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lunedì 22 aprile 2013

Aggiornamenti

So che è molto tempo che non scrivo, ma davvero il tempo è tiranno. In compenso, ho fatto moltissime cose, piacevoli e non, soddisfando la mia smania di non buttare via le giornate.
E' una sensazione estremamente edificante, quella di concludere tutti i task che apro nella mia mente (o sul tablet) di quello che ho da fare...Ho la sensazione di essere diventata con gli anni una persona che cerca di avere tutto sotto controllo. Non a livello maniacale, anche perché la vita mi cambia sotto al naso ogni mattina, però tendenzialmente sì, sono diventata quel tipo di persona. Stilo in continuazione nuove liste di cose da fare, aggiorno e faccio merge con quelle precedenti, cerco di prevedere tutto quello che mi succederà in base alle esperienza passate, calcolandomi quando effettivamente concluderò una voce della mia lista.
Ultimamente ho riordinato le librerie raccogliendo tutte le serie di fumetti incomplete. Ero CERTA che avrei dovuto buttarli il giorno dopo, portandoli in discarica, perché in base alla mia esperienza o si fa subito piazza pulita, o gli scatoloni rimangono lì a prendere polvere in mezzo alle balle. Claude mi ha fermato dicendo che era uno spreco non venderli su internet o almeno regalarli a chi li poteva volere, io ho cercato di resistere ma alla fine mi ha convinto. Ho detto: "è una cosa che fai tu, io non ci voglio entrare. Se non la vuoi fare, allora dimmelo che butto subito tutto". Tanto ha detto, tanto ha fatto che ho aspettato DUE settimane. Poi una mattina ho preso l'auto e gli scatoloni e ho portato tutto in discarica. Ennò, io sono già abbastanza incasinata a fare tutto il resto, non posso fermarmi anche a cose che SO GIA' non verranno completate. Gli scatoloni, nel frattempo, erano rimasti in mezzo alla stanza, pesantissimi, senza che potessimo spostarli nemmeno per pulire. Certe cose le so in anticipo...non devo ascoltare mio marito!!! xD Claude non ha fatto commenti e ha lasciato perdere di fronte all'estrema evidenza che catalogare i fumetti richiede lavoro (ma dai?), e il suo culopesismo non gliel'ha proprio fatto fare. L'ho sposato anche se conosco i suoi difetti...e questo è il suo più grosso.

Ho provato a fare una torta salata a i carciofi, e se non fosse che mi è venuta davvero troppo salata, non è niente male.
 
La potete ammirare nella foto, in cui si vede anche il piano cottura nuovo. Finalmente è arrivato!!! Erano due anni almeno che avevo problemi, andava un fuoco solo alla volta e si spegneva pure all'improvviso, e i due tecnici che sono venuti, in garanzia, a ripararlo, giuravano fosse colpa del buco fatto dai falegnami dove poggiava l'elettrodomestico. Siccome era "troppo grande" di qualche millimetro, allora era un problema di incavamento del piano e bla bla bla. Tutte balle!!! Quest'altro, della Ariston, funziona benissimo ed è pure molto bello rispetto all'altro. Ovviamente l'ho comperato coi miei soldi, direi che la garanzia non è servita proprio a niente...

Questa torta salata contiene formaggio, e quindi non è vegan. Sospetto però che sostituendo il formaggio col tofu e insaporendo con un po' di spezie e pan grattato, possa venire benino anche senza alimenti di origine animale. Gli ingredienti che ho usato io sono carciofi romani con limone, patate, taleggio sciolto in un po' di latte, pasta sfoglia. Ho purtroppo salato molto le verdure per errore, non pensando che il taleggio è davvero molto saporito. Se ci fosse stato tofu, sarebbe stata la quantità adeguata.

Claus invece ha riprovato anche questa settimana la ricetta della cheesecake. A mio modesto parere trovo che sia venuta benissimo, ma lui non è molto soddisfatto. Anche perché il topping è di panna acida, e abbiamo scoperto che non gli piace per niente!!!

Comunque gli è venuta alta, sofficissima e non troppo dolce. Abbiamo alla fine frullato delle fragole e colato il composto sulle singole fette. Per me è approvata!! Mi spiace che lui non sia contento, ma vabbè, mi sacrificherò per i prossimi esperimenti... :D

Oggi pomeriggio per fortuna non lavoro, devo andare al CAF a far compilare il 730. Io non ci capisco davvero niente e preferisco pagare un professionista che mi aiuti. Inoltre Claudio di queste cose proprio "non si interessa", e se non ci penso io è capace di non andarci proprio mai. Certo anche io vorrei non pensare alla burocrazia, ma purtroppo esiste e dobbiamo farci i conti. Ecco un'altra voce della mia "to do list" che viene depennata...visto che serve a qualcosa??? :D

giovedì 1 novembre 2012

Seitan con copertura croccante ai funghi pioppini

Oggi che fortunatamente è festa, mi sono dedicata a preparare un esperimento che avevo in mente da un po'.
In frigo avevo una manciata di pioppini (funghi lunghi con una cappella piccola e marrone), e del seitan di una marca non tanto buona che andava assolutamente "aggiustato".

Ecco quindi il risultato del mio esperimento.

Ingredienti:

- Seitan alla piastra 250 gr
- vino bianco 25 cl
- aglio: 4 spicchi cicciosi
- olio evo
- pangrattato (io ho usato crackers all'acqua frullati perchè non avevo pangrattato)
- prezzemolo: due grosse manciate
- funghi pioppini 250 gr

Ho pulito i pioppini e tenuto gambo (tranne la parte dura alla base) e cappelle.
Ho tagliato finissimo l'aglio (ho comperato un aggeggio che taglia l'aglio in fogli sottilissimi, va bene anche per il tartufo e simili. E' fichissimo!) e l'ho messo in una pentola con abbondante olio. Quando si è rosolato, ci ho buttato dentro i funghi pioppini interi.
Suppongo avrei potuto tritarli prima di cuocerli, ma boh, stavo improvvisando la ricetta ed è venuta bene lo stesso.
Comunque, ho mescolato e sfumato con 1/2 del vino bianco, salando, e mantenendo la fiamma vivace.
Dopo circa 10 minuti il vino bianco si era abbastanza ristretto con l'acqua dei funghi e ho aggiunto il prezzemolo, mescolando altri 4 minuti. Poi ho spento e travasato il tutto nel mixer, dove ho fatto tritare grossolanamente il tutto.
Ho aggiunto il pangrattato amalgamando bene il tutto, e il risultato era denso e non molto bagnato.

A parte ho preso il seitan alla piastra in panetti, e l'ho tagliato a fogli sottili. Più sottili sono, meglio viene il piatto. Specie se usate un seitan stile suola di scarpa come è capitato a me (sigh).
Mettete in una padella larga le fettine, usate il vino rimasto sul seitan, aggiungete un cucchiaio di olio e una presa di sale. Assicuratevi che il seitan sia a contatto per bene col vino bianco, così si ammorbidisce e si insaporisce. Coprite e fate andare a fiamma media 10 minuti, finchè l'acquetta si restringe.

Prendete una teglia larga, piazzateci le fettine sul fondo, con le mani spargete i pioppini tritati e completate bagnando il tutto con l'acquetta ristretta del seitan.
Passate sotto al grill del forno per (indovinate un po') 10 minuti o comunque finchè non è croccante la copertura di pioppini, e buon appetito!

A Claude è piaciuto particolarmente...e anche a me. Esperimento riuscito!

martedì 12 giugno 2012

Ricetta vegetariana per il tofu (suitable also for vegan people)

Lo ripeterò fino alla morte: a me il tofu in generale non piace. Lo trovo sciapo, senza sapore. Ci sono alcune varianti interessanti e accettabili, ma costose e stucchevoli (non nel senso di dolci, ma nel senso che stancano).
Perciò dopo la ricetta del soddisfacente tofu strapazzato alla curcuma (un successo in ogni stagione!) stavo cercando qualcos'altro di estremamente goloso ma vegan friendly. E facile, estremamente facile da fare. Buono sia tiepido che freddo (è quasi estate...). E che sia velocissimo, entro la mia famosa mezz'ora di preparazione.

Alla fine ce l'ho fatta, grazie a una salsina buonissima che è davvero semplice da preparare e che ho rispolverato dopo anni che non l'assaggiavo più (tipo 25 anni).

Ecco a voi il mio tofu alla salsa di peperoni. Provare per credere.

Ingredienti per 2-3 persone:
1 peperone e mezzo
10 foglie di basilico fresco (io ho usato quello del mio balcone che ancora resiste al mio pollice nero)
2 spicchi di aglio
1 cucchiaio di olio evo piccante (basta mettere in un bicchiere di olio 3 peperoncini sminuzzati per una settimana e poi è pronto per essere usato in tutte le occasioni!)
2 cucchiai di olio evo crudo
1 panetto di tofu da 200 grammi (o più)
sale

Preparazione del tofu:
Tagliare il tofu in quadratini di circa 1 cm di lato per mezzo di spessore.
Versione light: Passare alla piastra caldissima il tofu, cospargendolo di sale (ricordatevi che non sa di niente!).
Versione golosa: Passare in poco olio caldissimo i cubetti di tofu in modo che diventino croccantissimi cospargendoli di sale (ricordatevi che non sanno di niente!).
Scolate dall'olio mettendoli su un tovagliolo o un pezzo di carta casa.

Preparazione della salsa:
Prendete i peperoni e senza nemmeno pelarli (a meno che non riusciate a digerirli crudi, allora pazienza: vi toccherà togliere la pelle. Ma a me non danno fastidio e quindi tengo tutto!) puliteli e fateli a pezzetti che metterete in un tritatutto.
Aggiungete le foglie di basilico risciacquate, due cucchiai di olio normale, gli spicchi di aglio, una presa di sale e l'olio piccante, e frullate alla massima velocità per 4 minuti.
I peperoni faranno molta acqua. Prendete un colino a trama fine e filtrate l'acqua di troppo, che potrebbe andar bene per bagnare una insalata oppure come puccia per il pane.
Mescolate la salsa al tofu e servite in due ciotole.



Tra parentesi, questa salsina nasceva per essere mescolata a della pasta corta fredda.
Potreste anche provarla così, io ricordo che non era male, ma secondo me si lega bene al tofu perchè dà proprio una sferzata di sapore.
L'ho testato su Claudio (che vegetariano non lo è di certo) e gli è piaciuto molto. Spero piaccia anche a voi!

sabato 12 maggio 2012

Operazione crespelle stile "aria in cucina" perfettamente riuscita!

Quando tempo fa ho letto questa meravigliosa ricetta dal mio blog preferito di ricette, ho detto: non ho più scuse, devo imparare a farle!
Perciò ieri sera ho fatto delle prove (tre crespelle con ripieno, ma senza besciamella e infornatura) per aggiustare tempi, dosi e modalità. E oggi a pranzo ho presentato a Claus il risultato di quasi due ore di preparazione...le crespelle sono buone, ma vanno ben oltre la mia regola d'oro (fatica tendente allo zero, mezz'ora tra i fornelli e poi gnam!).

Lo dico subito: non è una ricetta difficile. Se siete in due a cucinare, poi, ci si mette meno della metà del tempo (e ci si avvicina alla mia mezz'ora ideale per preparare un buon pranzo...). Il problema è voler fare tutto a mano e non poter parallelizzare i tre preparati: farcitura, crespella e besciamella. E' l'unico motivo per cui ci ho messo così tanto tempo. Il risultato però è così buono che penso non mi fermerò qui. Claude ha già fatto richiesta per delle varianti...vedremo quale sarà la più buona!

La ricetta l'ho seguita pedissequamente per le proporzioni degli ingredienti, perchè Aria è una certezza in cucina, ma avendo assaggiato già ieri sera la farcitura zucchine/robiola, e dovendo oggi consumare per forza anche mezza melanzana e mezzo peperone, ho deciso una piccola variante per le verdure utilizzate. Inoltre, ho usato meno besciamella di quella indicata nella ricetta originale per gusto personale (e per mettere meno burro).
Ho usato una crepiera (pentolina antiaderente apposta per fare le crespelle) comperata di recente e devo dire che è comodissima. Ancora però devo prenderci la mano perchè mentre ad Aria erano venute 8 crespelle, a me ne sono venute 6!

Ingredienti per 6 crespelle:
80 gr farina (io ho usato la 00)
150 gr di latte
2 uova
sale

Per la besciamella:
2 cucchiai di farina farina (io ho usato la 00)
40 gr.burro
200 gr dl latte
sale
noce moscata a piacere

Per il ripieno:
3 zucchine grandi 
1/2 melanzana grande 
1/2 peperone giallo grande
alloro, salvia, rosmarino in polvere (vanno bene anche odori freschi che poi toglierete)
3 spicchi d'aglio
3 cucchiai olio evo
due cucchiai di philadelphia
parmigiano


Preparazione (quella originale la trovate qui):
Preparare le crespelle sbattendo le uova con un pizzico di sale finchè non fanno schiuma; in un altro recipiente diluire la farina col latte, unire le uova e lavorare bene amalgamando gli ingredienti.
Scaldare una piccola padella e versare poca pastella per volta. Cuocerla un pochino da un lato e, con l'aiuto di una paletta, rigirarla in modo da cuocere bene anche l'altro.
Tenere le crespelle da parte distese su di un canovaccio (io ne ho usato uno fantastico che mi ha regalato la nonna di Claude, intessuto a mano).

Per la preparazione del ripieno ho tagliato la mezza melanzana a pezzi piccoli e il mezzo peperone in dadini, buttandoli in tre cucchiai d'olio caldo dove avevo fatto rosolare 3 spicchi d'aglio. Mentre le verdure si rosolavano, ho tagliato a julienne le zucchine che poi ho aggiunto in padella, insieme a del sale e alle spezie. Ho lasciato cuocere finchè l'acqua buttata dalle zucchine non si è totalmente asciugata e ho lasciato raffreddare qualche minuto.
Una volta fredde, aggiungere alla verdura philadelphia e parmigiano grattuggiato. 

Preparare la besciamella diluendo in una casseruola la farina col latte. Quando il composto avrà raggiunto il bollore unire una noce di burro e salare a piacere (siccome la farcitura era un po' saporita, io non ho salato la besciamella). Se gradita, aggiungere anche una bella grattata di noce moscata.


Riempire le crespelle con la farcitura di verdure e chiuderle a ventaglio, Spalmare sopra la besciamella e spolverare col grana, quindi infornare al 250° nella scanalatura più alta per 10 minuti, o fino a che non si forma una crosticina appetitosa sopra.


Eccole qui pronte da informare:



 Questa teglia rettangolare finisce in freezer, per una sera in cui non avrò tempo di cucinare ma avrò una fame di qualcosa di buonissimo!
 Quest'altra invece è il pranzo di oggi!
 Avrei voluto fare le foto della teglia appena sfornata, ma la fame è stata troppa e mi sono ricordata di fare foto solo quando ormai...era un po' troppo tardi! ;-)
 Eccola l'ultima superstite...pancia miaaa!!!

Spero le proviate anche voi. Claude mi ha già espressamente chiesto una variante ai funghi, e credo che prossimamente ci proverò. Per me invece le preparerò un'altra volta con ricotta e spinaci: sembrerà banale, ma come binomio lo trovo sempre vincente! ;-)

mercoledì 2 maggio 2012

La mia pizza vegan

Ultimamente cerco di mangiare appena posso vegan, non "solo" vegetariano. Io però sono piuttosto golosa quindi non mi basta preparare delle verdure e della pasta, ma voglio proprio gustarmi fino in fondo tutto quello che c'è di buono a questo mondo!
Uno dei miei piatti preferiti è la pizza fatta in casa. Amo molto il formaggio, ma sperimentando qua e là ovviamente ho capito che in certe ricette non solo se ne può fare a meno, ma addirittura è un po' "di troppo". Certo, si può sempre aggiungere, ma gli ingredienti freschi sono così buoni  e saporiti che il formaggio copre solamente questi profumi, e quindi...piuttosto meglio che vi facciate una margherita! ^_^

Eccola qui comunque:

In pratica, dopo aver preparato (o comperato fresca) una base per pizza, aggiungere 4 cucchiai d'olio sul fondo della teglia, stendere la pasta, ed aggiungere un ottimo sugo di pomodoro profumato con aglio, sale (non siate parchi perchè è il sale di tutta la pizza verdura compresa), origano e un cucchiaio di olio evo. Mi raccomando mettete il sugo anche sui bordi, in modo che siano saporiti.
Poi prima di infornare ho aggiunto pochi funghi, sopra dell'ottimo peperone fresco verde tagliato a tocchetti 1cm x 1cm circa, una cipolla piccola tagliata a rondelle e ho spruzzato il tutto di olio piccante fatto in casa. L'olio è importante perchè altrimenti le cipolle si bruciacchiano (come è successo a me!!!).
La pizza fatta in questo modo, bella alta e soffice, è gustosissima...non è davvero necessario metterci il formaggio per sdilinquirsi dalla bontà.
Spero piaccia anche a voi!

lunedì 30 aprile 2012

Torta salata ricotta e spinaci

Non posto la ricetta perchè ce ne sono millemila in rete, anche se personalmente ho usato spinaci freschissimi, una patata lessata (per evitare di mettere l'uovo), la ricotta superfreschissima presa al caseificio vicino a casa mia (è fantasmagorica!) e sopra ho messo dei sottilissimi pezzetti di scamorza bianca.
Le torte salate sono sempre buone...chi le ha inventate è proprio un genio!

mercoledì 18 aprile 2012

Radicetonda, nuovo ristorante vegan a Milano

Il tempo libero è una mera utopia in questo periodo, e quel poco che ho lo consumo addormentandomi su ogni superficie possibile e in ogni situazione!
Ieri sera però ho deciso di provare un nuovo ristorante vegan a Porta Veneza (Milano).
Risultato: consigliatissimo!
C'è andata anche Ale che magari se passa da questa pagina può raccontare le sue impressioni.
Personalmente mi sono trovata molto bene. Siccome era ora di cena, cercavo un pasto leggero che mi facesse fare il pieno di verdure, quelle che ultimamente vedo col cannocchiale (carboidrati, solo carboidrati...male!). Il mio corpo gridava VITAMINEEEE e io mi sono diretta sicura in questo ristorantino davvero carino.
La via (via Spallanzani, Milano):
 L'esterno del negozio:
 L'interno:


Ecco cosa ho mangiato:
Un primo che sarebbe una zuppa di fagiolini, zucchine, riso e crostini di pane croccanti:


Un secondo con contorno fatto di flan di cereali (buonissimooooo!!!) con salsa agli aromi per arrosto (direi rosmarino, salvia, alloro e altri odori). Poi tris di verdure di contorno: patate bio con buccia deliziosa e carciofi al forno (goduriosi!!!), cavolo al curry (spettacolo!), coste allo zenzero (particolari...non amo molto lo zenzero, ma non ci stava affatto male).

C'erano anche molte torte e dolci, ma non le ho assaggiate perchè ero sazia! Il totale della cena è stato di 14€ (in linea con i prezzi di Milano centro).
Le posate, i bicchieri, i piatti e le ciotole sono compostabili (cioè finiscono nella spazzatura "umido", quindi completamente riciclabili). Persino la bottiglia di acqua naturale è compostabile ad eccezione del tappo che è di plastica.

I gestori sono cordiali e anche molto carini! ;-)
La disposizione dei tavoli è interessante: ci sono due tavolate molto grandi, una lunga e una fatta a quadrato. Inoltre c'è un banco lungo con sgabelli. L'impressione è di voler fare comunità, di permettere quindi una socializzazione spontanea perchè si condividono gli spazi. L'ho trovato simpatico.

La mia impressione finale è che valga la pena andarci. Spero che qualcuno ci capiti e che poi mi dica com'è andata!

giovedì 22 marzo 2012

Impossibile

Oggi ho comperato questo:

...e sono rimasta sconvolta: è tofu affumicato, e sa di scamorza affumicata.
Lo giuro! La consistenza, l'affumicatura, tutto. E' scamorza affumicata, senza esserlo. Pazzesco!!!
O_o

A tutti quelli che soffrono di colesterolo, oppure a tutti i vegan che rivorrebbero l'ebbrezza dell'aroma della scamorza affumicata....questo, e solo questo tra tutti i tofu affumicati che ho provato, sa esattamente di formaggio.

ps sto concentrandomi per superare il 50% dei miei pasti giornalieri in stile vegan. Pensavo fosse molto più complicato. Teniamo duro...

lunedì 27 febbraio 2012

Scaloppine di seitan al limone

Ieri mi sono dedicata a una ricetta che mi ispirava un sacco: le scaloppine di seitan con intingolo al limone!
La ricetta originale l'ho presa qui: http://www.veganblog.it/2008/04/05/scaloppine-di-seitan-al-limone/
e anche se le dosi sono tutte ad occhio o quasi, è talmente semplice che si prepara benissimo lo stesso!
La mia versione quindi è stata adattata in questa maniera:

Ingredienti:
Seitan 350gr.
aglio 3 spicchi
farina tipo 00 3 cucchiai
2/3 di un limone con la buccia
3 cucchiai di prezzemolo tritato
olio evo 4 cucchiai
brodo vegetale carico e saporito 700ml

Preparazione:
In una ciotola ho schiacciato gli spicchi d'aglio. Siccome ho scoperto con sgomento che non possiedo uno spremiaglio, prima l'ho tagliato sottilissimo e poi ho usato un pestello per il pesto per schiacciarlo un pochino, unendo l'olio alla fine.
Ho gratuggiato la buccia dei tre quarti di limone, e spremuto bene lo stesso, aggiungendo il tutto all'aglio. Per finire, ho messo anche il prezzemolo nella ciotola e mescolato.
A questo punto bisogna rendere molto denso questo composto, e perciò si unisce la farina piano piano evitando di fare grumi. L'idea è che diventi una pasta morbida e collosa, molto profumata di limone.
Nel frattempo ho messo a bollire il brodo vegetale, che sarà l'unico ingrediente salato del piatto (perciò mettete un pizzico di sale in più del dovuto: il seitan senza sale è immangiabile).
Ho mescolato per un minuto buono il composto al limone, poi ho versato tutto in una padella di ceramica antiaderente con fuoco medio. Appena fa una crosticina sotto, ho aggiunto una mestolata di brodo vegetale girando bene, per rendere il tutto molto cremoso.
Il seitan va tagliato a fettine sottili sottili, più sono sottili e meglio viene il piatto. Avevo in casa un seitan macrobiotico molto pallido che non mi ha convinto per niente. Molto meglio quei seitan preparati con tanto shoyu (salsa di soia) e alga kombu, quindi belli colorati, magari già alla piastra.
Ho lasciato marinare qualche minuto il seitan in un po' di succo di limone, quello del limone avanzato per intenderci.
Quindi, ho messo nella padella il seitan a fette, aggiungendo brodo in modo che le fettine fossero completamente immerse.
Mescolando occasionalmente, ho aggiunto il brodo ogniqualvolta la crema di limone tendeva ad asciugarsi, fino a lasciarne solo una mestolatina da parte.
L'importante è che il risultato finale sia: una cremina morbida al limone, e le fettine ben intingolate dentro.

Ho lasciato da parte una mestolata di brodo perchè se avanza il seitan, esso si può tenere da parte per esempio per la cena, ma la cremina al limone tenderà ad asciugarsi. Per evitarlo, basta aggiungere la mestolata finale di brodo che si asciugherà quando fate riscaldare e saltare in padella il tutto.

Il tutto, a fuoco medio, era pronto in circa venti minuti.

Purtroppo il mio cellulare con la bellissima fotocamera da 12Megapixel è ancora disperso in assistenza, e perciò non ho fatto foto.
Sarà per la prossima volta!
Consiglio a tutti la preparazione di questa crema al limone, magari non con il seitan ma con scaloppine vere se siete capaci a prepararle, perchè è davvero saporita e buona. Anche a Claudio è piaciuta, e non vedo l'ora di fare degli aggiustamenti per rendere il piatto anche migliore (per esempio, con un seitan alla piastra, oppure passandolo prima sulla griglia!).

ps questo post l'ho scritto pensando a Mela e a Moky, sperando che un giorno provino questo piatto e mi dicano cosa ne pensano!

domenica 9 ottobre 2011

Autunno

Credevo di essere molto originale con questo titolo, ma anvedi che Nega mi ha battuta sul tempo.
In ogni caso, AUTUNNO. Aggiungerei anche, APPLAUSI!
Era ora, e io mi godo ogni centimetro di pelle avvolta in un caldo maglioncino. Mi godo il vento fresco che arriva dalle montagne ed è magicamente secco, profumato di foglie.
Mi godo l'aroma della legna odorosa che brucia e che permea il cortile di casa (purtroppo non ho una stufa a legna, ma mi piacerebbe da morire!).
Mi godo una tazza di infuso orientale, i calzettoni morbidi a casa, la prima copertina di lana sottile sulle lenzuola, la luce che filtra dalle finestre solo dopo le sette (orario più che ragionevole per alzarsi, mica le 4 e mezza come d'estate!).

Sono felice, felice, felice!!!

Così felice che mi sono lanciata a fare il piatto preferito di Claudio, nonchè quello che forse mi riesce meglio in assoluto: signore e signori, I PIZZOCCHERI!
Questa ricetta viene dalla Valtellina, spicchio di Alpi meraviglioso e pieno di luoghi fantastici sia d'estate che d'inverno. La frequento moltissimo perchè ci sono dei bellissimi posti per andare a sciare, e anche se Valle d'Aosta e Dolomiti sono magiche e suggestive e io le amo con passione, la Valtellina è come una comoda, familiare seconda casa.

La ricetta tradizionale dei Pizzoccheri è facilissima e abbastanza veloce, i miei due ingredienti preferiti come già sapete. :-)
Inoltre si presta come piatto unico, ma assolutamente soddisfacente. Come adoro quando la fatica della preparazione del pasto tende allo zero!!! x-D

Due premesse:
1) esistono varianti accettabili, come per esempio l'uso delle biete erbette al posto della verza oppure il Casera al posto del Bitto, ma onestamente NULLA batte l'armonia degli ingredienti originali (la mia amica Silvia dissentirà, perchè suo nonno usava le erbette!).
2) io ODIO la verza. Cucinata al vapore, o in casseruola, o al forno, mi fa sempre orrore e raccapriccio. Eppure, nei Pizzoccheri la magia della salvia la rende gustosissima e perfetta. Non so come sia possibile, ma provare per credere.

Quindi, ecco a voi la ricetta tradizionale dei Pizzoccheri per 3-4 persone:
1) pizzoccheri (pasta di grano saraceno fatta a listarelle): 300gr
2) 2 patate: una media e una grande
3) almeno 600 grammi di verza. Più è verde, più sarà saporita.
4) aglio 2 spicchi
5) bitto: 200gr
6) burro: 80gr (fatto con l'olio non è la stessa cosa)
7) salvia: 5 foglie
8) parmigiano a piacere, sale, pepe

Il segreto di preparare in fretta (mezz'oretta abbondante) questo piatto è preparare gli ingredienti mentre altri stanno cuocendo.

Mettere un litro e mezzo d'acqua a bollire in una pentola molto capiente.
Cominciate dalle patate: sono la cosa che ci mette di più a cuocere, quindi vanno buttate nell'acqua bollente per prime. Pelatele, sciacquatele e taglietele a dadoni di 1,5 cm di lato.
Salate l'acqua con due pugni di sale: non state mettendo solo il sale della pasta, ma anche di tutto il resto delle verdure.
Quando bolle, buttateci dentro le patate.
Nel frattempo, prendete la verza e pulitela come se fosse una lattuga, separando le foglie una a una, sciacquandole sotto l'acqua un paio di volte.
Quindi prendete tagliere e coltello e tagliate a listarellone le foglie. Se sono molto lunghe, tagliatele a metà.
L'ideale sarebbe avere delle listarelle di verduta grandi circa 8-10 cm x 2 cm.
Se siete veloci come me, dovrebbero essere passati circa 10 minuti da quando avete buttato le patate a bollire: aggiungete tutte le verze, e mescolate.

Avete a questo punto 10 minuti a disposizione prima di buttare anche i pizzoccheri a cuocere, perchè dobbiamo aspettare che la verza si ammorbidisca.
Perciò è il momento giusto per tagliare il burro che ci serve, metterlo in una padella antiaderente con l'aglio e la salvia.
Quando la salvia sfrigolerà, aggiungete una mestolata di acqua di cottura al burro. Questo permette di usarne un po' di meno rispetto alla norma (che sarebbero sui 100-120gr).
Inoltre, tagliate il formaggio Bitto (o, se non lo trovate, usate un Fontalpe) in listarellone e lasciatelo pronto da parte.

Buttate la pasta e mescolate ogni tanto. Normalmente i pizzoccheri hanno una cottura di 10 minuti.
Scolate, mettete a strati nella pentola dei pizzoccheri con le verdure, il formaggio e il burro e salvia e mescolate finchè tutti gli ingredienti saranno amalgamati.
Servite caldissimo e spolverate ogni piatto col pepe e grana.

Spero vi piaccia come piace a noi: Claudio si è leccato anche le orecchie mangiando questo piatto di montagna. E mi sono anche fatta "perdonare" un esperimento culinario miseramente fallito: il risotto agli spinaci. Mai più! ;-) Evviva i pizzoccheri!!!

domenica 20 febbraio 2011

Weekend

Ho passato un sabato pomeriggio a fare la zia. Fare la zia è il mestiere più bello del mondo, specialmente quando i marmocchi sono tra i 4 e i 6 anni e sono da mangiare di baci. C'è l'Introverso, l'Estroverso e la Teppista. Poi ci sarebbe anche L'Unno Nano, ma era assente giustificato.
I marmocchi li caricano a molla la mattina presto e questa dura fino a sera quando di botto, troppo stanchi per sospirare, crollano come se qualcuno avesse schiacciato il tasto POWER. Ma fino a quel momento, sono un terremoto di terrorismo felice assoluto.
Fare la zia è bello perchè te li godi al sole al parco, se frignano c'è sempre qualcuno più qualificato di te che li riprende, se stanno male c'è comunque qualcuno più alto in grado di te che li cura, se vogliono giocare invece quelli più alto in grado sono contenti di consegnarteli perchè loro comunque ce li avranno a ciclo continuo per i prossimi 30 anni...
Anche fare la sorella non è male: non ci sono mica tanto abituata, ma ci sto prendendo gusto. Sono trent'anni che sono sorella di qualcuno, è solo che nella mia vita adulta è sempre mancata l'opportunità di coltivare questa cosa.
Tutto ciò mi fa pensare alla mia amica Sy, che ha bisticciato con la sorella: FATE PACE. :) ORA!!!
Oggi invece ho indossato i panni della nuora: questo weekend è stato un cosplay continuo, ora che ci penso.
La brava nuora s'è alzata alle 8e30, è andata a fare la spesa scegliendo le verdure più tenere e gli ingredienti più freschi per preparare una zavorrata di cibo che avrebbe steso una squadra di basket.
Vi consiglio in particolare le pappardelle allo zola, e lascio qui la ricetta perchè è talmente facile e veloce che rispetta totalmente la mia filosofia in cucina: MINIMO SFORZO E MASSIMO RISULTATO.

PAPPARDELLE AL GORGONZOLA
Per 4 persone:
- 300gr Pappardelle fresche
- 3 porri grandi
- 240gr di gorgonzola piccante (piccante!!!)
- 1/4 di litro di latte
- 2 cucchiai d'olio

Prendere i porri e pulirli delle estremità barbute e della parte del gambo molto dura.
Tagliare a rondelle finissime (io ho usato il robot da cucina).
Buttare i porri in una casseruola antiaderente con l'olio e farli appassire a fuoco medio per 15 minuti e comunque finchè non si ammorbidiscono per bene.
Aggiungere lo zola e farlo sciogliere, amalgamando il tutto con poco latte per avere una crema che non sia tanto densa (aggiustare man mano che si scioglie lo zola).

Preparare la pasta fresca in acqua bollente e salata (è l'unico sale di questo piatto, perciò non siate parchi).
Personalmente ho usato le pappardelle fresche all'uovo Top dell'esselunga, che hanno 1 minuto di cottura in acqua bollente: comodissime, veloci e facili.
Scolare la pasta e aggiungerla al composto di porri e gorgonzola direttamente nella padella, facendo velocemente saltare il tutto mescolando accuratamente.

Fine.

Il suocero ha gradito...spero che gradiate anche voi.

PS come vorrei che domani NON fosse lunedì :-/

sabato 22 gennaio 2011

Cerchiamo di dimenticare...

L'ultima settimana s'è conclusa con morti e feriti (io) sul campo, è stato orribile e non voglio MAI PIU' tenere quel corso. Ho avuto tutti i giorni (anche stanotte) incubi tremendi, e l'ansia mi ha attanagliato in ogni istante.

Stasera ho invitato una banda di amici che hanno figli, in totale saremo 13 (tredici?!?! e dove ci mettiamo???).

Il menu è diversificato cercando di tenere conto anche delle esigenze di una amica che è intollerante a un sacchissimo di alimenti.

Il risultato è questo:
Aperitivino con tartine al caprino, all'avocado, al guacamole (avocado con limone e altro), alla crema di olive, misto di salsicce di tofu tagliate a rondelle, frutti di cappero e olive da spiluccare.
E poi:
Pizzoccheri
Peperoni al forno
Trevigiana al forno
Riso alla colombiana con fagiolata

Valpolicella classico che accompagni il tutto.

Dolce a sorpresa portato da una amica.

Sto cucinando dalle tre e mezza :-) e per ora sono a buon punto. La parte migliore? Sentire il profumino di peperoni, è deliziosooo! ^_^ Speriamo mi aiuti a dimenticare la brutta esperienza di quest'ultima settimana. :'(

sabato 4 dicembre 2010

Se non scrivo è perchè un vampiro mi ha attaccato (ricetta chili di soia vegano)

Il vampiro in questione si chiama LAVORO. E' brutto, cattivo, e succhia via un sacco di tempo.
Ora però mi aspettano 5 giorni cinque di ponte, perchè a Milano oltre alla festività dell'8 dicembre c'è anche Sant'Ambrogio (7 dicembre) e quindi la maggior parte delle aziende lunedì è chiusa (anche la mia!).
Ho passato l'ultima settimana dettando un corso veramente impegnativo, ma ripagata da feedback studenteschi di altissimo gradimento...ammetto che quando ho salutato gli studenti mi sono commossa...ma ho ricacciato indietro le lacrime perchè non si può mica sapere, secondo me li rivedrò tutti prima o poi!

E' caduta la prima neve in Brianza...


..e poi è caduta ancora e ancora!
Come al solito però si è sciolta. Sono l'unica, credo, a cui dispiaccia.


L'odissea che intanto ho affrontato è stata quella del TETTO DI CASA MIA CHE PERDE ACQUA. Dopo la prima perdita e la riparazione, pensavamo fosse tutto a posto...ma poi ha ricominciato a cadere acqua dal soffitto!
Un paio di domeniche fa avevo anche ospiti a casa per imparare a preparare un chili Vegan da leccarsi i baffi (più sotto metto la ricetta) e ho cercato una soluzione per evitare di avere i secchi in bagno, dove c'era la perdita d'acqua dal tetto.
Beh, sono andata a comperare un telo di plastica (tipo quelli che si usano per imbiancare casa) e l'ho attaccato a una trave del soffitto. Poi l'ho teso e attaccato alla vasca da bagno. In questa maniera l'acqua cadeva non più per terra, ma sul telo, e come se questi fosse uno scivolo veniva convogliata direttamente nello scarico in vasca.



Praticamente un toboga per l'acqua! Almeno in questa maniera per terra non era più bagnato e anche quando si andava a fare la pipì non ci si doveva mettere la cerata (sì, è scomodo!!!).
Ci sono volute quasi due settimana in cui ha piovuto, fatto sole, ripiovuto etc, però alla fine ci hanno riparato il tetto, senza giustamente farci pagare: la Casa è nuova, ha un anno, e il costruttore deve garantirla per qualcosa come 10 anni. Sapevatelo!

In ogni caso ora è stato eliminato l'antipatico telo in bagno e ci godiamo sole, neve e pioggia indifferentemente!

E ora, condivido con voi la fantastica ricetta del Chili Vegan alla Soia. E' qualcosa di divino, assolutamente! Provatelo e non ve ne pentirete...

Chili di soja

ingredienti per 9 persone circa:

* 1 confezione di granulare di soia (300gr circa, sembra poco ma rende TANTISSIMO)
* 1 dado vegetale (senza carne!)
aromi vari: salvia, rosmarino, alloro…
* 3 cipolle tritata (meglio rossa)
* 3 spicchio d'aglio privato dell'anima e tritato
* peperone a pezzetti (facoltativo)
* 1 o 2 carote tritate
* 2 cucchiaini di cumino tritato
* 1 peperoncino piccante o chili in polvere (basta mezzo cucchiaino)
* 1 cucchiaio di cacao amaro
* 3-4 barattoli di polpa di pomodoro
* 500gr fagioli rossi
* olio
* sale
* piadine senza strutto (facoltativo x burritos)

Prendete una pentola bella grossa, riempitela d'acqua e mettetela sul fuoco. Aggiungete il dado e gli aromi e quando sarà calda versateci il granulare di soia. Far bollire una decina di minuti poi spegnere il fuoco, far freddare e, quando sarà fredda, strizzare bene la soia e metterla da parte.
Consiglio: mettete gli aromi in un filtro per il the, così non rimarranno fastidiosi pezzetti di foglie nella soia, ma solo l'aroma.

Mettere l’olio in una pentola capiente a dal fondo alto (oppure una enorme wok antiaderente), aggiungete cipolla, aglio e carota e fate cuocere a fuoco lento finchè non saranno appassiti, senza fretta. Aggiungere la soia e far insaporire qualche minuto.

Aggiungere i peperoni e tutte le spezie, dopo cinque-dieci minuti versateci la polpa di pomodoro mescolando.

Portate a bollore e aggiungere i fagioli scolati dal loro liquido, far cuocere a fuoco lento per un paio di ore e regolate di sale. Attenzione a non far attaccare il fondo, altrimenti rischiate che si bruci.

Servire o con il riso o fare i burritos mettendolo dentro una piadina scaldata e arrotolata (occhio che non ci sia strutto!).
Consiglio: Nel burrito aggiungete un cucchiaio di riso bollito, qualche foglia di insalata verde e dei pomodorini freschi. Verrà benissimo!

sabato 23 ottobre 2010

Il cameriere cretino

L'altra sera sono andata con due amiche in un vegan-cafè aperto da poco a Milano, in piena "movida".
Il posto è veramente molto carino, anche se piccolissimo. Siamo entrate speranzose di fare una bella esperienza a base di cibi vegan, finalmente senza l'ansia di dover chiedere "ma c'è carne o pesce?" ad ogni voce del menu.
Ci accoglie un ragazzo di bell'aspetto, curato e tirato come un Vero Milanese Alla Moda riesce ad essere. Sorrido e chiedo se possiamo cenare lì, e la risposta (senza l'ombra di sorriso e anzi con l'aria alquanto scocciata) è: "Normalmente è gradita la prenotazione, qui".
Quindi si gira, prende dei menu e aggiunge: "Vi diamo il Luigi XIV, che voglio dire, è quello più bello". Un po' sconcertate dall'accoglienza fredda e da un riferimento che non capiamo al volo, il ragazzo ci fa segno coi menu verso il fondo della sala, dove c'è un tavolo in legno dall'aria antica. Prendiamo posto, e intanto il ragazzo continua a parlare senza sosta e facendo battute assolutamente fuori luogo, dando a tutte del tu e comportandosi come se fossimo a casa sua (e noi ospiti un tantino inattese...).
Ci si piazza a fianco e decreta, guardandomi negli occhi: "Allora, tu vuoi del vino".
No, veramente la mia idea era quella di prendermi un the o un infuso...e lui "Ma come, abbiamo del vino bio buonissimo!!!" e prima che io lo possa convincere con, chessò, una bella testata, le mie amiche mi vengono in aiuto dicendo che loro sì avrebbero gradito un bicchiere di vino biologico.
Con il miglior sorriso omicida che mi riesce, chiedo per favore la lista delle bevande, e lui mi propone un paio tra the e infusi. Quando dico "un paio" intendo che me ne ha detti due. La sensazione sgradevolissima è stata che ci fosse molto di più in lista, ma che lui avesse deciso che io dovevo bere uno di quelli lì, e basta. E vabbè, ho accettato quello che mi ispirava dei due, e lasciato cadere il discorso....ero lì per divertirmi, non per fare polemiche.
Il teatrino si è ripetuto quando abbiamo scelto i piatti della cena. Non c'era verso, sto cameriere VOLEVA che prendessimo determinate cose, e non accettava di farci parlare. Con fatica, due su tre hanno scelto quello che pareva loro, e una di noi ha accettato il consiglio. Per carità, tutto buonissimo, ma mangiato con la luna storta era meno piacevole di quello che avrebbe potuto.
E' che io non sopporto le prevaricazioni, seppure "bonarie" come voleva questo qui. Se c'è un menu, fammelo leggere e fammi scegliere, no? Accetto i consigli, non che non mi si faccia parlare dicendo "tu vuoi questo". Lo trovo davvero antipatico.
Al momento di scegliere i dolci, il cameriere ha dato il meglio di sè. E' venuto lì, si è appoggiato al mio braccio, poi mentre parlava ha spostato il peso sulla mia spalla...no ma prego, fai pure!!!
Io non mi sono più contenuta: gli ho chiesto da quanto faceva questo lavoro. E lui: "Da due - tre mesi". E io "ah, e NON è il tuo lavoro principale, spero???" E intanto lo guardavo con l'aria "...perchè non è proprio la tua strada" e le mie amiche annuivano divertite.
Lui si è risentito, e gonfiando il petto (e finalmente staccandosi da me): "Ah, ma no, io in realtà sono un CREATIVE BARMAN. Creo nuovi TRENDS del bere!"
Una mia amica glielo ha fatto ripetere due volte fingendo di non capire, e intanto l'altra mi dava di gomito...
Comunque, da quel momento in poi non ci ha più praticamente degnato di uno sguardo, e finalmente abbiamo potuto chiaccherare in santa pace!
Tra parentesi, io ho mangiato una crespella al tofu e verdure, con besciamella di soia, ed era buonissima. Come dolce, ho preso una torta alla nocciola guarnita di una panna di soya e mirtilli ed era eccezionale! Le mie due amiche hanno accettato l'imposizione del cameriere e si sono fatte portare il dolce che lui aveva deciso essere quello giusto per loro.
Con le mie amiche però abbiamo decretato che non saremmo tornate finchè quel tizio lavorerà lì.
Per il resto, il posto è da provare.


ps certo che quando scrivo un post da "scazzata", si nota proprio. Bah. Stare in casa al sabato sera è proprio antipatico!!!

mercoledì 20 ottobre 2010

Torta salata ai broccoli

Grazie ad Aria, che ha postato un'ottima ricetta sulla torta salata ai broccoli che proverò quanto prima, mi è venuta in mente una variante semplice semplice che faccio molto spesso in autunno.
Non sono una gran cuoca, faccio sempre e solo cose facilissime e piuttosto veloci (intorno alla mezz'ora e con sbattimento tendente allo zero). Perciò se amate anche voi avere dei risultati veloci e senza particolare sforzo...ecco qua la mia versione di questa torta salata autunnale!

1 broccolone
2 patate medio/piccole
parmigiano reggiano (5 cucchiai gratuggiato)
1 noce di burro
noce moscata
1 rotolo di pasta sfoglia

Stendere la pasta sfoglia in una teglia, e bucherellare il fondo.

Lessare in acqua bollente salata le patate e i broccoli tagliati grossolanamente. Non buttare via i gambi dei broccoli, pulirli e tenere le parti più morbide lessandole insieme al resto delle verdure.
Quando sono cotte (15-20 minuti), usare un frullino o schiacciarle tutte in modo da fare una crema omogenea.
Aggiungere il burro, parte del grana e spolverare con poca noce moscata, eventualmente aggiustare di sale.
Riempire la teglia foderata di pasta sfoglia con la crema, aggiustare i bordi e spolverare con il grana.

Informare a 220° per 15 minuti e comunque fino a quando non è dorata la superficie.

domenica 5 settembre 2010

Lasagne al pesto (ricetta rapida)

Ieri mi sono decisa a usare finalmente il forno, visto che erano mesi che evitavo di accenderlo...ma la calura estiva sembra essere ragionevolmente passata, lasciando spazio a temperature miti e soprattutto sopportabili...almeno qui in Brianza! :-)

Siccome però non volevo tenerlo troppo acceso, ho optato per una ricetta velocissima e facilissima di sicuro successo: le lasagne al pesto!

Lasagne al pesto (pronte in meno di 40 minuti)

Dosi per 4 persone:

1 confezione da 12 fogli di lasagne fresche sottilissime (io ho scelto quelle Rana, che sono 12 fogli senza bisogno di pre-cottura)
1 confezione e mezzo di pesto (io uso il pesto esselunga "top")
2 confezioni di besciamella pronta (io uso quella esselunga perchè la lista degli ingredienti è abbastanza corta...niente schifezze strane) da 500 g
Formaggio grana
Sale
un pizzico di aglio in polvere (facoltativo)

Preriscaldare il forno a 250°. Usate, se ce la avete, l'opzione che consente di accendere solo la griglia nella parte bassa bassa del forno, e non quella alta.
In una ciotolona tipo insalatiera mescolare la besciamella e il pesto amalgamandoli. Lasciate 8 cucchiaiate di besciamella senza pesto da parte.
Aggiungete un pizzico di sale e una spolverata d'aglio, perchè la besciamella tende ad addolcire troppo il pesto.
Foderate il fondo della teglia (io ne ho usate due) con la besciamella bianca che avete tenuto da parte. Deve essercene a sufficienza perchè le lasagne non si appiccichino al fondo.
Dopodichè, mettete un foglio di pasta e alternate con la besciamella al pesto. Abbiate cura di terminare con un buon strato di besciamella al pesto.
La regola vuole che gli strati di pasta fresca siano 6 in totale.
Se per caso vi avanza pasta fresca della lasagna, usatene un po' sbriciolandola sopra all'ultimo strato di besciamella al pesto: diventerà croccante e renderà il piatto ancora migliore!
Spolverate la teglia con il grana in modo da non tralasciare nemmeno gli angoli.

Infornate per 10', quindi accendete la griglia alta (per gratinare), cuocete altri 5' (o almeno finchè non prende colore) e poi togliete la lasagna dal forno lasciandola raffreddare 5 minuti. Buon appetito! :-P

C'è anche ovviamente la versione per chi vuole fare tutto a manina, e lo dico subito: ci si impiega moltissimo in più ma è una soddisfazione! Solo che davvero, non è necessario perchè il risultato è ottimo anche così.
Mi viene il dubbio che non sia la prima volta che posto questa ricetta. Chissà? Comunque mi andava di condividerla con voi ;)

lunedì 5 luglio 2010

Fuga dalla città

Disclaimer: ho potuto fare foto solo col cellulare...perdonatemi la qualità scadente!

Il weekend appena trascorso è stato il più intenso da mesi a questa parte.
La colonnina di mercurio anche a Lissone è schizzata verso l'alto e ho organizzato per passare sabato e domenica in montagna, nella mia amata Valle d'Aosta.
Quando ero piccina i miei genitori avevano preso una casa in affitto in Valle, e ho passato 11 estati della mia vita (e parecchi fine settimana) circondata da questi bellissimi monti, dai loro profumi di legna bruciata e sottobosco umido. In Valle d'Aosta ci ho lasciato il cuore...e non solo metaforicamente.
Il mio più bel innamoramento estivo adolescenziale l'ho avuto proprio lì, con un ragazzo metà francese e metà valdostano dagli occhi celesti e il cuore intrepido: lo era sul serio, altrimenti non mi avrebbe mai insegnato a usare la sua adorata motocicletta! Ricordo quanto fosse bello appoggiarmi alla sua schiena, mentre attraversavamo in moto strade bellissime circondati da boschi, e lui mi stringeva la mano sul suo petto. Ricordo quanto fosse bello guardare, stesi sui pascoli profumati, le stelle che io da Milano non potevo assolutamente vedere. Ci divertivamo un sacco assieme, ma la lontananza e il mio carattere tremendamente insicuro ci hanno purtroppo allontanato in fretta. Ogni tanto mi piace ricordarlo, e qualche volta ci sentiamo...è diventato papà di un bellissimo bambino ed è felicemente sposato con una ragazza dal sorriso dolce. Lui è....veramente in gamba.

Tutto questo comunque non c'entra proprio nulla con quello che volevo raccontarvi! :D

Il mio weekend con Claudio è cominciato con un caldo tale da soffocare e l'idea di partire dopo pranzo. In mattinata perciò sono andata a cercare, senza trovarlo, un costume da bagno perchè la prenotazione dell'albergo prevedeva anche un ingresso scontato alle Terme di Pre Saint-Didier, a tipo 4 km da Courmayeur(AO).


Pré Saint-Didier è detto anche "Comune fiorito" perchè ha partecipato ed è stato premiato da questo simpatico concorso che si tiene ogni anno ed è organizzato dall'ASPROFLOR in collaborazione con l’ATL Distretto Turistico dei Laghi e la Coldiretti con la consulenza dello Studio Urbafor.



Per scegliere l'albergo ho utilizzato internet, naturalmente, e ho scelto tra tutte le opzioni possibili (e sono parecchie) l'albergo che rispettava i miei requisiti fondamentali (chiamiamoli pure CAPRICCI del momento!):
1) ristorante in albergo
2) prezzo ragionevole
3) sito internet con ottime foto delle stanze e del ristorante
4) convenzione con le terme
5) forte vicinanza alle terme
6) 3 stelle
7) dehor con vista panoramica.
La scelta è caduta sull'Hotel Beau Séjour, a Palleusieux frazione di Pré Saint-Didier.

Non ero convinta al 100% ma rispettava tutta la mia lista. Siamo arrivati in ritardo di una buona mezz'ora, e abbiamo dovuto annullare il nostro ingresso alle terme (sigh!) ma quando siamo arrivati sono rimasta piacevolissimamente colpita da questo albergo.


E' grande, molto grande, ma basso (tre piani) e in tipico stle valdostano (un po' calce e molto legno).
La posizione è perfetta per ammirare il massiccio del Monte Bianco che troneggia su tutta la valle: non dimentichiamoci che è la vetta più alta di tutte le Alpi, e dell'intera Europa (4'810,45 mt)!

Il parcheggio è ampio ma non è una colata di cemento. E' circondato dai tipici portafiori valdostani, che io trovo GENIALI, fatti scavando il tronco di un albero e mettendoci dentro terra e piantine.






L'albergo è dotato di ascensore, ed sia la reception che il ristorante col bar e terrazza sono posti al primo piano.
La nostra camera era al 2° piano, pulita ed essenziale. Il dettaglio interessante era il terrazzo che si affacciava sul retro dell'albergo e che permetteva di prendere il sole (c'erano le sdraio) e di fumarsi una sigaretta in santa pace.

La temperatura, che a casa raggiungeva tranquillamente i 37°-C con una umidità schifosa che mozzava il respiro e rendeva impossibile muoversi e pensare, a Pré Saint-Didier era di 25°-C e l'aria era secca e profumata di aghi di pino. Praticamente un PARADISO...ricordiamoci che Pré è a 1200 mt d'altezza (circa).

La sera, dopo una cena dai sapori tradizionali e per nulla pesante, ma molto soddisfacente, abbiamo passeggiato lungo il fiume Dora Baltea, morendo di freddo (ma felici!)! Avevo portato una felpa per Claudio, ma mi ero dimenticata di fare altrettanto per me. Avevo solo un maglioncino primaverile...però vi assicuro che è stato quasi commovente avere freddo in luglio! :D

Al mattino abbiamo fatto un'ottima colazione e il personale dell'albergo è stato gentile e disponibile nel consigliarci dove passare la giornata.

La nostra unica certezza era di passare un po' di tempo al Forte di Bard e al suo Borgo Medievale: in questi giorni, infatti, in Valle d'Aosta c'era la bella manifestazione di arte, cultura e musica celtica denominata, appunto, Celtica. Maggiori informazioni qui.
Le manifestazioni di nostro interesse si sarebbero svolte al pomeriggio a Bard, perciò abbiamo deciso di spostarci nella vicina Valle di Champorcher.

Siamo saliti con la funivia fino allo Chalet Laris (1'900 mt) dove speravamo di poter felicemente pranzare con qualche piatto tipico valdostano.

Purtroppo la struttura non si aspettava così tanti turisti, e ci hanno fatto aspettare un'ora e dieci minuti prima di poter ordinare. Inoltre, a quel punto erano finiti tutti i piatti che volevamo, e ci siamo accontentati senza restare soddisfatti. Non avevamo altra scelta, però, perchè la funivia chiudeva in pausa pranzo e, una volta su, dovevamo aspettare troppo per scendere e raggiungere per tempo altri ristoranti.
Ci siamo consolati con il forte sconto che il proprietario dello Chalet ci ha fatto, perchè evidentemente ha capito la situazione e si è scusato parecchio.
Spero che migliorino il servizio, perchè la vista è bellissima e la zona merita davvero una visita.

Siamo rimasti un pochino a rilassarci all'ombra, perchè faceva caldo persino a quell'altitudine!

Già prevedevo un tremendo rientro alla realtà estiva del fondovalle...purtroppo avevo ragione. Ma come si fa ad amare l'estate? Seriamente, io non capisco. Il sole è un mostro che arroventa tutto, brucia la pelle e gli occhi e schiaccia col suo calore. Se appena si abita sotto i 700 mt, si suda copiosamente e arriva l'afa schifosa che rende tutto appiccicoso e bagnaticcio, non fa respirare, rende difficile muoversi. La gente d'estate a Milano puzza. Non si dorme, si boccheggia. Non tira un filo d'aria, e se tira aria, è come avere un Phon caldo puntato addosso. Ma che senso ha??? Io la odio, mi fa schifo questa stagione. Vorrei che non esistesse!!! Soffro orribilmente e il mio umore peggiora ad ogni tacca in su del termometro. Non riesco nemmeno a dare un bacio a Claudio perchè mi fa senso la pelle sudata (mia e sua).
Questo, tra l'altro, lo ha convinto a comperare l'aria condizionata...ha visto in che condizioni verso a casa e ha capito che non c'è rimedio. IO STO MALE AL CALDO!

In ogni caso, ieri abbiamo passato il pomeriggio a Bard e consiglio a tutti una gita a questo Forte e una capatina nel Borgo, perchè è tutto conservato benissimo e sia gli scorci che i negozietti sono proprio carini!




Notate che simpatica la scritta di questo zainetto... :)

Verso le 18 ci siamo immessi in autostrada, scoprendo che non eravamo soli...c'era troppa gente, e il sole picchiava forte. Conoscendo benino la zona, ho consgliato di fermarci al Lago di Viverone, tra Ivrea e Biella, di fianco alla Serra Morenica di pleistoceniche origine glaciali.
Abbiamo fatto un aperitivino chiaccherano e bevendo mojito, poi ci siamo spostati all'agriturismo "Il Molino" lì vicino, e proprio sulla strada dal Lago verso l'A4 Torni-Milano.

Siamo morti di caldo, ma abbiamo mangiato veramente bene. Nonostante io sia vegetariana, ho trovato ottime idee sfiziose da mangiare; per Claudio, che ama la carne alla brace, è stato ancora più soddisfacente.
Alla fine abbiamo rinunciato al tagliere di formaggi, al dolce e alla bottiglia di vino che erano compresi nel menu, perchè praticamente rotolavamo per terra da quanto ci avevano dato da mangiare! :-P
Questa settimana mangerò solo insalata :D

Alla fine siamo tornati a casa nostra in tempo per farci una luuuunga doccia e svenire a letto. Stamattina non mi sembra vero di essere a lavoro, ho ancora la testa sulle montagne...in effetti non sto lavorando! :D
Oggi è il mio ultimo giorno presso questo cliente, e ho già sbrigato tutto quello che dovevo fare. Sono rimasti tutti contenti e ho ricevuto ottimi feedback dai capi e dai colleghi.
Perciò mi spaparanzo, e mi godo l'ultimo giorno di dolce far niente prima della discesa agli inferi che sarà il prossimo progetto...

lunedì 4 maggio 2009

Seitan ai funghi (delizioso!)

Questa è una ricetta che normalmente ha molto successo, e quando dico molto intendo che non ne avanza mai nemmeno un cucchiaio (ammetto che di solito sono io a finirlo difendendo il piatto a forchetta spianata).Il seitan è parte solitamente integrante di una buona dieta vegetariana perchè è versatile, facile da cucinare e soprattutto estremamente proteico pur avendo pochi grassi. Inoltre ci si può evitare gli ormoni, gli antibiotici e le tossine presenti nella carne macellata, il che non è da sottovalutare.
Un tempo usavo una panna vegetale che ho scoperto da poco essere grassi vegetali idrogenati al 100%, in pratica: dannosissima.
Inoltre, ho anche scoperto perchè tutti i grassi rielaborati industrialmente mi sono stati vietati dall'allergologo: un catalizzatore tipico è il nichel, e io...ne sono allergica.
Perciò ho dovuto cambiare la ricetta e ho cercato una versione che soddisfacesse il palato in pieno, nonostante la mancanza della panna vegetale.

Ingredienti:
Seitan alla piastra (lo vendono già così)
funghi (champignones vanno benissimo, o misti, è uguale, e vanno bene freschi o surgelati)
cipolla (ogni 2 persone, mezza cipolla grande)
sale
rosmarino
olio extravergine
aglio in polvere

Prima cosa, scegliere il seitan. Ce ne sono tantissimi in commercio (perlomeno, in Italia) e spesso hanno una consistenza stile suola di scarpa (vedi quello venduto all'esselunga) oppure una base un po' troppo acida (vedi alcuni esemplari bio venduti da NaturaSì). L'importante è scegliere quello meno acidulo tra tutti, ma ovviamente va a gusto personale.
Nonostante la pessima consistenza, si possono ottenere buoni risultati persino con il seitan esselunga, ecco come: tagliare il seitan alla piastra con un coltello, per farne delle fettine sottili (la forma è per forza irregolare). Oserei dire che vengono fuori delle specie di scaloppine, ma ve lo dice una vegetariana dalla nascita che non ha idea di come sia una vera scaloppina...perdonatemi la spiegazione approssimativa! >_<'
Nel frattempo si taglia la cipolla in fettine sottili, e si mette a sbiondire nell'olio a fuoco medio. Aggiungere dopo pochi istanti il seitan e questo perché seitan e cipolla cuociono più o meno allo stesso momento. Aggiungere sale contando il fatto che il seitan di solito è veramente pochissimo salato; di solito io lo metto subito all'inizio e poi lo aggiusto dopo aver visto appassire i funghi.
Ecco, dopo aver fatto saltare il seitan nella cipolla per dieci minuti a fuoco medio, girando spesso, abbasso la fiamma, copro il seitan con i funghi (sia che siano freschi che surgelati), spolvero con un po' di aglio in polvere e copro con un coperchio per 5 minuti.
A questo punto i funghi dovrebbero cominciare a cuocere magari rilasciando acqua sul seitan, che in questa maniera si insaporisce ulteriormente.
Mescolo, aggiusto di sale, e soprattutto aggiungo due rametti di rosmarino proprio in mezzo alle fettine di seitan.
Coperchio, fuoco basso e lascio completare la cottura (indicativamente, un quarto d'ora, ma dipende dai funghi).

A me piace tantissimo, spero anche al resto del mondo...finora è sempre stato sbafato senza ritegno a tutti quelli cui l'ho proposto. :-)