogno di riposare le orecchie da tutto e da tutti. Soprattutto quando sono in treno, niente musica, niente ritornelli in testa, niente. Il telefono mi disturba, i messaggi mi disturbano. Ovviamente ne ricevo in numero assolutamente proporzionale alle stupidità condivise. Una mia amica mi ha fatto la cronaca (non richiesta) dell'intervento per togliere una verruca. Sinceramente, grazie per la fiducia, ma....veramente... :-(

Fra una settimana e mezza vado a Londra per lavoro. Tutti calmi, la parola chiave della frase è "lavoro". Sapete cosa vuol dire, no? Aereo, lavoro, letto, lavoro, letto, lavoro, letto, lavoro, letto, lavoro, aereo. E ciao ciao alla Londra da turista. Già tanto se farò fisicamente in tempo a cenare con una amica e la sua ragazza, e dire che ci tengo chè non la vedo da tanto.

Anche se di romantico (stasera) non ho proprio niente, amo Bill Withers e questa canzone merita sempre.
E al diavolo il silenzio interiore!

domenica 17 luglio 2011

Impegnata

Il blog latita un po'.
Sicuramente tornerò, ma le lunghe pause sono inevitabili in questa estate brianzola.
In agosto staremo via per un viaggio in sudamerica che finalmente abbiamo prenotato...almeno a metà.
Ancora ci manca un volo interno che ci piacerebbe prendere, ma programmiamo di comperarlo una volta lì, direttamente.
Insomma, organizzati sì, ma non troppo!!!
Altri dettagli più avanti, anche perchè spero di fare in ferie già la prima settimana d'agosto, nel qual caso avrò più tempo per tutte le mie cosine su internet.

mercoledì 29 dicembre 2010

Capodanno

Chiuse le "feste" di natale (un sabato e una domenica...si può essere più sfigati?) ora arriva Capodanno, che personalmente trovo una festa insulsa.
Quando organizzo io, si finisce sempre a fare una semplice cena tra amici, come ce ne sono tante altre durante l'anno, perchè sinceramente è proprio così la mia serata ideale - in assoluto.
Un anno sì e uno no organizza invece Claus.
Quest'anno ha deciso di organizzarsi con un minimo di anticipo e lunedì (l'altro ieri) mi ha illustrato come passeremo il Capodanno quest'anno.
Andremo a sciare.
Bello, ho pensato.
Illusa...andremo a sciare dopo il cenone, facendo la mezzanotte sulle piste di Sankt Moritz, Canton dei Grigioni, Svizzera.
Bello! Aspetta...dobbiamo prenotare un albergo, immagino.
No, no. Dopo torniamo a casa.
...Come, torniamo a casa?
Massì, è vicinissimo! Da casa nostra sono 2h (è una bugia, ho controllato, saranno 3 ore!!!)
Aspetta...però cosa vuol dire dopo il cenone allora? dove facciamo il cenone?
A casa nostra, verso le SEI DEL POMERIGGIO. Non ti preoccupare, cucino io.

Ora io vorrei che vi immaginiate la scena: a parte fare merenda (ORE 18!!!), più che fare un cenone, e vabbè. Ma poi ci mettiamo in auto la notte di capodanno per almeno tre ore, su strade ghiacciate perchè fa un freddo immondo e non abbiamo manco le ruote da neve.
Dopodichè arriviamo che è buio pesto, non sappiamo manco dove stanno le piste.
Tra l'altro, faranno diversi gradi sottozero (in questo istante a 2500mt di quota fanno -13°) e di notte ancora di più.
Diversi gradi sottozero significa anche neve ghiacciata in pista. Non ci sono cazzi!!! Neve ghiacciata e snowboard non sono un bel binomio, significa faticare il doppio, farsi male al 99%, cadere un casino di volte.
Tra parentesi, è solo una la pista aperta...per carità, è lunga 5 km, però è solo una!!!

Insomma, la mia idea segreta è quella di passare tutta la serata in uno dei bar sulle piste a farmi di the caldo e cioccolata con panna...ma so già che a lui dispiacerebbe un sacco.
Non mi va di puntare i piedi però, perchè quando organizzo io lui non fiata e gli va bene tutto...vorrei lasciargli la libertà di decidere, come lui la lascia a me.
Sigh! Morirò congelata!!!

martedì 26 ottobre 2010

Stanca

Secondo giorno di corso, io docente, solo tre studentelli.
Ogni giorno passo 3h e rotti sui mezzi pubblici, schiacciata nelle ore di punta tra gomiti di altri sfortunati pendolari come me. La sera di solito torno piuttosto tardi, tra Tai Chi (ieri e domani) e l'immancabile appuntamento col mio kinesiologo (senza il quale seriamente la mia qualità della vita peggiorerebbe in un baratro senza fine), perciò riesco ad accasciarmi su qualche sedile in attesa di rotolare fuori alla fermata giusta.
E' arrivato davvero all'improvviso il primo inverno. Gli alberi intorno alla stazione non hanno ancora fatto in tempo a completare la propria trasformazione colorata, eppure batto i denti in banchina ogni mattina con gli occhi che pungono di lacrime di freddo. I treni sono a seconda del caso ghiacciaie pinguinesche o fornaci infernali, senza alcuna soluzione di continuità. Ecco perchè sotto i maglioncini uso ancora maglie a manica corta...devo sempre poter improvvisare un veloce streap tease, o finisce che mi becco una polmonite appena esco dalla carrozza iper riscaldata in cui noi viaggiatori arrostiamo lentamente come dei kebab.
Sto cercando di guarire dalla fastidiosa fascite plantare, e per ora ci sono incoraggianti risultati, del tipo che a destra mi è guarito il piedino, a sinistra...beh a sinistra abbiamo ancora dei problemini, ma sono diminuiti parecchio. Grazie al kinesiologo, al Tai Chi, agli esercizi con la tavola di propriocezione i risultati ci sono. E quindi...non vedo l'ora di ritornare sulla mia tavola da snowboard al più presto!!!
Per la cronaca, le piste di Bormio, Madesimo e Livigno apriranno il 6 novembre. I Piani di Bobbio la settimana successiva. Io...non vedo l'ora!!! Spero di avere la salute e la carica giusta. Per ora c'è il giusto entusiasmo :-)
Tra l'altro voglio fare l'ennesima follia: quando si tratta di investire in attrezzatura sportiva ammetto che il mio contegno va a ramengo. D'altronde mi giustifico col fatto che per quanto riguarda le attrezzature da montagna, fare economia va davvero a discapito della qualità e sicurezza. E quando devi affrontare giornate in montagna con temperature molto al di sotto dello zero, vento gelido e possibili rovesciamenti improvvisi del tempo metereologico, ecco che bisogna essere equipaggiati bene. Vabbè, lo ammetto, non è che faccia tutto questo freeride da giustificare l'ennesimo cambio dell'attrezzatura...però ho deciso di cambiare scarponi per poterne scegliere di più morbidi e adattabili alle mie nuove esigenze (leggasi: plantari stramorbidi causa fascite) e già che ci sono cambierò i miei attacchi a cricchetto per quelli flow.
La differenza tra i due è che gli attacchi a cricchetto implicano un tempo molto lungo di allacciamento, che con gli attacchi flow viene praticamente azzerato. Lo snowboard non è come lo sci: ogni volta che si prende una seggiovia o uno skilift, bisogna sganciarsi un attacco (quello del piede posteriore).
Perciò la perdita di tempo del riallaccio è sistematica! Gli attacchi flow mi permetterebbero di non restare sempre indietro rispetto agli sciatori con cui normalmente giro.
Siccome per gli scarponi flow ci vogliono degli scarponi speciali, ecco che già che cambio scarponi, tanto vale prendere la coppia scarponi + attacchi flow :D non fa una piega, giusto?!?!
Tra parentesi, ho deciso di cambiare anche giacca, perchè bianca mi fa veramente pena e se la trovassi verde toccherei il cielo con un dito. Il verde è davvero il colore che mi piace di più da qualche mese a questa parte...vorrei qualunque cosa verde. :-P
Sabato sarò a Modena alla fiera Skipass dove spero di trovare tutta l'attrezzatura che mi serve con sconti raggiungibili. Arrivederci a tutti quelli che ci faranno un salto!

martedì 28 settembre 2010

Sta arrivando...

Sta arrivando il compleanno del mio Claude, e io per una volta non ho brillanti idee per il suo regalo.
Di solito vado sul sicuro, con cose tecnologiche, ma stavolta proprio non ci siamo!
Perciò sto organizzandomi per trovare più di un presente, magari pensierini, però glieli farò trovare in giro per casa...devo decidere ancora le modalità :)

Per la sera, non so se apprezzerà più una cenetta a casa nostra oppure un ristorantino coi fiocchi.
Io voterei ristorantino, ma non ho molte idee.
Ho già sfruttato l'ottimo "I promessi sposi" di Lecco in più di un'occasione (consigliatissimo), il Joia di Milano (consigliatissimo), e il famosissimo Don Juan di Milano (altro consigliatissimo ma per i carnivori, io che sono vegetariana me la sono cavata appena).
Qualcuno mi sa consigliare qualcosa di altissimo livello qualitativo come i precedenti tra Lecco e Milano?
Sarebbe utile :) grazie!!!!

domenica 15 agosto 2010

Singing in the rain...

Seeeh, peró sto cantando il requiem per il mio povero telefono! Ve lo ricordate? Il meraviglioso Nokia 5800 Xpress music NE...ecco, non ha resistito a tutta l'acqua che sta scendendo in questi giorni a Copenhagen, e s'é fottuto lo schermo. E scusate il francesismo.
Perché l'acqua sia arrivata al telefono, vi faccio un resoconto di com'ero conciata io: in due parole...da buttare.
Pesciolini nelle scarpe, pantaloni bagnati fino alla cintola, mutande strizzabili tanto da non potermi sedere perché facevo il rivolino, giacca a vento nera d'acqua (peró ha tenuto, grandiosa! e dire che l'avevo comperata due anni fa a Londra per tipo 20 euro). Lo zaino l'ho finito di asciugare col phon stamattina.

A parte questo, Copenhagen é fantastica, bellissima. Ci vivrei volentieri...e se cercassi un bel corso di danese per ottobre? Se me lo vedete fare davvero, vuol dire che la mia meta di "dove andare a vivere fra pochi anni" é cambiata da Oslo (che amo tantissimo) alla capitale della Danimarca.
Per ora posso dirvi che abbiamo cambiato tutti i piani: dovevamo fare un giro per il resto di questo Pese, e invece ci fermiamo un'altra settimana qui.
Ecco, Copenhagen ci ha semplicemente stregato.
Á bien tôt!

venerdì 6 agosto 2010

CHIUSO PER FERIE

Ok, non ho fatto la valigia, non ho preparato nulla, non ho letto neanche 100 pagine della guida Lonely Planet sulla Danimarca, non ho veramente idea del percorso nè delle tappe.
Però domani ce ne andiamo affanculo in ferie e ci si risente a settembre. SETTEMBRE!!!!
Non ci credo :)
Quando torno mi rimetto in pari con i vostri blog, perciò...non datemi per dispersa!
Ciaooooooooooooooooo!!!!!!!


ps ogni tanto andate a leggere cosa scrive questo blogger: le sue analisi sono davvero interessanti e acute, e i post che portano alla luce argomenti sottovalutati dai media classici sono davvero importanti. Andiamo in ferie, non in letargo...non abbassiamo la guardia su quello che ci capita intorno!

lunedì 2 agosto 2010

Ferie e buste paga

Ferie residue: 31,83 giorni
Permesso retribuito ancora da godere: 316,66 h.

Chiunque abbia mai lavorato con busta paga SA che cosa vuol dire...cioè che non faccio ferie da secoli! E che mi merito una bella vacanza! E che questo mese faccio 3 settimane e nessuno mi dice nulla, anzi, e poi sto facendo per due settimane part-time per "bruciare" un po' di ore di permessi e la vita mi sorride assaj! :D
Evviva!

Io e Claudio presto partiremo per la Danimarca in auto...una vacanza on the road in cui speriamo di vedere tante cose interessanti.

Intanto vi lascio un cartello che a me ha fatto tanto ridere...ma mi sa che non tutti sono d'accordo, in fondo non è grammaticalmente sbagliato. :-P

venerdì 2 luglio 2010

Who wants to live forever?

Prendo spunto da questo articolo e dalle parole del ns premier che vuole vivere fino a 120 anni (e per questo avrebbe finanziato uno studio nel cuore dell'amazzonia) per una riflessione veloce: chi vuole vivere davvero così tanto?

Ragioniamoci un attimo. 120 anni di cui la metà anziani. Di cui almeno 40 anni vecchi, proprio di quella vecchiaia crepuscolare in cui le ossa non ci reggono, i denti cedono, il cervello comincia a degenerare, gli occhi si affaticano, si dorme meno e non si riempie appieno la giornata, in cui i ricordi si fanno dolci e malinconici.
Certo, saremo tutti in abbastanza salute, la Scienza Miracolosa ci permetterà di non avere grossi acciacchi.
Ma io non voglio vivere 2 terzi della mia vita rimpiangendo quel terzo che ho vissuto non si sa nemmeno quanti secoli fa, in cui non avevo le rughe, i capelli bianchi, i dolori alle ossa, non facevo fatica a imparare cose nuove, le tecnologie non mi sembravano così incomprensibili, mi adattavo con facilità alle novità, ero aperta a nuove idee senza radicati pregiudizi (che si formano nel corso della nostra vita, è naturale).
Sarebbe come se oggi, trentenne quale sono, rimpiangessi la mia vita alle elementari. Ma per favore!
Già ora poi vediamo ridicole maschere di lifting, botox e tinte per capelli alle età più azzardate. Figuriamoci quelli che a 100 anni vorranno ancora andare sotto ai ferri perchè gli mancano almeno 20 anni su questa terra. Ma scherziamo?
E fino a quando allora dovremo lavorare? Fino a che età dovremo restare a carico dei genitori, studiando per affrontare una vita allungata del 50% (l'età media attuale è di 80 anni, circa)?
Abbiamo una data di scadenza naturale, tutti. Rispettiamola! E' davvero così difficile affrontare la propria dipartita?
Io sono favorevole all'eutanasia. Quando magari sarò anziana e mi sarò rotta le balle di non riuscire a salire le scale dal dolore alla schiena invece di stare allettata a tempo indefinito, preferisco fare una bella festa, salutare tutti con grandi baci e abbracci, e addormentarmi per sempre. Lo si fa coi gatti, ed è un atto di amore, è così difficile capire che si può voler bene almeno allo stesso modo anche a un essere umano?

120 anni. Ma per favore!